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L’Argentina deve importare più GNL

La produzione di gas a Vaca Muerta è stata inferiore alle aspettative, e l’Argentina dovrà ricorrere alle importazioni di GNL

Si prevede un rapido aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) da parte dell’Argentina, motivato dall’avvicinarsi della stagione calda, dal calo della produzione domestica di gas e dal rallentamento delle importazioni dalla Bolivia via condotte.

LA PRODUZIONE DI GAS IN ARGENTINA NEL 2020

L’output argentino di gas del 2020 è stato il più basso dal 2017: i livelli produttivi dalla formazione shale di Vaca Muerta si sono rivelati inferiori alle aspettative, scrive Argus. Prevedendo una produzione non pienamente soddisfacente neanche per l’anno in corso, la segreteria dell’Energia ha allora chiesto alla società petrolifera statale IEASA di aumentare le importazioni di GNL.

IL TERMINAL ESCOBAR

Il mese scorso il governo di Buenos Aires aveva richiesto la riapertura del terminal di importazione Escobar, dalla capacità di 3,7 milioni di tonnellate all’anno: era stato chiuso l’anno scorso a seguito delle proteste cittadine, che temevano il rischio di un’esplosione. Escobar è l’unico terminal di importazione in possesso del paese dal 2018, peraltro non perfettamente funzionale. Argus scrive che la struttura non è in grado di ricevere carichi di dimensioni standard, un fatto che aumenta le spese di logistica per l’Argentina.

IL FABBISOGNO DI GAS

La segreteria dell’Energia stima che l’Argentina avrà bisogno di una quantità ulteriore di gas per 21 milioni di metri cubi al giorno nel mese di maggio, per 42 milioni nel mese di giugno, per 49 milioni a luglio, per 28 milioni ad agosto e per 9 milioni a settembre. Questi volumi verranno probabilmente colmati tramite importazioni di GNL.

VACA MUERTA SOTTO LE ASPETTATIVE

La formazione di Vaca Muerta avrebbe dovuto assicurare livelli produttivi in grado di soddisfare il fabbisogno argentino nei mesi invernali, ridurre la dipendenza del paese dalle forniture estere di GNL e addirittura permettergli di esportare certe quantità. Nel 2020 però l’output è sceso a 124 milioni di metri cubi al giorno, rispetto ai 135 milioni del 2019 e ai 129 milioni del 2018.

I PROBLEMI DELLA BOLIVIA

I problemi energetici, per l’Argentina, riguardano anche le importazioni di gas via tubature dalla Bolivia. I livelli produttivi del paese sono in calo dal 2016: nel periodo gennaio-ottobre dell’anno scorso sono scesi a 42,2 milioni di metri cubi al giorno; nel 2016 erano di 56,6 milioni.

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