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Mattarella

Ambiente, giovani, migranti: il discorso del Presidente Mattarella al Meeting di Rimini

L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Meeting di Rimini punta su amicizia tra persone e tra popoli, accoglienza dei migranti, socialità dei giovani e ricerca della felicità

Ambiente, giovani, migranti, e su tutto l’amicizia tra le persone e i popoli. Sono questi gli argomenti intorno ai quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha articolato il suo discorso al Meeting di Rimini.

MATTARELLA: “IL CRESCERE DELL’AMICIZIA HA CARATTERIZZATO IL PROGRESSO DELL’UMANITÀ”

Il Meeting di Rimini, quest’anno dedicato all’amicizia (“L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”) ha accolto il presidente della Repubblica con un lunghissimo applauso ma senza suonare l’inno nazionale. Lo scroscio di mani si è ripetuto più volte nel corso dell’intervento del presidente, soprattutto quando ha toccato i temi dell’integrazione dei migranti. “Il crescere dell’amicizia fra le persone, è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità – ha detto il presidente Mattarella -. L’amicizia, come vocazione incomprimibile dell’uomo. Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che, l’umanità, si è trovata di fronte al baratro, è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche, ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire un mondo diverso, in cui, il conflitto, lasciasse posto all’incontro. Per immaginare, e progettare, il futuro insieme”. Lo spirito dell’amicizia tra i popoli è quello che “ha ispirato la nostra Assemblea Costituente, nella quale, opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà”. Così nasce la nostra Costituzione “con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità”.

MATTARELLA: “AMICIZIA È CONTRAPPOSIZIONE ALLA VIOLENZA

“Amicizia – dice Mattarella -, per definizione, è contrapposizione alla violenza. Parte dalla conoscenza, e dal dialogo. E, anche in questo, l’amicizia assume valore di indicazione politica”. Eppure, nonostante gli esempi del secolo scorso l’Europa è tornata nel baratro della guerra. “Non mancano, mai, i pretesti, per alimentare i contrasti – continua Mattarella -. La invocazione di contrapposizioni ideologiche; di caratteri etnici; di ingannevoli, lotte di classe;  o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della, nostra, Europa, dopo l’invasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà, drammatica, testimonianza”.

“L’IO HA SENSO SOLO NELLA COMUNITÀ”

Il presidente fa poi un passaggio quasi intimista. “Tanti, descrivono, il nostro, come il tempo dell’individuo. L’individuo, che sente di avere opportunità e respiro, mai raggiunti prima – riflette il Presidente -. È giusto, cogliere, in questo processo, il segno positivo: in termini di comprensione del proprio ruolo, della propria responsabilità, dei propri diritti. Ma occorre, anche, saperne leggere i rischi di aspetti critici, di distorsioni. L’auto-affermazione dell’io, nella sua più, assoluta, centralità in realtà nella sua solitudine, appare priva di qualunque senso. Il concetto di individuo rischierebbe di separarsi da quello di persona. L’affermazione di sé, uno dei motori della vita comunitaria, vale, in realtà, se è inserita nella comunità in cui si è nati, o in cui si è scelto di vivere; e se contribuisce alla sua crescita”.

MATTARELLA: “L’AMICIZIA SOCIALE È UNA DIMENSIONE CHE LEGA LA COMUNITÀ, NELL’AFFRONTARE LE SFIDE DELLA STORIA”

Il presidente passa poi a citare Papa Francesco. “Nell’enciclica “Fratelli tutti”, ha parlato di “amicizia sociale” come orizzonte di un nuovo, più intenso, dialogo tra le generazioni; tra la cultura popolare e quella accademica; tra l’arte, la tecnologia, l’economia – ha ricordato l’inquilino del Quirinale -. Un rinnovato umanesimo nel tempo dell’innovazione, in cui avanzano le neuroscienze, la robotica, l’intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica, le frontiere della medicina, le tecnologie digitali”. Innovazioni utili ma che nascondono delle insidie. “L’amicizia sociale è una dimensione che lega la comunità, nell’affrontare le sfide della storia – aggiunge il presidente Mattarella -. Favorire la dimensione sociale, dell’amicizia, è un impegno a cui sono chiamate, tutte, le pubbliche istituzioni; ma, con esse, anche le forze sociali, economiche; le energie civili”.

“NON LASCIAMO SOLI I CITTADINI E I SINDACI DELLA ROMAGNA”

Il Presidente dedica un passaggio del suo intervento all’ambiente e ai cambiamenti climatici. La terra di Romagna ne ha fatto esperienza diretta solo lo scorso maggio. “Ora, siamo di fronte a un’altra, grande, e grave evidenza, che comporta responsabilità. L’ambiente, che abbiamo incrinato e impoverito. Proprio qui, in Romagna, ne abbiamo vissuto, drammatica, sottolineatura. L’alluvione ha lasciato ferite profonde – ha esortato il presidente Mattarella -. I cittadini della Romagna – e i loro sindaci – non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità; e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia”.

MATTARELLA: “NEL MIO STUDIO UN DISEGNO DI UN RAGAZZINO MIGRANTE MORTO IN MARE”

Il presidente Mattarella ha dedicato un lungo passaggio del suo intervento al dramma dei profughi, condividendo anche un dettaglio commovente del suo privato, facendo registrare l’applauso più sentito e lungo della platea. “Una pace giusta, non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere. Nello studio, dell’appartamento, dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo – ha confidato Mattarella -. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno, mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato”.

MATTARELLA: “INGRESSI REGOLARI E IN NUMERO ADEGUATAMENTE AMPIO”

Dalla commozione il presidente passa alla linea politica. “È necessario rendersi conto che, soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il, crudele, traffico di esseri umani: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale – suggerisce il Presidente -. Inoltre, ne verrebbe assicurato inserimento lavorativo ordinato; rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali.

MATTARELLA AI GIOVANI: “PRENDETEVI QUEL CHE È VOSTRO, ANCHE LE RESPONSABILITÀ”

Infine, il presidente dedica l’ultimo passaggio del suo discorso ai giovani, che troppo spesso si rifugiano in nidi di solitudine nei quali sentono al riparo dalla sfida della socialità. “La speranza, è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le responsabilità e i doveri – ha esortato il presidente Mattarella -. Voi avvertite, in misura genuina, tutti questi problemi. Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti. Avete, conoscenze adeguate, per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche, che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale; e viceversa. Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social, sempre con intelligenza; impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio Vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate, mai, alle relazioni personali; all’incontro personale; all’affetto dell’amico; all’amore; alla gratuità dell’impegno. Il mondo, è migliore, se lo guardiamo con gli occhi giusti.

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