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Germania

Come sarà la svolta energetica tedesca: le priorità secondo la neo ministra dell’Economia Reiche

Maggiore sicurezza dell’approvvigionamento, riforma degli incentivi per le energie rinnovabili e potenziamento delle centrali di riserva sono le priorità della Germania del nuovo governo Merz

C’è aria di svolta al ministero dell’Economia, soprattutto in tema energetico. Nel suo primo colloquio da ministra federale, affidato all’Handelsblatt, Katherina Reiche ha delineato i contorni della futura politica energetica tedesca, illustrandone le priorità: maggiore sicurezza dell’approvvigionamento, riforma degli incentivi per le energie rinnovabili e potenziamento delle centrali di riserva. “Il nostro sistema energetico raggiunge troppo spesso i suoi limiti. Questo deve cambiare rapidamente”, ha sintetizzato.

UN NUOVO EQUILIBRIO TRA RINNOVABILI E RETI

Reiche ha posto l’accento sulla necessità di un’attenta valutazione dell’attuale strategia energetica, partendo dalla recente crisi elettrica in Spagna. “Le cause del blackout non sono ancora del tutto chiare, ma dobbiamo trarne le giuste conclusioni per evitare che accada anche da noi”, ha affermato. In Germania, la rete è meglio integrata nel sistema europeo rispetto a quella spagnola, ma ciò non basta: “Servono centrali elettriche in grado di intervenire rapidamente in caso di calo di frequenza”.

A tal fine, la ministra ha annunciato un monitoraggio approfondito da completare entro la pausa estiva. L’obiettivo è ottenere “un quadro chiaro dello stato della sicurezza dell’approvvigionamento, dello sviluppo delle energie rinnovabili, delle reti e di un fabbisogno energetico realistico”. Questo studio sarà la base per calibrare meglio l’espansione delle rinnovabili: “Dobbiamo adeguare lo sviluppo delle energie rinnovabili al fabbisogno reale e coordinarlo più strettamente con il potenziamento della rete”.

NUOVE REGOLE PER GLI OPERATORI DELLE RINNOVABILI IN GERMANIA

Uno dei punti centrali della nuova linea politica è l’assunzione di responsabilità da parte degli operatori delle energie rinnovabili. “Oggi beneficiano di incentivi garantiti dallo Stato, ma non partecipano sufficientemente alla stabilità del sistema”, ha osservato Reiche. Secondo la ministra, la promozione delle fonti verdi va ripensata in modo che l’elettricità venga prodotta “là dove e quando è necessaria”.

Sebbene l’espansione delle energie rinnovabili abbia contribuito a contenere i prezzi dell’elettricità, Reiche ha chiarito che i costi complessivi del sistema rimangono elevati. “Per garantire l’approvvigionamento in ogni momento, dobbiamo creare capacità di riserva e investire massicciamente nelle reti”, ha spiegato, sottolineando che servono investimenti per centinaia di miliardi. Il successo della transizione energetica, ha aggiunto, “non si misura in base al numero di impianti fotovoltaici installati, ma alla capacità di ridurre le emissioni di CO2 a costi accettabili”.

CENTRALI DI RISERVA E COOPERAZIONE EUROPEA

Elemento cardine del piano della ministra è la costruzione di centrali elettriche di riserva per una potenza complessiva di almeno 20 gigawatt entro il 2030, equivalenti a circa 40 grandi impianti. A tale proposito, Reiche ha annunciato un imminente confronto con la vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera, per discutere la compatibilità di questi incentivi con il diritto comunitario in materia di concorrenza: “Naturalmente la Commissione avrà domande su tutto questo. Ma anche io ne avrò”, ha detto la ministra.

Rispetto al passato, quando il governo tedesco incontrò ostacoli per un piano di soli 12,5 gigawatt, la sfida si presenta ben più ambiziosa. “È un obiettivo difficile, ma necessario. Senza nuova potenza regolabile, non potremo garantire la stabilità del sistema.” Le centrali a gas, secondo Reiche, saranno centrali in questo scenario, anche per poter dismettere progressivamente le centrali a carbone.

La ministra non nasconde tuttavia le difficoltà legate alla realizzazione del piano nei tempi previsti: “Le turbine a gas sono scarse per via della domanda globale, e i tempi di autorizzazione superano spesso quelli di costruzione.” Per accelerare i processi, Reiche propone di riutilizzare siti esistenti anziché edificare nuovi impianti su suolo vergine.

SICUREZZA, PREZZI E INDUSTRIA

Reiche ha chiarito che sicurezza dell’approvvigionamento e prezzi accessibili devono tornare al centro della politica energetica. “La protezione del clima resta un obiettivo fondamentale: puntiamo alla neutralità climatica entro il 2045”, ha assicurato. Tuttavia, la realizzazione di questo traguardo richiede pragmatismo, anche nella regolamentazione dell’idrogeno: “Non possiamo puntare solo sull’idrogeno verde, serve un approccio neutrale dal punto di vista cromatico, altrimenti soffocheremo il mercato prima che nasca”.

Sollecitata sul futuro dell’industria pesante in Germania, Reiche ha promesso misure concrete per alleviare i costi energetici: “Abbasseremo l’imposta sull’elettricità, introdurremo sgravi sui costi di rete e discuteremo un prezzo dell’energia per l’industria con la Commissione Ue”. Anche se riconosce la difficoltà dovuta alle normative sugli aiuti di Stato, Reiche si dice determinata a trovare una soluzione.

In particolare, per l’industria siderurgica, la ministra intravede possibilità concrete: “Il settore è consapevole delle sfide e sta già trasformando i propri processi produttivi. Ma l’eccesso di capacità globale è un problema serio”. L’Ue, ha ricordato, ha già adottato misure difensive, ma ora serve agire anche sul piano dell’innovazione: “Dobbiamo spingere per mercati guida europei per l’acciaio a basso impatto climatico”.

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