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Governo Meloni, 3 anni di cantieri: dal PNRR al Ponte, ecco i risultati su energia e ambiente

L’esecutivo celebra il traguardo rivendicando il primato in Europa per obiettivi PNRR raggiunti e 140 miliardi incassati. Avviata la legge delega per il ritorno al nucleare.

Tre anni di governo e un bilancio affidato a un corposo dossier. Palazzo Chigi celebra l’anniversario del 22 ottobre 2022, data del giuramento dell’esecutivo, mettendo in fila i risultati rivendicati in tre anni di mandato, un percorso che ha reso il governo Meloni il terzo più longevo della storia repubblicana. Il documento diffuso dalla Presidenza del Consiglio si concentra sulle grandi sfide strategiche del Paese, con un’enfasi particolare sulla gestione del PNRR, sulle infrastrutture, sulla transizione energetica e sul nuovo protagonismo nel Mediterraneo con il Piano Mattei.

PNRR: LA SFIDA DEL PIANO NAZIONALE E I FONDI REPOWEREU

Sul fronte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il documento di Palazzo Chigi rivendica un primato: l’Italia sarebbe la prima nazione in Europa per obiettivi raggiunti e per avanzamento finanziario, con 140,4 miliardi di euro già ricevuti. L’esecutivo sottolinea l’attivazione del 97,8% delle misure previste tra i quasi 450mila progetti finanziati. Vengono inoltre ricordate le tappe fondamentali del percorso, come l’entrata in vigore del nuovo PNRR a dicembre 2023 e l’integrazione di oltre 11 miliardi di euro per la transizione ecologica tramite il capitolo REPowerEU.

GRANDI OPERE: DAL PONTE SULLO STRETTO AI 63 MILIARDI PER STRADE E FERROVIE

Capitolo centrale dell’azione di governo è quello delle infrastrutture. Il dossier celebra l’approvazione definitiva del progetto per il Ponte sullo Stretto, per il quale sono stati stanziati 13,5 miliardi di euro. A questa opera, definita strategica, si affiancano i massicci investimenti previsti dai contratti di programma con ANAS e RFI, che mobilitano complessivamente quasi 63 miliardi di euro: 44 miliardi destinati a strade e autostrade e 18,8 miliardi per la modernizzazione della rete ferroviaria.

AMBIENTE, CLIMA ED ENERGIA: LA SVOLTA SUL NUCLEARE

In tema di ambiente e sviluppo, il governo mette in evidenza l’istituzione del Piano Sociale per il Clima, dotato di 9,3 miliardi di euro per finanziare misure come la riqualificazione degli edifici, il bonus gas e gli incentivi alla mobilità. A questo si aggiungono 6 miliardi dedicati a comunità energetiche rinnovabili, agrivoltaico ed economia circolare. La vera svolta strategica, però, è rappresentata dalla legge delega, con cui si intende “portare nel mix energetico un nuovo nucleare: pulito, sicuro e sostenibile”. L’azione include anche misure a sostegno delle imprese, come l’Energy release per fornire elettricità a prezzo calmierato, e un nuovo piano da 600 milioni per gli incentivi auto.

IL PIANO MATTEI E L’ACCESSO ALL’ENERGIA IN AFRICA

La strategia energetica e di politica estera trova una sintesi nel Piano Mattei per l’Africa, che secondo il report coinvolge 14 nazioni. Il bilancio del governo rivendica l’impegno di oltre 1 miliardo di euro per progetti nel continente, a cui si aggiunge la sinergia con l’UE per 1,2 miliardi. Tra le iniziative chiave, figurano 248 milioni destinati a convertire il debito dei paesi africani in progetti di sviluppo, con un focus specifico sullo sviluppo delle filiere agricole, del sistema idrico e, soprattutto, dell’accesso all’energia.

L’ECONOMIA BLU E LA RISORSA MARE

Centrale nella visione dell’esecutivo è anche la valorizzazione dell’economia blu. Il dossier ricorda l’approvazione del Piano del Mare 2023-2024 e il lancio del Disegno di Legge “Risorsa Mare”, pensato per sviluppare le filiere produttive legate a questo settore. A supporto di questa strategia, sono stati istituiti un apposito Fondo per la promozione dell’economia marittima e una nuova Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee.

LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO DOPO LE CALAMITÀ

Un capitolo corposo dell’azione di governo è dedicato alla messa in sicurezza del territorio, segnato da recenti calamità. Il bilancio elenca lo stanziamento di 6,5 miliardi di euro per l’alluvione che ha colpito Emilia-Romagna, Toscana e Marche nel 2023. A queste risorse si sommano 640 milioni per l’area dei Campi Flegrei, 500 milioni per la ricostruzione de L’Aquila e oltre 1,8 miliardi destinati alle emergenze idrogeologiche e meteorologiche. A livello normativo, viene sottolineata l’approvazione del nuovo Codice della ricostruzione post-calamità.

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