Le rinnovabili coprono oltre il 40% della domanda, trainate da un boom del fotovoltaico (+30,7%). Crollano invece la produzione da eolico e idroelettrico, mentre cresce in modo esponenziale la capacità di accumulo.
L’Italia torna a consumare più energia. A settembre, il fabbisogno di elettricità nazionale ha raggiunto i 26 miliardi di kWh, segnando un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2024. A certificarlo sono i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, che indicano una ripresa trainata soprattutto dai consumi industriali, a fronte di un andamento ancora debole nel settore dei servizi.
LA RIPRESA DELL’INDUSTRIA TRAINA I CONSUMI
La variazione positiva è stata registrata con un giorno lavorativo in più rispetto a settembre 2024 e una temperatura media sostanzialmente stabile. Al netto degli effetti di calendario e temperatura, la crescita si attesta a un più modesto +0,4%. A livello territoriale, l’aumento è stato omogeneo in tutto il Paese: +1,2% al Nord, +1,3% al Centro e +1,1% al Sud e Isole. Il dato più significativo arriva però dal mondo produttivo: l’indice IMCEI, che monitora i consumi delle imprese energivore, ha registrato una crescita del 2,9% (+2,6% al netto degli effetti di calendario). A trainare la ripresa sono stati i comparti della siderurgia, cemento, meccanica, ceramiche e alimentare, mentre restano in territorio negativo i settori della carta, dei metalli non ferrosi e della chimica. In controtendenza, invece, il settore dei servizi: l’indice IMSER, relativo al mese di luglio, ha segnato un calo del 5%.
BOOM FOTOVOLTAICO, MA CROLLANO EOLICO E IDRICO
A settembre, l’85,3% della domanda è stata soddisfatta dalla produzione nazionale. In questo quadro, le fonti rinnovabili hanno giocato un ruolo da protagoniste, coprendo il 40,9% del fabbisogno totale (contro il 39,4% di settembre 2024). La performance, tuttavia, è stata a due velocità. Si è assistito a un vero e proprio boom della produzione fotovoltaica, che ha segnato un +30,7% grazie sia all’aumento della capacità installata sia a un maggiore irraggiamento. Di contro, si è registrato un crollo della produzione eolica (-23,4%) e un calo di quella idroelettrica (-4,1%), mentre la produzione termica è scesa del 2,6%.
ACCUMULI E NUOVA CAPACITÀ: LA RETE SI PREPARA AL FUTURO
La transizione energetica prosegue a ritmo sostenuto sul fronte delle infrastrutture. Nei primi nove mesi dell’anno, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.476 MW, di cui ben 4.078 MW di solo fotovoltaico. Negli ultimi dodici mesi, la capacità installata di fotovoltaico ed eolico è cresciuta complessivamente di 6.576 MW (+13,7%). Ma il dato più impressionante riguarda i sistemi di accumulo, fondamentali per la stabilità della rete: al 30 settembre, la capacità di accumulo in Italia ha raggiunto i 17.417 MWh, con un balzo del 49,3% rispetto a un anno fa. A settembre, gli accumuli di grande taglia hanno immesso in rete ben 176 GWh, a conferma del ruolo sempre più strategico che questa tecnologia ha raggiunto per la gestione in sicurezza del sistema elettrico nazionale.