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Caro Energia

Auto, dopo il crollo delle immatricolazioni le big scalpitano

La necessità di ripartire (circola la data del 18), poi, è anche, e soprattutto, economica. Vanno tamponate le grosse perdite di un settore

“Ferrari, Ducati Motor e Fca, anche se hanno annunciato la riapertura il 3 maggio, sarebbero già pronte per ripartire. Lo sarebbero grazie al l’impegno per il rispetto del protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per la forma mentis già assunta sulla necessità non solo di dispositivi di protezione individuale e distanziamento sociale ma anche per la disponibilità annunciata di avviare sperimentazioni come i test sierologici o lo screening dello stato di salute dei dipendenti con apposite app”. È quanto riporta il Corriere di Bologna, aggiungendo che “parallelamente, anche il mondo dell’automotive sta dando il suo sostegno alla lotta al coronavirus. È notizia di ieri che, dopo Ferrari e Fca, anche Lamborghini si è aggiunta alla squadra di chi supporta Siare Engineering, il principale costruttore nazionale di respiratori polmonari con sede a Valsamoggia: la casa del Toro mette a disposizione risorse e attrezzature del suo dipartimento di ricerca e Sviluppo per il co-engineering e produzione di simulatori polmonari. In sole due settimane, Lamborghini ha progettato e prodotto 18 pezzi a settimana, in concomitanza con la produzione di visiere mediche in policarbonato”.

CIRCOLA LA DATA DEL 18

“La necessità di ripartire (circola la data del 18), poi, è anche, e soprattutto, economica. Vanno tamponate le grosse perdite di un settore che già stava scontando il dramma della crisi mondiale precedente all’emergenza Covid-19. Il coronavirus ha dato il colpo di grazia e fatto crollare il mercato italiano dell’auto (non le nicchie del lusso) in maniera drastica. Bastino i dati delle immatricolazioni di marzo che, secondo il ministero dei Trasporti, sono calate dell’85,42% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

DIFFICOLTÀ PER LA COMPONENTISTICA

“Ad essere pronti a ripartire sono, ovviamente, i grandi gruppi. Ma le difficoltà non mancano anche per loro: ogni vertice ha, infatti, bisogno della base. E quindi dei fornitori della filiera. La ripartenza graduale dovrebbe, comunque, rendere possibile iniziare il superamento degli ostacoli. Primi fra tutti le criticità per le imprese della componentistica e dell’indotto di adeguarsi agli standard e reperire le materie prime oltre che i dispositivi di protezione individuale”.

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