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Rame

Perché Antofagasta non esulta per il superciclo del rame

Nonostante l’incertezza, Antofagasta prevede di produrre tra le 730mila e le 760mila tonnellate di rame in Cile

L’amministratore delegato della società mineraria anglo-cilena Antofagasta pensa che le aziende saranno caute nell’investire in nuovi progetti sull’estrazione di rame, nonostante i prezzi del metallo siano cresciuti molto.

LE PREVISIONI DI TRAFIGURA

Secondo Trafigura, società che si occupa di commercio di materie prime, è lecito parlare di un “superciclo” del rame, i cui prezzi – prevede – arriveranno a superare i 15mila dollari a tonnellata entro il prossimo decennio.

IL RUOLO DEL RAME NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

L’entusiasmo è dovuto sia alle aspettative di ripresa economica dopo la crisi del coronavirus, sia all’allargamento del mercato del rame grazie alla transizione energetica. Il rame possiede infatti delle ottime qualità di conduttore di elettricità e di calore, e viene quindi utilizzato nei sistemi di energia rinnovabile.

COSA PENSA ANTOFAGASTA

Iván Arriagada di Antofagasta vede però la situazione in maniera diversa. In un’intervista a Reuters ha detto che le società minerarie hanno imparato la lezione dai precedenti “supercicli” delle materie prime, innescati dall’aumento della domanda cinese, che hanno poi punito gli investitori non appena i prezzi sono calati.

Secondo Arriagada, “gli investitori sono cauti” e non investiranno in maniera impulsiva, ma solo dover aver riflettuto a lungo sulla capacità dei progetti di generare profitto. A suo dire, i depositi promettenti di rame che sono stati scoperti o che sono in vendita sono relativamente pochi.

“Questa è un’industria in cui non ci sono state scoperte importanti da tempo. L’industria del rame si trova ad affrontare una sfida enorme nel rispondere alla domanda”.

I PIANI DI ANTOFAGASTA

Arriagada ha dichiarato che Antofagasta non ha altri piani all’infuori della modernizzazione della miniera di Los Pelambres, in Cile (che permetterà una produzione ulteriore di 600mila tonnellate di rame all’anno), e della decisione di investimento sull’espansione della miniera di Centinela (per altri 140mila tonnellate all’anno).

“Prendiamo le nostre decisioni di investimento sulla base della nostra visione di lungo termine dei prezzi, proprio perché sappiamo che un prezzo che sale poi scenderà”. Arriagada ha voluto sottolineare che il debito di Antofagasta è ridotto.

LE PREVISIONI SU PREZZI E PRODUZIONE

Arriagada vede comunque delle prospettive positive per i prezzi del rame nel medio termine, grazie alla ripresa dell’economia globale e alla transizione energetica. “Ci aspettiamo una traiettoria di prezzo favorevole [per il rame, ndr], tra i 3,5 e i 4,5 dollari quest’anno e il prossimo”. L’alta volatilità dei prezzi, però, potrebbe presto stravolgere le previsioni.

Nonostante l’incertezza, Arriagada sostiene che nel 2021 le operazioni in Cile permetteranno ad Antofagasta di produrre tra le 730mila e le 760mila tonnellate di rame.

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