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Rinnovabili

Caro energia, ecco il piano del governo su stoccaggi, gas e rinnovabili

Sul gas l’obiettivo è arrivare a una produzione nazionale di 4-5 miliardi di metri cubi annui

Rilanciare della produzione nazionale di gas per sostenere l’industria energivora in difficoltà, accelerare e semplificare le rinnovabili – con una forte sburocratizzazione per favorire privati e Pa – e interventi sugli stoccaggi per contrastare il caro energia. Sono questi i principali asset del piano che il governo sta preparando in vista del Consiglio dei ministri di oggi, in cui verrà approvato un nuovo decreto per alleggerire l’impatto degli aumenti di luce e gas su famiglie e imprese.

CARO ENERGIA, LE MISURE PER LE IMPRESE

Gli ostacoli, dunque, non mancano, ma l’esecutivo è intenzionato a rispettare gli impegni presi e ad arrivare oggi in Cdm con il segnale atteso soprattutto dalle imprese che chiedono da tempo misure strutturali. Per questo nel pacchetto di misure dovrebbe trovare posto l’auspicato rilancio della produzione nazionale di gas per arrivare a 4-5 miliardi di metri cubi annui (a fronte degli attuali 3,2 miliardi ) puntando soprattutto sull’ottimizzazione dei campi esistenti, dall’Emilia Romagna al canale di Sicilia, anche attraverso fast track autorizzativi per accelerarne l’entrata in servizio. Molto più complicata la ripartenza in Alto Adriatico, dove le attività sono bloccate da tempo per legge per i rischi di subsidenza (abbassamento dei fondali).

Il beneficio della maggiore produzione verrebbe poi collegato alla cessione a prezzi calmierati (16-20 centesimi di euro per standard metro cubo) all’industria gasivora in fortissimo affanno come quella energivora che invece attende di vedere nel Dl un’analoga misura che chiama in causa il Gse e che prevede la cessione di energia rinnovabile elettrica per 25 terawattora anche qui a prezzi contenuti, e ulteriori agevolazioni sulla parafiscalità.

GLI INTERVENTI SU STOCCAGGI E RINNOVABILI

Il pacchetto dovrebbe contenere una deregulation su nuovi impianti e installazioni green – sia per i privati sia per gli edifici pubblici – oltre a un’accelerazione sul fronte degli stoccaggi, dove la priorità del governo – si legge sul Sole 24 Ore – sarebbe quella di aumentarne la capacità anche ottimizzando i 12 depositi esistenti nel nostro Paese, per 20 miliardi di metri cubi. Verranno poi replicate le misure emergenziali già previste nel primo trimestre: azzeramento degli oneri generali per famiglie e Pmi, taglio dell’Iva sul gas al 5% sia per gli usi civili che industriali e potenziamento dei bonus.

Nel nuovo decreto dovrebbero entrare anche il fondo per la riconversione dell’automotive da almeno 700-800 milioni e i correttivi richiesti dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) all’articolo 29 del Sostegni-ter su prezzari, durata dei meccanismi di compensazione sulle opere in corso e assenza di un vero sistema di revisione prezzi, per evitare di bloccare le opere del PNRR.

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