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Ue

Tassonomia Ue: niente sorprese, gas e nucleare rimangono nell’atto delegato

Presentato ufficialmente il documento europeo sulle fonti utili alla transizione. Cosa ha detto la Commissaria McGuinness

La Commissione europea, per voce della commissaria ai Mercati finanziari, Mairead McGuinness ha presentato il documento sulla tassonomia europea. Assente per malattia il vice-presidente Valdis Dombrovskis, McGuinness ha detto che la tassonomia “indica la strada per la transizione energetica ma anche per la trasparenza dei mercati finanziari”. La bozza aveva già diviso ampiamente all’interno delle nazioni, adesso si vedrà.

I DETTAGLI

L’atto delegato è in vigore da un mese. “La tassonomia rimane uno strumento volontario, fa da orientamento per gli investitori privati” ha proseguito McGuinness. La strada che porta lontano dal carbone impone di “agire ora, accelerare da fonti ad alte emissioni a quelle non inquinanti”.

Gas e nucleare rimangono. “Serviranno certamente condizioni rigorose che sono in discussione, standard elevati e norme in materia di comunicazione ai fini di trasparenza per gli investitori”. Nonostante i pareri contrastanti, “è stato trovato un equilibrio che ci permetterà di lavorare” ha chiarito ancora la commissaria ai Mercati finanziari. Nel dettaglio, per le attività sia gasiere che nucleari il criterio attiene il contributo attivo alla transizione verso la neutralità climatica.

Per le attività nucleari, l’atto richiede che rispondano ai requisiti di sicurezza nucleare e ambientale.  Infine, per quelle gasiere, viene chiesto che contribuiscano alla transizione dal carbone alle rinnovabili. Vi sono poi ulteriori condizioni specifiche che si applicano a tutte queste attività e sono dettagliate nell’atto delegato complementare odierno.

COSA ACCADE ORA

L’atto andrà al parlamento e agli stati membri, che avranno 4 mesi per esaminarlo. Poi, ha ricordato McGuinness, “verranno prodotti altri atti sugli altri obiettivi: acqua, economia circolare, biodiversità e prevenzione degli inquinamenti”.

Dunque, oggi l’atto è solo uno strumento per arrivare a un fine, per cui “occorre agire con tutti gli strumenti a disposizione. L’obiettivo definitivo è la neutralità carbonica” ha specificato ancora la Commissaria.

LA TASSONOMIA COME MEZZO

Rispondendo alle domande, sul voto dell’atto Mc Guinness ha poi detto che “c’è stata votazione con ampio sostegno all’atto, con parere schiacciante a suo favore”. Alla domanda del giornalista italiano Lorenzo Consoli, sul nucleare, McGuinness ha detto che “il documento verrà rivisto ogni tre anni. I rifiuti radioattivi comunque vanno affrontati, noi forniamo una indicazione e un invito alla responsabilità per il nucleare. Stesso discorso per il gas: non ci sono soluzioni d’oro. Si tratta di percorsi per arrivare alle rinnovabili”. Il 2035 “è domani”, ha ricordato severamente la Commissaria.

Sui green bond, invece, “avremo feedback dai co-legislatori sull’atto. Ci sono tante definizioni di obbligazioni verdi, noi abbiamo un approccio scientifico fornendo orientamenti che non sono obblighi. Per la transizione serve rispettare certi criteri che noi forniamo” ha detto la Commissaria.

E ancora, “includiamo gas e nucleare perché vogliamo si riconosca la necessità dell’uso transitorio di queste fonti”. L’Europa ha messo le carte in tavola, il dibattito può continuare.

LE PRIME REAZIONI DALL’ITALIA

“Più gas, per pagare bollette meno care, e avvio della ricerca sul nucleare pulito e sicuro. Bene l’Europa, ora il Governo Draghi sia conseguente e abbandoni i No ideologici”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini dopo le dichiarazioni del commissario alla Stabilità Finanziaria Mairead McGuinness.

“La Commissione Ue inserisce nucleare e gas tra le fonti sostenibili su cui investire: un passo indietro, che ignora le critiche degli esperti. Il M5S contrasterà questa soluzione in tutte le sedi. Il futuro è nel segno di rinnovabili, risparmio energetico e tutela dell’ambiente.” scrive il capo politico Giuseppe Conte, ex premier in quota MoVimento 5 Stelle.

La linea grillina è stata confermata anche da Alessandra Todde. “La decisone della Commissione Ue può essere ancora modificata dal Parlamento Europeo che mi auguro affronti la decisione senza ideologie”, ha dichiarato  la ViceMinistra al mise e vicepresidente del M5S.

Sono arrivate anche altre parole, non proprio al miele. Come quelle del WWF. “La Commissione europea ha ceduto oggi alle pressioni della Francia e di altri Paesi, pubblicando una serie di regole di finanza sostenibile che faranno un danno enorme all’UE e all’azione globale per l’ambiente” si legge nel comunicato ufficiale a commento delle mosse europee.

Da Legambiente, invece, si è parlato di “un duro colpo al Green Deal europeo e ad una ambiziosa politica climatica in linea con l’obiettivo di 1.5°”.

UTILITALIA: LA TASSONOMIA UE PENALIZZA IL SETTORE ITALIANO DEL GAS

“Il regolamento delegato sulla Tassonomia verde europea adottato oggi rischia di penalizzare pesantemente il nostro sistema energetico nazionale, che vede il gas giocare un ruolo importante di accompagnamento nel percorso verso la decarbonizzazione”. Così Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), commenta i contenuti del nuovo atto delegato della Commissione europea, che ha stabilito i criteri per i quali la produzione di energia da gas naturale e nucleare potranno essere considerati come capaci di contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Per Colarullo “l’introduzione di vincoli specifici e particolarmente stringenti sulle emissioni climalteranti e sulle caratteristiche degli asset che possono essere sostituiti da nuovi impianti a gas, rischia di escludere dalla qualifica di attività green la totalità degli impianti già in esercizio in Italia, nonché gli investimenti previsti nel prossimo futuro. Per ciò che concerne, in particolare, i limiti alle emissioni, gli standard fissati sono eccessivamente sfidanti e non sembrano tenere conto delle tecnologie disponibili e la loro economicità”. Si tratta, oltretutto, di “una situazione paradossale che rischia di premiare ingiustamente situazioni nelle quali sono ancora diffuse tecnologie di generazione obsolete basate sul carbone e sull’olio combustibile, penalizzando invece Paesi, come l’Italia, che già da tempo hanno avviato e in parte completato la transizione verso impianti maggiormente sostenibili”.
Per il direttore generale di Utilitalia, “altrettanto critico appare l’obbligo di sostituzione del gas naturale con gas low carbon entro il 2035. Le attuali previsioni di mercato, infatti, rendono difficile immaginare una disponibilità di gas a basse emissioni di carbonio entro tale data”. I rischi, conclude Colarullo, “è che da un lato si venga a creare una disparità di trattamento tra operatori localizzati in Stati Membri diversi, e che dall’altro lato finiscano per essere fortemente disincentivati gli investimenti nel comparto del gas, nonostante la qualifica di attività green, sia pur di transizione, che l’inclusione nella tassonomia dovrebbe garantire”.

 

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