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Canada

Canada, piano da 15 miliardi per il taglio delle emissioni

Il piano del Canada prevede una spesa di 15 miliardi di dollari e un forte aumento del prezzo del carbonio. Si prevede un taglio delle emissioni al 2030 superiore al 30%

Il governo federale del Canada ha intenzione di triplicare la tassa sul carbonio e di spendere oltre 15 miliardi di dollari per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030.

UN APPROCCIO DIVERSO

Il quotidiano canadese Globe and Mail ha scritto che il piano per il clima – presentato venerdì dal primo ministro Justin Trudeau, del Partito liberale – segna una svolta nell’approccio adottato da Ottawa fino ad ora, fondato sulla cooperazione con le varie province canadesi: le misure previste saranno infatti sotto il controllo del governo centrale, e non delle autorità locali. Il successo del piano, tuttavia, dipenderà dal giudizio della Corte suprema, che dovrà esprimersi sulla costituzionalità della tassa sul carbonio a livello federale.

Secondo il governo, il piano permetterà al Canada di ridurre le sue emissioni di oltre il 31 per cento (rispetto ai valori del 2005) entro il 2030, come promesso da Trudeau durante la campagna elettorale del 2019. Le proiezioni più ottimiste prevedono una riduzione del 40 per cento in dieci anni, a seconda dell’impatto degli investimenti delle province in tecnologie pulite e trasporti.

Fino ad oggi, Ottawa non ha rispettato gli obiettivi climatici che si era imposta.

FAVOREVOLI E CONTRARI

Il piano è stato giudicato positivamente dalle organizzazioni ambientaliste, mentre il Partito verde e il Nuovo partito democratico non lo ritengono sufficientemente ambizioso. Contrario invece il Partito conservatore, che ha criticato la decisione di aumentare il prezzo del carbonio e che già aveva impostato l’ultima campagna elettorale sull’opposizione alla carbon tax, una misura invisa soprattutto alle province occidentali di Alberta e Saskatchewan.

Il ministro dell’Ambiente dell’Alberta – quella in cui si concentra l’industria degli idrocarburi e che è spesso insofferente verso il governo centrale – ha appunto criticato il piano di Trudeau, sostenendo che “il primo ministro continua ad imporre il suo atteggiamento da ‘Ottawa-sa-tutto’ in un momento in cui i cittadini dell’Alberta non possono permetterselo”.

AUMENTO DEL PREZZO DEL CARBONIO

Attualmente in Canada il prezzo del carbonio aumenta di 10 dollari all’anno, e nel 2022 arriverà a 50 dollari per tonnellata. Dopodiché, il governo federale propone un incremento maggiore, di 15 dollari all’anno fino al 2030, quando raggiungerà i 170 dollari per tonnellata. Il ministro dell’Ambiente Jonathan Wilkinson ha sottolineato che si tratta di una “proposta”.

Il Partito liberale sta inoltre pensando di imporre una tassa sul carbonio anche sulle importazioni provenienti dai paesi che non regolano le proprie emissioni di carbonio. Ci sarebbe anche una proposta per inasprire gli standard sulle emissioni di metano entro il 2035.

LE SPESE PREVISTE

Trudeau ha dichiarato che il governo spenderà 15 miliardi per l’implementazione del nuovo piano, portando la spesa federale ad un totale (dal 2015) di 75 miliardi. Nella spesa è previsto un fondo da 1,5 miliardi per la produzione di carburanti a basse emissioni di carbonio come l’idrogeno; uno da 6,1 miliardi per l’ammodernamento degli edifici residenziali e commerciali; uno da 964 milioni per la modernizzazione della rete elettrica; e infine uno da 300 milioni per facilitare la transizione energetica delle comunità native.

Il piano per il clima prevede anche di restringere la portata del Clean Fuel Standard – un programma federale per la riduzione dell’intensità carbonica dei carburanti – ai soli combustibili fossili liquidi come la benzina e il diesel; non coprirà invece più il gas o i combustibili solidi.

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