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Bollette più chiare: dal 2026 solo due voci di spesa per luce e gas

Dal 1° aprile 2026 i venditori dovranno abbandonare la giungla di voci di costo attuali e strutturare le proprie offerte commerciali aggregando i corrispettivi in due soli macro-elementi: una quota fissa annuale e una quota variabile legata ai consumi.

L’Autorità per l’energia (ARERA) lancia una rivoluzione all’insegna della trasparenza per le bollette di luce e gas delle famiglie. Con una delibera destinata a cambiare le regole del mercato libero, dal 1° aprile 2026 i venditori dovranno abbandonare la giungla di voci di costo attuali e strutturare le proprie offerte commerciali aggregando i corrispettivi in due soli macro-elementi: una quota fissa annuale e una quota variabile legata ai consumi. L’obiettivo è rendere le offerte finalmente semplici, confrontabili e comprensibili per i consumatori, in linea con quanto richiesto da un recente decreto governativo.

La decisione è contenuta nella delibera 386/2025/R/COM del 5 agosto 2025, un provvedimento che attua le misure urgenti per la trasparenza delle offerte previste dal decreto-legge 19/25 e che modifica in modo sostanziale il Codice di condotta commerciale e il funzionamento del Portale Offerte.

LA NUOVA STRUTTURA DELLE OFFERTE: MENO VOCI, PIÙ CHIAREZZA

La principale novità impone ai venditori di semplificare drasticamente la struttura dei costi relativi alla “spesa per la vendita” (approvvigionamento e commercializzazione). Le offerte per i clienti domestici dovranno essere articolate in:

Un unico corrispettivo in quota annua: Espresso in €/POD/anno per l’elettricità o €/PdR/anno per il gas.

Un unico corrispettivo a consumo: Espresso in €/kWh per l’elettricità o €/Smc per il gas.
Questa struttura varrà sia per le offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile. In quest’ultimo caso, la quota a consumo sarà composta dall’indice di riferimento (es. il PUN per l’elettricità) e da un unico spread. Resta la facoltà per i venditori di differenziare queste due componenti in base a fasce orarie, scaglioni di consumo o altre caratteristiche del cliente. I costi regolati, come le tariffe per il trasporto e gli oneri di sistema, continueranno ad essere applicati in modo “passante”, ovvero senza modifiche da parte del venditore.

OFFERTE “A CANONE” E ONNICOMPRENSIVE: NUOVE REGOLE ANCHE PER LORO

La razionalizzazione tocca anche le offerte cosiddette “onnicomprensive”, quelle che promettono un costo unico per tutte le voci di spesa. Anche in questo caso, dovranno essere suddivise in una quota fissa annuale e una a consumo. Per le offerte “a canone”, che prevedono un costo fisso fino a una certa soglia di consumo, i venditori dovranno specificare chiaramente il corrispettivo di conguaglio applicato ai consumi che eccedono tale soglia.

CONTRATTI E COMUNICAZIONI PIÙ TRASPARENTI

Il provvedimento non si ferma alla sola struttura dei prezzi, ma interviene a 360 gradi sulla comunicazione al cliente. Verrà introdotta una maggiore standardizzazione nella redazione dei contratti, con l’obbligo di rappresentare le condizioni economiche in formato tabellare per facilitare la lettura. Sconti e bonus dovranno essere illustrati in una sezione dedicata, specificando chiaramente le condizioni per ottenerli. Viene inoltre potenziata la trasparenza sulle modifiche unilaterali: i venditori dovranno implementare un sistema di notifiche (via sms, e-mail o app) per segnalare al cliente l’invio della comunicazione di variazione, garantendo così la massima conoscibilità della proposta.

TEMPI DI ATTUAZIONE E LE REAZIONI DEL MERCATO

Le nuove regole entreranno in vigore il 1° aprile 2026 per tutte le offerte, incluse quelle già attive a tale data. Per i contratti già in essere, l’adeguamento dovrà avvenire in occasione della prima modifica unilaterale o rinnovo successivo, e comunque non oltre il 1° gennaio 2027. La data, posticipata rispetto alle prime ipotesi, tiene conto delle osservazioni degli operatori, che hanno evidenziato la complessità e i costi degli adeguamenti informatici necessari. Se da un lato le associazioni dei consumatori hanno accolto favorevolmente l’intervento, chiedendo regole ancora più stringenti, quelle dei venditori hanno espresso la preoccupazione che un’eccessiva standardizzazione possa “appiattire” l’offerta commerciale, limitando la concorrenza e l’innovazione.

386-2025-R-com

386-2025-R-com-ALLEGATO_1

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