Eni conferma il target 2019 della crescita della produzione di idrocarburi tra il 2% e il 2,5% su base annua allo scenario di budget di 62 dollari al barile
“Nel primo semestre Eni ha conseguito eccellenti risultati finanziari”, per dirla con il numero uno del Cane a sei zampe Claudio Descalzi. L’utile è aumentato, al netto di alcuni effetti scenario e dello Ifrs, e il debito risulta in calo.
DESCALZI: NEL PRIMO SEMESTRE RISULTATI ECCELLENTI
“Nel primo semestre Eni ha conseguito eccellenti risultati finanziari, proseguendo nella realizzazione degli obiettivi del proprio piano industriale. La generazione di cassa dell’esercizio, in incremento di oltre il 20% nonostante uno scenario meno favorevole rispetto al semestre precedente, ha coperto ampiamente tanto gli investimenti, a cui continuiamo ad applicare una rigorosa disciplina, quanto la remunerazione degli azionisti che oltre al saldo dividendo include ora anche il buy-back”, ha affermato in una nota Descalzi. “Di conseguenza il debito è sceso rispetto a quello di bilancio di un ulteriore 5% a 7,87 miliardi di euro prima della passività per leasing – ha aggiunto -. Un ulteriore surplus di cassa potrà derivare nel prossimo futuro dal fatto che il prezzo effettivo del Brent è atteso a un livello superiore rispetto a quello di cash neutrality per Eni, pari a circa 55 dollari/barile. Questi risultati sono stati ottenuti grazie alla performance industriale”.
BENE IL MODELLO OPERATIVO NELL’UPSTREAM
Non solo. “Nell’Upstream – ha proseguito Descalzi – il nostro modello operativo, concepito per portare in produzione le riserve nel più breve tempo possibile, ha portato all’avvio della produzione dell’Area 1 in Messico a meno di un anno dall’approvazione del piano di sviluppo. Abbiamo inoltre aumentato per via organica la nostra base produttiva crescendo principalmente in Egitto dove il campo di Zohr si avvia al raggiungimento del plateau – ha sottolineato il manager -. Prosegue in Gas & Power il trend positivo del portafoglio long-term con il rinnovo del contratto di fornitura da Sonatrach. Ottimi anche i risultati del Retail gas & power che amplia la propria base clienti di circa 130 mila utenze. I business R&M e Chimica attenuano l’effetto di uno scenario debole con un recupero di redditività nel secondo trimestre, soprattutto nel marketing oil. I principali indici di sostenibilità mostrano un costante miglioramento, in linea con gli obiettivi fissati; inoltre registriamo l’avvio della Green Refinery di Gela. Su queste basi intendo confermare al CDA del 19 settembre la proposta di un acconto dividendo di 0,43 euro per azione”.
I CONTI DI ENI
Nel secondo trimestre 2019 l’utile operativo adjusted di Eni si è attestato a 2.279 milioni di euro, ed è diminuito dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2018, per effetto essenzialmente del deterioramento dello scenario e del deconsolidamento di Eni Norge nell’ambito dell’operazione Var Energi. Escludendo dal periodo di confronto l’effetto di tale operazione e al netto dello scenario e dello IFRS 16, la variazione si ridetermina in +9%. Il settore E&P ha registrato un peggioramento della performance operativa del 5% escludendo l’effetto dell’operazione Vår Energi e il deterioramento dello scenario riferito al Brent e ai prezzi del gas in Europa parzialmente compensati dall’effetto cambio favorevole, nonché lo IFRS 16. Nel primo semestre 2019 l’utile operativo adjusted di 4.633 milioni è diminuito del 6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Escludendo per omogeneità il risultato di Eni Norge del 2018 e al netto dell’effetto scenario e dello IFRS 16 l’utile è aumentato del 7%. Sempre nel secondo trimestre 2019 il risultato netto adjusted di 562 milioni di euro è diminuito del 27% rispetto al periodo di confronto 2018, per effetto della flessione della performance operativa, in parte compensata dalla circostanza che il trimestre 2018 risentiva della svalutazione di crediti finanziari relativi a un’iniziativa esplorativa in joint venture nel Mar Nero con esito negativo. Nel semestre 2019, l’utile netto adjusted di 1.554 milioni è risultato in calo dell’11%. Il tax rate adjusted si attesta al 63,4%, in aumento di circa 3 punti percentuali rispetto al semestre precedente, per effetto della maggiore incidenza sull’utile di Gruppo dell’utile ante imposte del settore E&P, prodotto in Paesi a più elevata fiscalità. Gli investimenti netti si attestano a 3,79 miliardi nel semestre al netto dell’acquisto di riserve in Alaska e in Algeria e con effetti IFRS 16 non significativi. Il debito netto è a quota 7,87 miliardi, in riduzione del 5% rispetto al 31 dicembre 2018.
