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Anfida

Assindustria, solo Destro in lizza

Oggi il voto in consiglio generale per il nuovo presidente con un solo possibile candidato

“Assindustria venetocentro sceglie il nuovo presidente. Con il solo nome di Leopoldo Destro che rimane in lizza, dopo che l’altro candidato, Mario Ravagnan, non ha comunque avviato la procedura per regolarizzare l’iscrizione. L’appuntamento è per oggi pomeriggio a Treviso, all’auditorium di Cassamarca. Sarà lì che gli oltre cento membri del consiglio generale della Confindustria di Treviso e Padova dovranno votare sul nuovo presidente, il primo eletto dopo la fusione”. È quanto riferisce il Corriere di Verona.

VIGILIA SCONTATA

“Il quadro alla vigilia pare scontato, visto che dei due nomi che avevano guadagnato il favore degli iscritti uno solo è rimasto in corsa: quello dell’attuale vicepresidente Destro, che nelle audizioni dei ‘Saggi’ aveva guadagnato il favore predominante a Treviso, che ha in consiglio comunque il 70% dei voti, e di metà di Padova”.

L’ESCLUSIONE DI RAVAGNAN

“Al voto, l’esito è dunque scontato. Ma il condizionale va tenuto comunque di scorta, in una riunione in cui la temperatura potrebbe alzarsi rapidamente. E non solo di fronte ad un ulteriore ricorso ai Probiviri di un associato che chiederebbe, dopo la conclusione delle verifiche sull’iscrizione dei due candidati chiusasi di fatto con l’esclusione di Ravagnan, la verifica della correttezza dell’inquadramento anche di tutti i membri del consiglio di presidenza, l’organo di vertice di Assindustria. Ma anche e soprattutto se dovessero trovare conferma in consiglio le voci insistenti che ieri sera davano Ravagnan verso l’uscita da Assindustria. Secondo indiscrezioni, in sostanza, l’ex vicepresidente, dimessosi dall’incarico dopo esser risultato non in regola con l’inquadramento per la carica apicale al termine delle audizioni, avrebbe scritto una lettera proprio al consiglio generale di oggi, in cui annuncerebbe l’intenzione di dare la disdetta dell’iscrizione all’associazione”, ha aggiunto il quotidiano.
“Rimaneva il dubbio se l’imprenditore avrebbe potuto ancora sanare la posizione e rientrare in gioco. Ma da quel che si può ricostruire l’imprenditore non è andato avanti; anche perché avrebbe atteso indicazioni sulla possibilità di farlo non arrivate. E si arriva ad oggi. Dove la scelta finale spetta al consiglio”, ha concluso il quotidiano.

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