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Idroelettrica

Concessioni idro, il disegno di legge trentino va avanti. Entro marzo il via libera

Ok del Consiglio delle autonomie al disegno di legge sulle concessioni idro, ma si lancia l’allarme: così Dolomiti Energia rischierebbe.

“Il consiglio delle autonomie ha espresso ieri parere favorevole (con osservazioni) al disegno di legge sull’energia e sulla riassegnazione di 17 concessioni di grandi derivazioni d’acqua. Una partita che vale 240 milioni di fatturato e che dovrà chiudersi entro il 2023, grazie alla proroga di un anno ottenuta con l’emendamento Conzatti passato nell’ultima legge di bilancio. Rimangono però sul campo alcuni nodi irrisolti, in testa il ruolo di Dolomiti Energia, che oggi gestisce tutte le 17 concessioni e che rischierebbe di non avere sufficienti garanzie per vincere la gara”. Lo scrive il Corriere dell’Alto Adige.

IL NODO DEL “FATTORE ECONOMICO”

“Nel testo, così come è passato dal Cal e seppure passibile di modifiche in commissione (dove approverà a fine febbraio) e in aula (calendarizzato per marzo) si precisa infatti che ai fini della gara il fattore economico dell’offerta sarà prevalente su quello tecnico – prosegue il quotidiano -. Le percentuali di quanto un fattore valga più dell’altro non sono scritte e su queste l’assessore all’ambiente Mario Tonina ha rassicurato i sindaci, non saranno 30 a 70 e ‘verranno comunque decise nelle delibere e nei decreti attuativi che condivideremo con il consiglio delle autonomie’. Ma ciò non è bastato a tranquillizzare il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che ha chiesto che questo passaggio venisse omesso. (…) Siccome lo scopo della legge è la massimizzazione dei canoni e siccome siamo in un regime di libera concorrenza non basare le gare sul dato economico e dunque sull’offerta più vantaggiosa esporrebbe la Provincia a più rischi, da quello di impugnazione dei bandi alla contestazione di danno erariale della Corte dei Conti. Del resto c’è fretta: il ministero martedì ha scritto alla Provincia ricordando che, essendo aperta la procedura di infrazione europea, entro marzo bisogna che la legge sia pronta”.

COM’È STRUTTURATA LA GARA

“Andreatta, annunciando la propria astensione, ha ricordato a Tonina che la Provincia ha ‘un 15,8% in Dolomiti Energia’ (così come soci sono i Comuni di Trento e Rovereto, che incassano i dividendi della multiutility) (…) Eppure che uno dei nodi sia quello pare chiaro, perché pure De (Dolomiti Energia, ndr) non avrebbe visto di buon occhio questo aspetto del ddl – si legge sul Corriere dell’Alto Adige -. Far prevalere i requisiti tecnici la avrebbe dato maggiori garanzie. Il testo prevede più gare (9 è un’ipotesi), i cui bandi dovrebbero iniziare a partire tra 1 anno. La richiesta del Cal che le risorse derivanti dai sovracanoni per i Comuni non calino è stata garantita: anzi si dovrebbe passare dai 70 milioni attuali a circa 100. La Provincia potrebbe acquisire i beni asciutti (macchinari e centrali), oggi di Dolomiti Energia, per un valore che Piazza Dante stima in circa 350 milioni di euro, mentre erediterebbe a titolo gratuito quelli bagnati (dighe e tubature, per oltre 1 miliardo). Un costo non da poco, ma che la Provincia si potrebbe accollare anche a tutela del sistema idroelettrico trentino. Se Dolomiti Energia perdesse una o più gare sarebbe costretta a vendere i beni asciutti ma il vincitore potrebbe decidere di non volerli e costruirsene di nuovi, con svalutazione del bene. Se De vince la Provincia potrebbe creare una società e darla in gestione a De”.

“Tra le altre osservazioni che hanno accompagnato il via libera al testo del Cal anche quello di prevedere dei requisiti di partecipazione alla gara non posticipando la loro definizione alla fase di aggiudicazione, per restringere il numero dei concorrenti”, ha concluso il quotidiano.

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