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Cina Petrolio

Cina, Fondo nazionale per lo sviluppo verde oltre i 10 mld

Il fondo, ad esempio, investirà in progetti per lo sviluppo sostenibile del Fiume Azzurro, il più lungo dell’Asia e uno dei più lunghi al mondo.Il fondo cinese dedicato all’ambiente e allo sviluppo dell’energia “verde” – chiamato Fondo nazionale per lo sviluppo verde – ha raccolto 88 miliardi di yuan (circa 10,7 miliardi di euro) nella sua prima fase.

Il fondo è stato lanciato lo scorso 15 luglio dal ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente, dal ministero delle Finanze e dal governo della città di Shanghai. Stando a quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente Huang Runqiu, servirà a sostenere la “trasformazione verde” dell’economia cinese. Il fondo, ad esempio, investirà in progetti per lo sviluppo sostenibile del Fiume Azzurro, il più lungo dell’Asia e uno dei più lunghi al mondo.

IL DISTACCO DAL CARBONE

La Cina, attualmente il più grande consumatore di carbone, sta cercando di distanziarsi dai combustibili fossili per la generazione di energia.

Le centrali a carbone installate sul territorio cinese hanno una capacità complessiva di 1040 gigawatt. Il mese scorso il governo ha reso nota l’intenzione di chiudere gli impianti più vecchi e inefficienti, per approvarne però la costruzione di nuovi.

Pechino assicura comunque di voler proseguire con lo sviluppo delle energie rinnovabili: punta ad installare una capacità di 340 gigawatt di energia idroelettrica; mentre per quanto riguarda la capacità eolica e solare intende raggiungere un totale complessivo di 240 gigawatt entro la fine dell’anno.

Tuttavia, nel 2019 circa il 4 per cento dell’elettricità generata dai parchi eolici e il 2 per cento di quella generata dagli impianti fotovoltaici non è stata connessa alla rete elettrica a causa dell’insufficiente capacità di trasporto.

Lo sviluppo delle rinnovabili è complicato anche dai piani del governo per la ripresa economica dopo la pandemia, basati sulla costruzione di infrastrutture (strade, linee ferroviarie) e dunque sull’industria pesante.

GLI SFORZI CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

Dal 2016 al 2020 la Cina ha destinato 78,3 miliardi di yuan per combattere l’inquinamento delle acque, 97,4 miliardi contro l’inquinamento atmosferico e altri 28,5 miliardi contro l’inquinamento del suolo.

IL PROBLEMA DEI SUSSIDI

Dal 2006 la Cina ha offerto sussidi generosi per promuovere lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile, scrive Bloomberg. Ma il governo non sta pagando gli operatori come invece promesso, e il debito accumulato nei loro confronti avrebbe raggiunto i 42 miliardi di dollari.

I sussidi hanno permesso di favorire lo sviluppo di impianti eolici e fotovoltaici: le installazioni presenti sul territorio cinese hanno raggiunto circa 420 gigawatt di capacità alla fine dello scorso marzo.

Tali sussidi però sono stati finanziati attraverso una sovrattassa sulle bollette elettriche, ma in questa fase il governo vuole mantenere il prezzo dell’elettricità più basso possibile per favorire la ripresa economica dopo la crisi del coronavirus.

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