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Treni A Idrogeno

Come andranno i treni del futuro? Spoiler: a idrogeno

Il futuro dell’idrogeno nella mobilità ferroviaria. Cosa dice Oilprice sui treni e che ruolo sta giocando l’Italia in questo settore

Ivano Fossati cantava i treni a vapore, di stazione in stazione. Oggi però le prospettive della mobilità ferroviaria hanno tutt’altro nome ed elemento energetico. L’idrogeno.

QUANTI TIPI DI IDROGENO ESISTONO

Verde, blu e grigio. Sono tre i colori che identificano l’idrogeno e le sue diverse tipologie. Tre colori che identificano la fonte di produzione di questa energia: gas naturale o rinnovabili.

DA QUANDO ESISTONO I TRENI A IDROGENO

In un approfondimento di Oilprice si ripercorre, tra l’altro, l’episodio della prima comparsa di un treno a idrogeno. Era il 2016 e Berlino divenne protagonista della creazione di Alstom, il Coradia iLint. Il primo esempio di treno passeggeri a zero emissioni, con capienza massima di 150 persone, un’autonomia di mille chilometri e una velocità di 140 km/h. Quel treno ha iniziato a viaggiare due anni dopo.

LA MOBILITÀ FERROVIARIA TRA PRESENTE…

I treni, per lo più, utilizzano il diesel come fonte di carburante. Dunque, combustibili fossili. Come raccontiamo quotidianamente su Energia Oltre, il mondo si sta muovendo verso le energie rinnovabili e pulite. L’AIE, da ultima, ha pubblicato un piano per abbandonare il petrolio; l’Ue si sta muovendo con la tassonomia e il RePowerEU per una sua via energetica. E allora, l’idrogeno rappresenta un’alternativa importante dentro questo contesto. Attualmente, scrive Oilprice, offre diversi vantaggi rispetto alle alternative alle batterie elettriche. “Per alimentare un treno, le batterie elettriche dovrebbero essere estremamente pesanti e grandi. Inoltre, hanno una portata limitata e devono essere caricati regolarmente, il che richiede tempo. In confronto, le celle a combustibile a idrogeno offrono un’autonomia più lunga e i treni possono essere alimentati con idrogeno allo stesso modo del diesel, in pochi minuti”.

…E FUTURO

Siemens è una delle aziende più attive nel settore e sta introducendo un nuovo treno in Baviera. I servizi per una tratta Augusta-Füsse dovrebbero iniziare nel 2024. Anche in Giappone il momento è caldo. East Japan Railway Co., sta pianificando di testare il suo primo treno alimentato a idrogeno. Costo: 35 milioni di dollari. Questo prototipo ha due carrozze, un’autonomia di 140km e una velocità di 100 km/h. L’operatività è però prevista per il 2030.

Anche in Regno Unito ci si sta lavorando. I piani sono della compagnia spagnola Talgo, che in Scozia punta proprio sull’idrogeno mentre altri investitori nazionali puntano sui treni a batteria. Nel frattempo in Inghilterra, scrive Oilprice, il primo treno alimentato a idrogeno è stato sviluppato presso il Centro per la ricerca e l’istruzione ferroviaria dell’Università di Birmingham nel 2019. L’HydroFLEX dovrebbe sostituire i treni diesel da qui al 2040.

I TRENI A IDROGENO IN ITALIA

Da noi si parla molto del progetto della Valcamonica. Ne avevamo scritto già due anni fa, qui.

Si tratta di un progetto presente nel PNRR, sul quale però molti chiedono chiarezza. Anche il governo si sta muovendo. Un mese fa, Giovannini (Mise) comunicò il viaggio in Germania per studiare nuovi prototipi. C’è un tema di sicurezza, connesso ai progetti. Certamente si può dire che anche l’Italia si sta muovendo. Osserveremo futuri aggiornamenti di questo scenario.

In ogni caso appare sempre più chiaro che il futuro della mobilità sulle rotaie vedrà l’idrogeno fortemente protagonista.

 

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