Il segretario dell’ONU Guterres alla COP29: “il G20 produce circa l’80% delle emissioni globali, è un’ingiustizia che deve finire”
Terzo giorno di lavori al vertice sul clima COP29 di Baku. Al centro delle discussioni la riduzione delle emissioni di metano, la posizione della Cina e il richiamo del Papa sul debito ecologico.
PAPA FRANCESCO: PAESI RICCHI CONDONINO I DEBITI DEI PAESI POVERI
Sulla finanza climatica, “il debito ecologico e il debito estero sono due lati della stessa medaglia: le nazioni più ricche riconoscano la gravità di tante delle loro decisioni passate e decidano a condonare i debiti di Paesi che non saranno mai in grado di ripagarli. Più che una questione di generosità, è una questione di giustizia. C’è un debito ecologico soprattutto tra il Nord e il Sud, ed è essenziale cercare una nuova architettura finanziaria internazionale basata su equità, giustizia e solidarietà per dare dignità a tutti i Paesi, specialmente i più poveri e vulnerabili ai disastri climatici”. Lo ha dichiarato Papa Francesco nel messaggio pronunciato dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, alla COP29 in corso a Baku.
GUTERRES ALLA COP29: STATI INSULARI PAGANO PER LE EMISSIONI DEL G20
I piccoli stati insulari hanno “tutto il diritto di essere arrabbiati. Lo sono anch’io. Siete sull’orlo di una colossale ingiustizia. Un’ingiustizia che vede il futuro delle vostre isole minacciato dal mare che sale, i vostri popoli martellati da uragani da record, le vostre economie fatte a pezzi, e i progressi nello sviluppo in frantumi. Questa è un’ingiustizia perpetrata da pochi. Il G20 produce circa l’80% delle emissioni globali. E questa è un’ingiustizia che deve finire”. Così il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ad un evento oragnizzato dai piccoli stati insulari alla COP29.
SIMSON PROMUOVE AZIONE SU RINNOVABILI ED EMISSIONI METANO
Il commissario per l’Energia Kadri Simson sarà a Baku, in Azerbaigian, il 14 e 15 novembre per partecipare alla COP29. Venerdì 15, nell’ambito della giornata sull’energia della COP29 , Simson terrà un discorso all’evento ministeriale sull’impegno globale sul metano, organizzato congiuntamente dall’UE e dagli Stati Uniti, e interverrà all’OGMP 2.0 CEO Forum sugli sforzi dell’industria per migliorare il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica delle emissioni di metano . Ieri la Commissione ha introdotto una nuova tabella di marcia per i partenariati sulla riduzione del metano per rafforzare la cooperazione tra i paesi importatori ed esportatori di combustibili fossili.
PICHETTO: ELEZIONI USA HANNO AVUTO UN PESO RILEVANTISSIMO
“In questa COP credo che le elezioni americane abbiano avuto un peso rilevantissimo, e questo determina delle valutazioni che dovranno essere fatte, ma di certo tutta la parte operativa si svolgerà. È aperta una discussine difficile che è iniziata già lo scorso anno a Dubai e che ha avuto una serie di passaggi nel G7 e nel G20”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’intervista al programma “Ping Pong” di Radiouno.
“Uno dei temi – ha aggiunto Pichetto – è come si determinano le regole per le contribuzioni, in particolare sui Paesi in via di sviluppo. In questo momento non ci sono regole, è tutto volontaristico, e quindi non è completamente equilibrato, Credo però che questi 10 giorni serviranno a confronti serrati che porteranno al documento conclusivo”.
COP29: TRUMP METTE ALL’EPA UN NEGAZIONISTA DEL CLIMA
Come ricorda Il Sole 24 Ore, “Trump ha scelto il deputato di New York Lee Zeldin, negazionista sul clima, come neo-responsabile dell’EPA, che garantirà rapide decisioni di deregolamentazione per liberare il potere del business americano, pur mantenendo alti standard ambientali. Trump vuole nominare uno zar dell’energia, forse il governatore del North Dakota Doug Burgum o l’ex segretario all’Energia Dan Bruillette, per coordinare al meglio provvedimenti che vanno dal no all’Accordo sul clima di Parigi all’espansione di trivellazioni e flessibilità nell’inquinamento”.
LA CINA PUBBLICA DETTAGLI SUI FINANZIAMENTI PER IL CLIMA
La Cina “si impegnerà a raggiungere la neutralità carbonica” prima del 2060. Lo ha affermato al vertice di Baku il vice premier cinese Ding Xuexiang, a dimostrazione del fatto che il più grande emettitore al mondo sta cercando di stabilire degli obiettivi climatici più ambiziosi. Ding, in rappresentanza del presidente cinese Xi Jinping, ha ribadito la posizione cinese, secondo cui i Paesi sviluppati dovrebbero assumersi maggiori responsabilità nell’azione per il clima. Tuttavia, il suo ultimo messaggio ha indicato che Pechino sta considerando di migliorare i suoi obiettivi climatici. Il vice premier ha detto inoltre che i nuovi contributi determinati a livello nazionale (NDC) della Cina per il 2035 copriranno tutti i settori della sua economia e includeranno tutti i tipi di gas serra, non solo la CO2. Ding ha inoltre fornito, per la prima volta, una valutazione concreta del contributo storico del Paese ai finanziamenti per il clima a favore di altri Paesi in via di sviluppo.
