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Stato Unione Energia

Stato dell’Unione dell’Energia 2024: focus su sicurezza energetica e transizione green

La relazione di quest’anno aggiorna su come l’Ue ha agito con successo su sviluppi e sfide senza precedenti nell’ultimo anno di mandato della Commissione europea

Oggi la Commissione europea ha presentato lo “State of the Energy Union”, la relazione annuale sullo stato dell’Unione energetica, che misura i progressi dell’Unione europea verso gli obiettivi dell’Unione energetica, il piano REPowerEU e la transizione verso l’energia pulita in linea con gli obiettivi energetici e climatici.

Dopo la relazione dello scorso anno – che affrontava le sfide e i risultati nel 2020-2023 – la relazione di quest’anno aggiorna su come l’Ue ha agito con successo su sviluppi e sfide senza precedenti nell’ultimo anno di mandato della Commissione europea.

STATO DELL’UNIONE DELL’ENERGIA – I PRINCIPALI RISULTATI

L’Unione europea ha adottato tutti i principali files energetici e climatici nell’ambito del pacchetto Fit-for-55, inclusi gli emendamenti derivanti dal piano REPowerEU per eliminare rapidamente le dipendenze e la revisione dell’EU ETS, che ora si applica alle emissioni del trasporto marittimo, modifica le norme sull’assegnazione gratuita per incentivare la decarbonizzazione industriale e impone ai Paesi membri di spendere tutti i ricavi per scopi climatici ed energetici.

I DATI SULLE EMISSIONI

Le emissioni di gas serra dell’Unione europea sono già diminuite del 32,55% rispetto al 1990, mentre l’economia è cresciuta di circa il 67% nello stesso periodo, disaccoppiando la crescita dalle emissioni. Per le emissioni coperte dall’ETS, i dati comunicati dai Paesi membri entro il 2 aprile 2024 mostrano una diminuzione del 15,5% delle emissioni nel 2023, rispetto ai livelli del 2022. Con questo sviluppo, le emissioni ETS ora sono circa il 47% al di sotto dei livelli del 2005 e sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2030 del -62%.

I PREZZI DI ELETTRICITÀ E GAS

Le misure a livello UE e nazionale hanno dato i loro frutti e i prezzi dell’elettricità e del gas sono diminuiti drasticamente rispetto ai picchi del 2022, sia nei mercati all’ingrosso che al dettaglio. Tuttavia, sono rimasti elevati. L’Ue ha ottenuto il 18% di riduzione della domanda di gas tra agosto 2022 e maggio 2024, e ciò ha comportato un risparmio di circa 138 miliardi di metri cubi di gas. Con le sanzioni europee che vietano le importazioni via mare di petrolio e prodotti petroliferi russi, oltre che di carbone, le importazioni di gas russo (gas naturale e GNL) sono scese da una quota del 45% delle importazioni complessive di gas Ue del 2021 a solo il 18% di agosto 2024.

I NUOVI FORNITORI DI GAS DELL’UNIONE EUROPEA

Per sostituire rapidamente la fornitura di gas russa e garantire la sicurezza energetica dell’Europa nel breve-medio termine, l’Ue si è rivolta ad altri fornitori internazionali. Norvegia e Stati Uniti sono diventati i maggiori fornitori di gas dei Paesi Ue, rispettivamente per gas naturale e GNL, fornendo il 34% e il 18% delle importazioni di gas Ue nella prima metà del 2024.

Tra il 2022 e il 2024 sono stati commissionati un numero record di 12 nuovi terminal GNL e 6 progetti di ampliamento di terminal esistenti. Nel complesso, si prevede che questi impianti aumenteranno la capacità di importazione di GNL dell’Ue di 70 miliardi di metri cubi, portandola a 284 mmc entro il 2024.

LA PIATTAFORMA ENERGETICA UE

La piattaforma energetica dell’Unione europea ha contribuito agli obiettivi di diversificazione Ue: ha attirato oltre 180 aziende a presentare offerte e tra il 2023 e il 2024 ha abbinato acquirenti europei con fornitori esterni per oltre 75 miliardi di metri cubi di gas.

I livelli di stoccaggio del gas dell’Unione europea il 1° aprile scorso erano al 59% della capacità, raggiungendo un nuovo record massimo per la chiusura della stagione invernale. Il 19 agosto l’Ue ha raggiunto l’obiettivo del 90% della capacità di stoccaggio, con oltre due mesi di anticipo sulla scadenza del 1° novembre.

I PROGETTI DI INTERESSE COMUNE E IL GRIDS ACTION PLAN

Il primo elenco dell’Unione di progetti di interesse comune (PCI) e di progetti di interesse reciproco (PMI) è stato adottato dalla Commissione europea nel novembre 2023 per aiutare a costruire una rete infrastrutturale in tutta Europa adatta agli ambiziosi obiettivi di diversificazione e decarbonizzazione.

Il Grids Action Plan è stato presentato e affronterà le sfide chiave nell’espansione, nella digitalizzazione e nel migliore utilizzo delle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità dell’Unione europea.

IL NET-ZERO INDUSTRY ACT E IL CRITICAL RAW MATERIALS ACT

Il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act, entrati in vigore nel corso di quest’anno, contribuiranno a rafforzare la resilienza della catena di fornitura attraverso l’approvvigionamento diversificato e a creare una solida base manifatturiera nazionale per le tecnologie net zero. Le nuove norme armonizzate Ue per l’ecodesign contribuiranno a ridurre i costi energetici per le aziende e i cittadini europei.

