Advertisement Skip to content
Auto

Auto: il settore in sospeso tra richiesta di incentivi e crisi

I costruttori di auto chiedono di allentare i limiti sulle emissioni e di stanziare in tutta Europa incentivi all’acquisto di vetture

Si avvicina la fine del lockdown in Italia e iniziano a farsi i conti dei danni che la pandemia ha provocato in questi mesi di blocco totale. Uno dei settori più colpiti è stato indubbiamente quello delle auto: la chiusura dei concessionari e il blocco degli acquisti di flotte aziendali da parte degli autonoleggio ha portato a un calo delle vendite vicino al 90%. Per questo in tutti i paesi europei si sta facendo strada l’ipotesi di incentivi all’acquisto di auto per rilanciare il settore.

COSA CHIEDONO IN GERMANIA

“Dalla Germania, paese leader in Europa, nella produzione di autoveicoli, arriva la richiesta di incentivi all’acquisto di nuovi mezzi e alla rottamazione di quelli usati per aiutare il settore a riprendersi” si legge su L’Economia del Corriere della Sera. “La proposta sarebbe un bonus di 4mila euro per l’acquisto di auto a basse emissioni e di mille per la demolizione. La richiesta è arrivata sul tavolo di Angela Merkel da parte dei massimi dirigentidi Volkswagen, Bmw e Mercedes-Benz Daimler e sponsorizzata dai governatori delle Regioni sede degli stabilimenti”.

COSA CHIEDONO IN FRANCIA

“Anche in Francia il tema degli incentivi è molto caldo. Dopo che la Commissione Ue ha dato il via libera a prestiti con garanzia pubblica per Renault per 5 miliardi, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha assicurato che il dossier incentivi sarà tra i primi sul tavolo in settembre quando tutti i comparti industriali dovrebbero ripartire”, si legge sempre sull’inserto economico del Corsera.

ANCHE IN ITALIA SI RICHIEDONO INCENTIVI

In Italia, invece, “gli incentivi per la rottamazione delle auto non sono ancora sul tavolo” ma una delle proposte “è quella di Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promoter – si legge su La Repubblica -. ‘Riproponiamo il meccanismo di incentivi applicato con successo nel 1997: per la sostituzione delle auto con più di 10 anni acquistandone una nuova, lo stato mette un bonus che i costruttori si impegnano a raddoppiare’. Anche qui il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: il bonis arriva anche acquistando un’auto nuova con motore a benzina o diesel?”.

LA RICETTA DEI COSTRUTTORI UE

In ogni, sottolinea sempre il quotidiano romano, “la ricetta dei costruttori europei per la ripartenza” parte dall’assunto che “ogni auto nuova, indipendentemente dal tipo di motore che la spinge e dal carburante che lo alimenta, inquina meno di una vecchia. Per questo nei giorni scorsi le associazioni della filiera (i costruttori di Acea in testa) hanno chiesto a Bruxelles incentivi all’acquisto delle vetture che siano ‘tecnologicamente neutrali’. Lo scontro di questi giorni è decisivo per capire che cosa accadrà nel breve-medio periodo. Dall’altra parte della barricata si schierano tutte le associazioni ambientaliste. Che, al contrario, chiedono di incentivare solo l’acquisto di auto a propulsione elettrica o elettrificata. Insomma il virus ha introdotto un elemento di novità nel braccio di ferro che dura da anni tra i due fronti. Con la lobby dei costruttori che cerca di sfruttare l’occasione per allentare norme che considera troppo severe (‘almeno fino a metà del 2021’)”.

LE NORME SULLE EMISSIONI

“La speranza dei costruttori europei è nata sulla scia delle scelte dell’amministrazione Trump che all’inizio di aprile ha ridimensionato le norme ecologiche volute ai suoi tempi da Obama. L’amministrazione americana ha modificato i limiti stabiliti da quella progressista portando il consumo medio di carburante ammesso da 19,8 chilometri con un litro a 17,3 entro il 226. A differenza di Washington in Europa la Commissione di Bruxelles ha un orientamento ecologista. E dal 1 gennaio di quest’anno la regola impone che le emissioni medie della flotta di ogni singolo costruttore non superino i 95 grammi di Co2 per chilometro che per la benzina corrispondono a circa 25 chilometri con un litro”.

Le associazioni ecologiste insorgono contro ogni ipotesi di allentamento delle norme continentali anti inquinamento. Julia Poliscanova di Transport & Environnement accusa: ‘Sebbene la ripresa economica generale sia certamente un punto cruciale, non possiamo permettere ad alcuni produttori automobilistici opportunisti di sfruttare la crisi per rimettere in discussione gli obiettivi climatici dell’Ue’”, ha concluso La Repubblica.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su