“Dal 2016, la Cina ha fornito e mobilitato fondi per oltre 177 miliardi di yuan (24,50 miliardi di dollari), supportando efficacemente altri Paesi in via di sviluppo nella lotta al cambiamento climatico”, ha spiegato. Per contestualizzare il numero, il contributo medio annuale della Cina è stato di circa 2,7 miliardi di dollari. Nel 2022, i paesi sviluppati hanno contribuito con un totale di 115,9 miliardi di dollari in finanziamenti per il clima, con il governo degli Stati Uniti che ha fornito circa il 5%, ovvero 5,8 miliardi di dollari, come hanno mostrato i dati di S&P Global Commodity Insights.
COP29: AUMENTANO LE MISURE PER RIDURRE LE EMISSIONI DI METANO UPSTREAM
Aumentano iniziative e finanziamenti per ridurre le emissioni di metano upstream. Stati Uniti, Cina e Azerbaigian hanno convocato un vertice a margine della COP29 incentrato proprio sulla riduzione delle emissioni di metano e di altri gas serra diversi dalla CO2. In una dichiarazione, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che i governi e la filantropia hanno annunciato quasi 500 milioni di dollari in nuovi finanziamenti globali per l’abbattimento del metano nel 2024, portando il totale dei finanziamenti internazionali a oltre 2 miliardi di dollari per contrastare i superinquinanti.
Il Methane Emissions Control Action Plan, menzionato dall’inviato cinese per il clima Liu Zhenmin, è stato anch’esso pubblicato nel novembre 2023. È stato il primo piano d’azione a livello nazionale del governo cinese mirato alla riduzione delle emissioni di metano. Gli Stati Uniti e la Cina hanno differenze e divisioni in molti programmi climatici, come le controversie commerciali sui prodotti energetici puliti e se i paesi in via di sviluppo debbano contribuire alla finanza climatica.
Tuttavia, la riduzione delle emissioni di metano è stata ampiamente vista dagli analisti politici come un terreno comune per la collaborazione tra i due Paesi. “Penso che il nostro dialogo e le discussioni tecniche sulla riduzione di tutti i gas diversi dalla CO2 saranno particolarmente produttivi”, ha affermato John Podesta, inviato per il clima dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in una conferenza stampa sulla COP29, quando gli è stato chiesto della sua collaborazione con l’inviato cinese per il clima Liu Zhenmin.
Podesta ha affermato che le due economie hanno compreso le rispettive strategie per ridurre le emissioni di gas serra diversi dalla CO2 in settori come l’energia e il trattamento dei rifiuti, e i due Paesi hanno concordato che tali emissioni potrebbero essere ridotte a un costo contenuto per tonnellata di CO2 equivalente.
Tuttavia, gli analisti politici hanno sottolineato che non è ancora certo se tali collaborazioni sulla riduzione delle emissioni di metano potranno essere sostenibili durante la nuova amministrazione Trump. Nel frattempo, la Commissione europea ha lanciato una nuova Roadmap su un partenariato per l’abbattimento del metano, pensata per accelerare la riduzione delle emissioni di metano associate alla produzione e al consumo di combustibili fossili.
Secondo una coalizione di ONG formata dalla Clean Air Task Force, dalla Methane Matters Coalition e dall’Environmental Defense Fund, le emissioni di metano provenienti dai combustibili fossili dovrebbero ridursi di circa il 75% entro il 2030 per restare entro il limite di 1,5 gradi Celsius, mentre la Methane Abatement Partnership Roadmap ha rappresentato un “primo passo essenziale” per affrontare il problema delle emissioni.
Anche Paesi come la Corea del Sud, gli Emirati Arabi Uniti, l’Azerbaigian, il Regno Unito, il Brasile e la Nigeria hanno annunciato o promesso varie iniziative incentrate sul metano alla COP29 del 12 novembre. In base all’accordo, firmato alla COP28, anche 50 aziende si sono impegnate a stabilire obiettivi intermedi per ridurre le emissioni di metano allo 0,2% della produzione di petrolio e gas naturale entro il 2030 e a porre fine al flaring di routine. Questi impegni saranno esaminati attentamente utilizzando la tecnologia e i dati forniti da MethaneSAT , un satellite progettato per tracciare e misurare le emissioni di metano dai siti di produzione di petrolio e gas.