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Giornali

Concessioni idroelettriche, Pnrr, 2i Rete Gas e auto: cosa dicono i giornali di oggi

Ricorsi contro le gare per l’idroelettrico, controlli Ue sui cantieri di Pnrr e superbonus, lo sbarco a Piazza Affari di 2i Rete gas e la ricerca italiana di nuove case automobilistiche che vogliano aprire nuovi stabilimenti in Italia: ecco cosa dicono i giornali di oggi

Se da un lato i concessionari di grandi impianti idroelettrici si preparano a una controffensiva “organizzata e a tappeto” per fermare l’avvio delle gare, il mondo delle imprese che hanno partecipato a realizzazione nell’ambito di Pnrr e Superbonus si preparano all’avvio di controlli documentali e controlli in cantiere a tappeto in tutta Italia con l’ausilio degli organi Ue. Intanto 2i Rete Gas scalda i motori per la quotazione a Piazza Affari entro quest’anno e il ministro delle imprese e Made in Italy, Adolfo Urso ha confermato di essere in trattative con tre i gruppi cinesi dell’auto interessati ad aprire una fabbrica in Italia, oltre ad un’ipotesi Tesla.

IDROELETTRICO, ARRIVANO I RICORSI CONTRO LE GARE

“I concessionari di grandi impianti idroelettrici, le cosiddette concessioni di grandi derivazioni (oltre i 3 megawatt di potenza) obbligate dalla legge sulla concorrenza a essere messe in gara dalla fine dello scorso anno, si preparano a una controffensiva organizzata e a tappeto per fermare l’avvio delle competizioni. La battaglia sarà fatta attraverso impugnative e ricorsi contro delibere e bandi emanati dalle regioni che dovranno ottemperare – in mancanza di proroghe o alternative normative – agli obblighi della norma sulle gare. Le prime iniziative sono già state adottate in Lombardia, con impugnative fatte da Edison e A2A contro la prima delibera su due piccole concessioni scadute già da qualche anno. E in Abruzzo, con ricorsi di A2A e Enel. Ma adesso si prepara a scendere in campo direttamente una delle più importanti associazioni del settore delle energie rinnovabili, Elettricità Futura”. Lo scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) Tra le ragioni che motivano l’impugnativa da parte dei concessionari uscenti c’è una sorta di anomalia introdotta con la riforma del settore del 2018, in base alle quale, alla scadenza delle concessioni, le società devono passare alle regioni la proprietà degli asset cosiddetti bagnati, ovvero dighe, bacini e così via. A fronte di questo trasferimento non è prevista una contropartita economica né un meccanismo per calcolare il valore di questi impianti. Per le società si tratta di una perdita secca”, prosegue il quotidiano. “’Negli ultimi mesi è aumentato progressivamente l’interesse dall’estero per queste gare – afferma Paolo Taglioli, presidente di Assoidroelettrica, che raccoglie operatori grandi e piccoli – Si stanno muovendo investitori dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti fino al Medioriente. Sono preoccupato non solo per il settore idroelettrico, ma anche per la tenuta del sistema industriale (…)’”, conclude il quotidiano.

SUPERBONUS E PNRR: AL VIA I CONTROLLI UE SUI CANTIERI

“Controlli documentali e controlli in cantiere. E verifiche di almeno quattro istituzioni comunitarie: la Corte dei conti europea, la Procura europea (Eppo, European public prosecutor office), la Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione europea, l’Olaf (l’ufficio europeo per la lotta antifrode). Oltre a tutti i controlli effettuati da istituzioni italiane: l’agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, l’Enea, il ministero dell’Ambiente e la Ragioneria generale dello Stato. L’attività di monitoraggio sugli interventi di superbonus finanziati con i fondi del Pnrr arriva alla sua massima intensità. E il decreto Pnrr, da poco approvato dal Consiglio dei ministri, punta a disciplinare la coesistenza di tutti questi livelli di analisi”. Lo scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “’La norma del decreto – spiega Fabrizio Penna, capo dipartimento Pnrr del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – ha un obiettivo di semplificazione. Era necessario mettere insieme, in modo trasparente, tutti i controlli ai quali sono sottoposti gli interventi inclusi nella rendicontazione Pnrr. E attualmente, a livello europeo, sono controlli svolti da Corte dei conti europea, Procura europea, Olaf, Commissione europea, che si sommano a tutti quelli svolti a livello nazionale’ (…)”, continua il quotidiano.

