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Airbus Aereo Idrogeno

Airbus vuole sviluppare il primo aereo a idrogeno

Airbus sostiene che svilupperà un aereo a idrogeno entro il 2025: un obiettivo ambizioso, visti i problemi di costi e di stoccaggio

Lo scorso settembre il costruttore europeo di aeromobili Airbus ha annunciato che entro cinque anni svilupperà un aereo ad idrogeno che sia sostenibile anche da un punto di vista economico. La compagnia ha l’appoggio dei governi francese, tedesco e spagnolo – che hanno tutti preso l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica per il 2050 – e ha accesso a sussidi per miliardi di euro. Eppure, nonostante gli aiuti, si tratta comunque di un obiettivo ambizioso e di complessa realizzazione, scrive Bloomberg.

GLI OSTACOLI DELL’IDROGENO

Un primo ostacolo è legato ai costi: il prezzo dell’idrogeno, specialmente di quello “verde”, cioè ottenuto a partire da fonti rinnovabili, è molto alto. Un altro è legato alla praticità: al momento non ci sono aeroporti attrezzati per rifornire i jet alimentati con questo combustibile.

I LIMITI DELLE BATTERIE

All’inizio, Airbus aveva puntato sulle batterie. Ma si tratta di una tecnologia che, benché promettente per l’alimentazione delle automobili, non è altrettanto conveniente per essere usata sugli aeroplani, che richiederebbero batterie molto grandi ed economicamente sconvenienti.

LE EMISSIONI DELL’AVIAZIONE

Nel 2019, secondo una stima di BloombergNEF, l’industria dell’aviazione è stata responsabile del rilascio nell’atmosfera di oltre 1 miliardo di tonnellate di anidride carbonica. Nel 2020 ci si immagina un forte calo delle emissioni generate dal settore per via della pandemia di COVID-19, che ha ridotto il numero dei voli nel mondo; una diminuzione che probabilmente si rivelerà circoscritta. L’idrogeno verde invece – che non rilascia CO2 né quando viene bruciato, né quando viene prodotto – ha il potenziale per dimezzarle in maniera definitiva, secondo Airbus.

I PROGETTI DI AIRBUS

La compagnia sta lavorando a tre progetti: un aereo di linea classico, uno a turboelica e un nuovo modello in cui l’ala è fusa con il corpo. Tutti e tre utilizzeranno l’idrogeno sia in particolari turbine a gas, sia nelle celle a combustibile per creare energia elettrica.

LO STOCCAGGIO

Oltre a quelli già visti, un terzo problema dell’utilizzo dell’idrogeno negli aerei è legato allo stoccaggio. Rispetto al cherosene e alla benzina, è necessario molto più idrogeno per alimentare un aeroplano: per questo motivo, il combustibile non potrà essere stoccato nelle ali, ma dovrà essere posizionato nel corpo del veicolo. Oppure, scrive Bloomberg, bisognerà progettare “code” più lunghe in modo da stoccare i serbatoi di idrogeno nella zona che separa la cabina dalla parte non pressurizzata dell’aereo.

I TEMPI DI REALIZZAZIONE

Airbus ha intenzione di utilizzare i prossimi cinque anni per lavorare ai concept e alle dimostrazioni di volo; poi, nel 2025, deciderà se effettivamente spendere soldi nello sviluppo di un aereo. La produzione inizierebbe eventualmente verso il 2028, dato che serviranno circa due anni per individuare i fornitori e scegliere i siti di produzione. Se tutto andrà come previsto, Airbus sostiene che il primo aereo a idrogeno comincerà a trasportare passeggeri nel 2035.

Per quella data, secondo la compagnia, il costo dell’idrogeno si sarà abbassato al punto da renderlo competitivo con i combustibili fossili e un numero sufficiente di aeroporti si sarà attrezzato per gestire i veicoli alimentati con questo carburante. Molti paesi nel mondo hanno infatti già espresso l’intenzione di investire nell’idrogeno a basse emissioni di carbonio – ossia quello verde e quello “blu”, che prevede la cattura e lo stoccaggio della CO2 prodotta – per favorire il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica.

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