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Agsm-Aim-A2A, polemiche su una sentenza Anac. E Alperia torna alla carica

Dopo Hera e Ascopiave, anche Alperia si schiera tra chi spera di poter ancora riaprire i giochi sulla newco Agsm-Aim-A2A

Una vecchia sentenza dell’Anac “riaccende lo scontro politico sulla grande operazione che dovrebbe portare, entro pochi mesi, ad un’alleanza tra Agsm Verona, Aim Vicenza e il colosso lombardo A2A”. Sul quale la partita sembra destinata a non finire visto che il direttore generale di Alperia Johann Wohlfarter spera che i giochi si riaprano.

LA SENTENZA ANAC E LE POLEMICHE TRA TOSI E FINOCCHIARO

“Un altro ‘gigante’ del settore, l’emiliana Hera, aveva protestato per essere stata esclusa dall’operazione, sostenendo che Verona e Vicenza dovrebbero indire una gara pubblica e scegliere, attraverso di essa, chi offre di più – si legge sul Corriere di Verona -. Flavio Tosi sostiene la stessa tesi, ma aggiunge adesso una nota in più: la sentenza emessa l’anno scorso dall’Autorità Nazionale Anti-Corruzione (Anac) per una vicenda assai simile. Nel 2018, proprio A2A aveva comprato il 51% della multiutility (anch’essa lombarda) LGH. L’anticorruzione (dopo un esposto del Movimento 5 Stelle) aveva però sentenziato che quell’operazione doveva avvenire attraverso una gara pubblica. C’erano poi stati i soliti ricorsi al Tar, che per tre volte aveva confermato come l’operazione fosse illegittima. Come nel caso veronese, anche allora LGH aveva sostenuto che A2A era ‘infungibile’, ovvero che nessun altro avrebbe potuto fare un’offerta migliore. Ma l’Anac aveva respinto questa tesi”.

Per questo l’ex sindaco Tosi ha lanciato un messaggio a Sboarina che “anche nella vicenda Agsm-Aim-A2A potrebbe accadere la stessa cosa. Secondo il presidente di Agsm, Daniele Finocchiaro, non esiste invece ‘alcuna analogia tra il caso LGH e l’operazione che stiamo seguendo. Nel caso in questione, – spiega Finocchiaro – LGH ha venduto a A2A il 51% delle proprie azioni a fronte di un pagamento. La nostra operazione riguarda invece una partnership strategica con un patto di esclusiva per tutto il Trivenento dove Agsm Aim incorporano asset strategici funzionali al perseguimento del Piano industriale’”.

IL DG DI ALPERIA WOHLFARTER VUOLE UN PROGETTO STRATEGICO PER IL VENETO

Johann Wohlfarter, direttore generale di Alperia, l’utility altoatesina dell’energia e dei servizi energetici, terzo produttore di elettricità in Italia con 34 centrali idroelettriche e ricavi per 1,3 miliardi di euro, è sempre più presente in Veneto, dopo le tre acquisizioni di Green Power, Sum, e della Bartucci di Soave. “Così dopo Hera e Ascopiave, anche Alperia si schiera tra chi spera di poter ancora riaprire i giochi. ‘Abbiamo ovviamente scritto, come altri a Verona e Vicenza – dice Wohlfarter -, riproponendo i nostri motivi. Vediamo se arriverà una risposta’”, sottolinea al Corriere del Veneto in un’intervista.

“In caso negativo, potreste pensare a ricorsi? ‘No, guardi: le vie legali non sono nel nostro dna. Si tratta di soluzioni forzate che non funzionano. Ci dev’essere una soluzione aperta, se la si vuole portare avanti’. Cosa non vi convince della soluzione Agsm-Aim-A2a? ‘Puntiamo sul Veneto, come mostrano le acquisizioni recenti, che hanno dato valore aggiunto. Ovvio che l’operazione Agsm-Aim ci interessi molto e abbiamo fatto un lavoro preliminare con specialisti esterni per formulare una proposta da partner industriale. Peccato sia andata in modo diverso, pur se non abbiamo perso tutte le speranze. Peccato: era lecito puntare a una selezione aperta’. Ma la vostra proposta cosa può avere di più di quella di un colosso come A2a? ‘In particolare il valore strategico della ricaduta sul territorio. Alperia è giovanissima, è solo al quarto bilancio; ma le ricadute economiche e sociali sono evidenti. Mi fermo solo sull’aver creato un’azienda attraente su competenze finite all’estero. Peccato non aver potuto confrontarci sul portare questo modello anche in Veneto, con due partner forti, con un potenziale inespresso enorme, come Agsm e Aim’”.

Inoltre, ha proseguito Wohlfarter “’Senza parlare di cifre, oggi Alperia da sola ha una solvibilità tale da poter competere come investimenti con quanto offerto da A2a. E poi si può pensare anche ad un’operazione a quattro con i ‘cugini’ trentini di Dolomiti Energia’. Temete di essere percepiti troppo come operatore solo elettrico? ‘Oggi la forza finanziaria di Alperia viene dal margine operativo lordo della produzione elettrica. È un punto di forza. Ma con la diversificazione siamo in pieno nella transizione da società di produzione ad attore di servizi energetici evoluti’”.

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