ENI CONFERMA TARGET PRODUZIONE 2019 A +2-2,5%, LIEVE TAGLIO GUIDANCE CAPEX
Eni conferma il target 2019 della crescita della produzione di idrocarburi tra il 2% e il 2,5% su base annua allo scenario di budget di 62 dollari al barile e al netto delle operazioni di portafoglio. Il range assume un livello produttivo in Venezuela di 40 mila boe/giorno e la regimazione delle produzioni gas in Indonesia in funzione della ridotta capacità di assorbimento del mercato asiatico. La crescita, scrive Eni, “sarà sostenuta dal ramp-up dei giacimenti avviati nel 2018, in particolare i progetti libici Wafa compression e Bahr Essalam fase 2, dalla crescita organica in Egitto (ramp-up Zohr), Ghana e Angola, nonché dagli avvii del progetto Area 1 nell’offshore del Messico, Berkine North in Algeria e Trestakk in Norvegia e di quelli pianificati in Egitto e Algeria. Previsto un contributo annuo da avvii/ramp-up di circa 250 mila boe/giorno. Dopo le fermate manutentive concentrate nel secondo trimestre 2019, la crescita verso il 2018 sarà evidente dal terzo trimestre caratterizzato ancora da fermate e ancora di piu’ dal quarto. Rivista in leggera riduzione la guidance di capex di 8 miliardi per il 2019 al cambio di budget di 1 euro=1,15 dollari”.
TARGET DI RISORSE EQUITY SUPERIORE A 600 MILIONI DI BOE NELL’ANNO
Per le risorse esplorative Eni indica nell’outlook un target di risorse equity superiore a 600 milioni di boe nell’anno. Quanto alle divisioni, per il Gas & Power il risultato operativo è atteso a circa 500 milioni come da guidance. Il portafoglio clienti retail è previsto in crescita per lo sviluppo del business power. Per Refining & Marketing e Chimica il margine di raffinazione di breakeven è rivisto a circa 4,4 $/barile nel 2019 per effetto del peggioramento del differenziale tra greggi leggeri e greggi pesanti e con la piena operatività del sistema industriale. Allo scenario di budget, 3,5 $/barile a fine 2019. Rivista la guidance di risultato operativo a 500 milioni in considerazione del peggioramento dello scenario di conversione.
DESCALZI: DA RINNOVABILI 190 MW ENTRO QUEST’ANNO. AVANTI CON BUYBACK, IN SECONDO SEMESTRE
Eni conferma il “forte impegno” sulla strada della decarbonizzazione, con 190 MW di produzione da rinnovabili nel 2019, ha detto Descalzi, in conference call sui conti semestrali. Sono 7 progetti in esecuzione in 4 continenti: in Italia sono presenti, Porto Torres e Volpiano, in Kazakhstan Badamsha, in Australia Katherine, in Pakistan Bhit, in Tunisia Adam e Tataouine. Inoltre, il manager ha precisato che Eni intende portare avanti anche nel 2020 il programma di riacquisto di azioni proprie (quello approvato per il 2019 prevede un ammontare massimo di 400 milioni di euro) e stima di mantenere nel secondo semestre dell’anno una leva intorno al 20%.