Gli eurodeputati chiedono un rilascio più rapido delle autorizzazioni per i progetti di energia pulita, l’attuazione della legislazione sulla progettazione del mercato dell’energia elettrica, un sistema energetico più integrato e maggiori investimenti nelle infrastrutture di rete
Sostenere la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica, come quelle chimiche e siderurgiche, ridurre il divario dei prezzi energetici tra l’UE e la concorrenza globale e garantire la disponibilità di materie prime critiche e secondarie. Sono le misure chieste dagli eurodeputati europei per rafforzare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica e aiutarle nella transizione verso processi industriali più puliti.
ENERGIVORI FONDAMENTALI PER L’ECONOMIA UE
Le industrie ad alta intensità energetica, come quelle chimiche, siderurgiche, della carta, del cemento e del vetro, sono fondamentali per l’economia dell’UE e per gli sforzi di decarbonizzazione, hanno affermato i deputati europei nella risoluzione adottata per alzata di mano.
Queste industrie sono fondamentali per l’occupazione e l’autonomia strategica europea, ma devono affrontare sfide importati per compiere la transizione a tecnologie più pulite, dicono i deputati. Nella risoluzione viene sottolineata la necessità di una transizione economicamente sostenibile attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie, con l’elettrificazione (la sostituzione di fonti di energia fossili con l’elettricità derivata da fonti rinnovabili) come strategia chiave per ridurre i costi energetici ed evitare un effetto di dipendenza da infrastrutture legate a combustibili (carbon lock-in, in inglese).
GLI OSTACOLI ALLA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE
Gli eurodeputati hanno identificato diversi ostacoli alla competitività industriale dell’UE, tra cui il divario dei prezzi energetici con i concorrenti globali e la volatilità dei prezzi dei combustibili fossili. Ad ostacolare ulteriormente i progressi, specialmente per le piccole e medie imprese, vi sono gli oneri normativi e i meccanismi di finanziamento complessi. Inoltre, il Sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) è inoltre sotto pressione a causa delle fluttuazioni del mercato e dell’uso disomogeneo dei ricavi tra gli Stati membri, il che ha l’effetto di ostacolare il suo sostengo della decarbonizzazione industriale.
SEMPLIFICARE IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI E AFFRONTARE LA CONCORRENZA SLEALE
Per affrontare queste sfide, gli eurodeputati chiedono un rilascio più rapido delle autorizzazioni per i progetti di energia pulita, l’attuazione della legislazione sulla progettazione del mercato dell’energia elettrica, un sistema energetico più integrato e maggiori investimenti nelle infrastrutture della rete. Si dovrebbero esplorare ulteriori modalità per dissociare i prezzi dei combustibili fossili dai prezzi dell’energia elettrica. Inoltre, i deputati chiedono di anticipare al 2025 l’analisi dei mercati a breve termine, al fine di prendere in considerazione opzioni alternative di assetto del mercato.
Regole semplificate e la disponibilità di materie prime critiche e secondarie sono essenziali per attrarre investimenti privati e sostenere la decarbonizzazione, riducendo al contempo le nostre dipendenze da altri paesi, hanno aggiunto i deputati europei.
AFFRONTARE LA CONCORRENZA GLOBALE SLEALE ATTRAVERSO L’IMPLEMENTAZIONE DEL CBAM
Nella risoluzione viene inoltre evidenziata la necessità di affrontare la concorrenza globale sleale attraverso l’implementazione corretta del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) e la creazione di mercati leader per i prodotti puliti europei. I deputati vogliono infine sostenere i lavoratori e le regioni coinvolte nel processo, garantendo che l’industria dell’UE rimanga competitiva a livello globale pur decarbonizzandola.
GORI: L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NECESSARIA PER ACCELERARE LA DECARBONIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE AD ALTA INTENSITÀ ENERGETICA RICHIEDE INVESTIMENTI
“Non abbiamo tempo da perdere: dobbiamo agire per garantire che l’industria europea possa resistere e per tutelare i posti di lavoro. L’innovazione tecnologica necessaria per accelerare la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica richiede investimenti, che l’UE ha la responsabilità di sostenerli con risorse pubbliche – ha dichiarato il relatore Giorgio Gori (S&D, IT) -. Nel frattempo, queste industrie devono essere protette dal dumping, dai dazi, dalla concorrenza sleale e dalla sovraccapacità sovvenzionata di altri paesi, per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e la fuga delle imprese dall’Europa.”