I DATI SULLE ENERGIE RINNOVABILI

L’eolico ha superato la generazione di gas, diventando la seconda fonte di elettricità dell’Unione europea dopo il nucleare. Con 56 GW di nuova capacità di energia solare installata nel 2023, l’Ue ha stabilito un altro record con i 40 GW aggiuntivi installati nel 2022. L’eolico onshore e offshore in Ue ha avuto una capacità installata cumulativa totale di 221 GW (201 GW onshore e 19 GW offshore), con 16 GW installati nel 2023.

LA BANCA EUROPEA PER L’IDROGENO E L’ALLEANZA SUGLI SMRS

La Banca Europea per l’Idrogeno, finanziata dal Fondo per l’innovazione dell’EU ETS, è stata istituita e ha condotto un primo round di aste di successo assegnando quasi 720 milioni di euro a 7 progetti di idrogeno rinnovabile in Europa.

All’inizio di febbraio, la Commissione ha lanciato l’Alleanza industriale europea sui piccoli reattori modulari (SMR) che accelererà lo sviluppo, la dimostrazione e l’implementazione dei primi progetti SMR nell’UE entro l’inizio del 2030. La Commissione nell’ottobre 2023 ha pubblicato una comunicazione sulla revisione del piano strategico per le tecnologie energetiche (SET), il principale strumento per attuare il pilastro di ricerca, innovazione e competitività dell’Unione dell’Energia.

I PNRR E LE MISURE DI SOSTEGNO CONTRO GLI ALTI PREZZI DELL’ENERGIA

Per quanto riguarda l’attuazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (RRP), entro metà giugno 2024 l’Ue ha erogato oltre 240 miliardi di euro ai Paesi membri per attuare le misure nei loro piani. Oltre 184 miliardi di euro sono stati stanziati dai Paesi Ue per sostenere riforme e investimenti legati all’energia dall’avvio del Recovery and Resilience Facility.

I programmi della politica di coesione 2021-2027 hanno continuato a fornire un sostegno fondamentale agli investimenti nel settore energetico, con un totale di 83 miliardi di euro (incluso il cofinanziamento nazionale) stanziati per le priorità dell’Unione dell’Energia. Le tecnologie pulite possono essere ulteriormente supportate dai fondi di coesione con la piattaforma Strategic Technologies for Europe.

Le misure di sostegno introdotte con l’obiettivo di fornire sollievo alle famiglie e alle imprese contro gli elevati prezzi dell’energia hanno contribuito ad alleviare gli impatti della crisi energetica sui costi della vita.

I PNEC DEI PAESI UE

Sebbene la valutazione della bozza dei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) aggiornati a dicembre 2023 abbia dimostrato la determinazione degli Stati membri ad intensificare l’azione a livello nazionale e regionale per soddisfare gli obiettivi Fit for 55 e REPowerEU, vi sono lacune di ambizione, tra cui colli di bottiglia e collegamenti mancanti per infrastrutture integrate verso gli obiettivi dell’Unione per il 2030 e per migliorare la resilienza agli impatti climatici.

La Commissione ha formulato raccomandazioni e ha lavorato a stretto contatto con gli Stati membri per supportare la tempestiva realizzazione degli obiettivi dell’Unione per il 2030 nei PNEC aggiornati finali.

GLI IMPEGNI DELL’UNIONE EUROPEA ALLA COP28

L’Unione europea ha continuato gli sforzi diplomatici internazionali in materia di energia e clima per diversificare le importazioni di energia e rafforzare le relazioni con i partner internazionali e per sostenere i propri partner nella transizione e nell’accesso all’energia.

Alla COP28 l’Ue ha annunciato l’impegno globale di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, che è stato approvato da 132 Paesi e i suoi obiettivi sono stati riconosciuti dalla decisione sul primo Global Stocktake.

Inoltre, alla COP28 l’Ue si è impegnata ad eliminare gradualmente i sussidi inefficienti ai combustibili fossili e ha annunciato un impegno del Team Europa di oltre 20 miliardi di euro per l’Africa-UE Green Energy Initiative (AEGEI) come parte del Global Gateway Africa-Europe Investment Package. Allo stesso tempo, 25 Paesi, tra cui 12 Paesi Ue, si sono impegnati anche a triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050.

IL GLOBAL METHANE PLEDGE CONTRO LE EMISSIONI DI METANO

L’Ue guida gli sforzi globali per ridurre le emissioni di metano dal settore energetico attraverso il Global Methane Pledge. Il suo spin-off – l’iniziativa Lowering Organic Methane (LOW-Methane), che affronta le emissioni di metano dal settore dei rifiuti – è stato lanciato alla COP29. Inoltre, l’Ue ha continuato a svolgere un ruolo chiave in Mission Innovation, il forum globale chiave per stimolare azioni e investimenti in ricerca, sviluppo e dimostrazione per rendere l’energia pulita conveniente, attraente e accessibile a tutti.

Allo stesso modo, il ruolo dell’Unione europea è stato fondamentale per adottare il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, per affrontare la perdita di biodiversità, che è essenziale per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

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