“Il processo di analisi di questi lavori, però, non si è fermato qui. Perché è già in corso e andrà avanti nei prossimi mesi un processo di verifiche sia documentali che in cantiere svolte dalle istituzioni europee: in questa cornice arriva il decreto Pnrr che prevede che il Programma di controlli già svolti a livello nazionale sarà integrato ‘con le istanze sottoposte a verifica dai competenti organismi di controllo nazionali ed europei’. Quindi, tutti i soggetti di cui abbiamo parlato stanno già facendo verifiche sui lavori rendicontati. E queste verifiche, a campione, stanno prendendo anche la forma del sopralluogo in cantiere (…)”, ha concluso il quotidiano.

ENERGIA: 2I RETE GAS PRONTA A SBARCARE ALLA BORSA DI MILANO

“2i Rete Gas scalda i motori per Piazza Affari. La società controllata al 63,9% da F2i e per il restante 36,1% dal fondo olandese Apg e da Ardian, ha annunciato la decisione di sbarcare su Euronext Milan, presa in ‘intesa con i suoi azionisti, nell’ambito delle possibili alternative strategiche di massimizzazione del valore’. L’Ipo, che sarebbe la prima per un’azienda in portafoglio al fondo infrastrutturale, potrebbe prendere corpo nel secondo semestre”. È quanto riporta Il Sole 24 Ore. “L’impressione, in ogni caso, è che molti aspetti dell’operazione siano ancora da definire. Lo schema più plausibile pare il collocamento di una minoranza (20-30%) con una diluizione proporzionale dei soci, che in ogni caso viaggerebbero compatti sul dossier”, evidenzia il quotidiano.

AUTO, URSO CONFERMA I CONTATTI CON CINESI E TESLA PER APRIRE NUOVI STABILIMENTI IN ITALIA

“Sono tre i gruppi cinesi dell’auto interessati ad aprire una fabbrica in Italia, oltre ad un’ipotesi Tesla che riprende corpo dopo l’esito del referendum che ha bocciato l’ampliamento dello stabilimento della casa fondata da Elon Musk in Germania. Ad indicarlo in commissione Attività produttive alla Camera, nel giorno in cui Apple dice addio allo sviluppo di un’auto elettrica, è stato il ministro delle imprese e Made in Italy, Adolfo Urso”: è quanto riporta il quotidiano La Repubblica. “Ha dato elementi nuovi sui passaggi già fatti con le società di Pechino dopo che dal Salone dell’Auto di Ginevra il numero uno di Byd in Europa, Michael Shu, ha detto che erano stati contattati dal governo italiano. A dicembre la casa produttrice di Shenzen ha scelto però l’Ungheria. (…) Oltre a Byd, che dopo essere stata corteggiata ha optato per l’Ungheria, i principali indiziati sono il gruppo Chery, che arriverà in Italia con il marchio Omoda, e il gruppo Saic, conosciuto per MG, brand che ha riscosso successo. L’Italia è nella short list del produttore di Shanghai, ma non in testa all’elenco di opzioni. Ci sono altri due gruppi che hanno già mezzo piede in Italia con centri di ricerca e e design alle porte di Torino, Jac Motor e Dongfeng Motor”, evidenzia ancora il quotidiano. “Urso dice pure che ‘un dialogo va avanti da mesi con Tesla’. E la bocciatura del progetto di ampliamento della fabbrica vicino a Berlino da parte dei residenti è vista bene dall’Italia. (…)”, evidenzia il quotidiano.

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