Skip to content
Istat

Italia Sostenibile: Luci e ombre nel percorso ambientale ed energetico. Il report Istat sugli SDGs 2025

La transizione energetica, pur segnata da una riduzione dei consumi, fatica a centrare gli obiettivi sulle rinnovabili e sull’elettrificazione dei trasporti.

L’Italia si trova di fronte a una sfida complessa per garantire un futuro sostenibile. È quanto emerge dall’ottava edizione del Rapporto SDGs 2025: informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia dell’Istat. Sebbene si registrino progressi nella gestione delle risorse idriche e nella riduzione dell’intensità energetica, persistono criticità significative. Le reti idriche mostrano una notevole inefficienza e una diffusa sfiducia nell’acqua del rubinetto, mentre la transizione energetica, pur segnata da una riduzione dei consumi, fatica a centrare gli obiettivi sulle rinnovabili e sull’elettrificazione dei trasporti. L’innovazione, pur con un aumento di imprese eco-compatibili, arranca in termini di investimento in ricerca, mentre l’inquinamento atmosferico mostra segnali di miglioramento, ma le sfide legate al cambiamento climatico, ai rischi idrogeologici e alla gestione dei rifiuti marini rimangono pressanti. Il quadro generale evidenzia una società sempre più consapevole dei problemi ambientali, ma ancora lontana da una piena e rapida trasformazione verso modelli realmente sostenibili.

ACQUA: PRELIEVI ELEVATI, RETI IN CRISI E POPOLAZIONE DIVISA

L’Italia è in prima linea tra i paesi UE27 per volume di acqua potabile prelevata da fonti superficiali e sotterranee, attestandosi a 9,13 miliardi di metri cubi nel 2022, sebbene in calo rispetto al 2015. Il prelievo pro capite è il terzo più alto nell’UE. Nonostante l’erogazione giornaliera di 214 litri pro capite, l’efficienza delle reti comunali si ferma al 57,6% nel 2022, con misure di razionamento in atto in diversi comuni. La copertura del servizio fognario pubblico è all’88,8%, lasciando milioni di residenti non allacciati. Parallelamente, la fiducia nell’acqua del rubinetto resta bassa, con circa una famiglia su tre che non si fida nel 2024, mentre un’incidenza simile segnala irregolarità nella distribuzione.

ENERGIA: PROGRESSI NEI CONSUMI, MA RINNOVABILI E AUTO ELETTRICHE A RITMO LENTO

Nel 2023, la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo è aumentata marginalmente al 19,6%, principalmente a causa della contrazione dei consumi totali. L’Italia si conferma virtuosa in Europa per la riduzione dei consumi energetici, con il settore residenziale ai minimi decennali e un’intensità energetica anch’essa ai minimi storici. Tuttavia, la quota di mercato delle auto elettriche o ibride plug-in è in calo per il terzo anno consecutivo (7,5% nel 2024), rendendo gli obiettivi normativi molto distanti.

RICERCA E AMBIENTE: INVESTIMENTI BASSI, IMPRESE PIÙ VERDI E OCCUPAZIONE ICT IN CALO

L’intensità di ricerca in Italia continua a diminuire, attestandosi all’1,37% del PIL nel 2022, un valore tra i più bassi nell’UE. Nonostante un aumento del numero di ricercatori per abitante, gli investimenti rimangono deboli. Si osserva una crescita delle imprese che introducono innovazioni a impatto ambientale positivo, passando dal 37% nel 2020 al 40,1% nel 2022. Le emissioni di CO2 per valore aggiunto si sono ridotte dell’8% tra il 2022 e il 2023. Diminuisce, invece, la quota di occupati specializzati in ICT per il secondo anno consecutivo.

QUALITÀ DELL’ARIA E TRASPORTI: MIGLIORAMENTI NELL’INQUINAMENTO, MA RITORNO AI PROBLEMI PRE-PANDEMIA

Nel 2023, è diminuita la percentuale di comuni con concentrazioni di PM2.5 superiori ai limiti normativi e sono diminuiti i giorni di superamento dei limiti per l’ozono. Le morti premature attribuibili all’esposizione al PM2.5 sono diminuite del 25% tra il 2011 e il 2022. Tuttavia, aumenta la quota di famiglie con difficoltà di collegamento con il trasporto pubblico, tornando a livelli pre-pandemia, mentre cresce l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere i luoghi di studio. L’offerta complessiva dei servizi di Trasporto pubblico locale mostra una lieve flessione nel 2023.

CAMBIAMENTO CLIMATICO E RISCHI IDROGEOLOGICI: EMISSIONI IN CALO, MA TEMPERATURE E ANOMALIE IN AUMENTO

Le emissioni di gas serra dell’economia italiana sono tornate a diminuire nel 2023 (-5,3%), grazie soprattutto ai settori energetico, manifatturiero e del riscaldamento domestico, mentre i trasporti hanno registrato un aumento. Le anomalie di temperatura sono cresciute sia a livello globale che in Italia. Persistono elevati pericoli di alluvioni e frane, con un aumento delle vittime e delle persone disperse nel 2022. I terremoti di magnitudo significativa rimangono una costante, mentre la superficie percorsa dal fuoco è leggermente aumentata nel 2023 rispetto all’anno precedente. I cambiamenti climatici sono tra le prime preoccupazioni ambientali per la maggioranza degli italiani.

RIFIUTI MARINI E BIODIVERSITÀ: PROGRESSI LIMITATI E OBIETTIVI ANCORA LONTANI

Nel 2023, i rifiuti marini spiaggiati sono diminuiti, ma restano lontani dall’obiettivo UE. La tutela delle aree marine mostra progressi, ma l’obiettivo del 30% entro il 2030 è ancora distante. Cresce la percentuale di acque di balneazione con qualità eccellente. Le aree protette coprono il 21,7% del territorio nazionale, con l’obiettivo del 30% entro il 2030. Le superfici forestali certificate sono in aumento, ma al di sotto della media europea. Molte aree naturali e seminaturali presentano un elevato grado di frammentazione, limitando i servizi ecosistemici, e una parte significativa ospita ecosistemi minacciati.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su