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Arabia Saudita Energie Rinnovabili

Arabia Saudita mette all’asta licenze minerarie nel 2022

Le due aste riguarderanno miniere di oro, rame e zinco ma il paese ha anche importanti risorse di fosfato, tantalio, niobio e nichel.

L’Arabia Saudita prevede di mettere all’asta due importanti licenze minerarie nel 2022. Il più grande esportatore di petrolio al mondo sta cercando, infatti, di attrarre investimenti esteri in un settore che ha 1,3 trilioni di dollari di potenziale valore di riserve non sfruttate. A dirlo è stato il vice ministro per gli affari minerari Khalid al-Mudaifer a margine del Forum dei leader GPCA a Dubai in un’intervista a SP Global Platts.

LE ASTE

Le due aste riguarderanno miniere di oro, rame e zinco ma il paese ha anche importanti risorse di fosfato, tantalio, niobio e nichel.

GLI INVESTITORI STRANIERI

L’industria mineraria dell’Arabia Saudita ha già attratto alcuni importanti investitori stranieri. Alcoa Corp. possiede una partecipazione del 25,1% in due società, Ma’aden Bauxite e Alumina Co. e Ma’aden Aluminium Co., nell’ambito di una joint venture da 10,8 miliardi di dollari con l’azienda mineraria saudita Ma’aden con sede a Ras al-Khair Industrial City. Il produttore di fertilizzanti The Mosaic Co. ha una partecipazione del 25% nel complesso di produzione di fertilizzanti Ma’aden Wa’ad al-Shamal da 8 miliardi di dollari situato nella città industriale di Wa’ad al-Shamal Minerals. Barrick Gold Corp. ha una quota del 50% con Ma’aden nella miniera di rame di Jabal Sayid.

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