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Da oggi scattano i rincari per il carburante diesel, ma gongola chi ha l’auto a benzina

È l’effetto del decreto sulla riforma fiscale: chi possiede un’automobile diesel pagherà circa 1 euro in più per il pieno, nel complesso 364 milioni di euro all’anno

Entra in vigore da oggi il dispositivo che dà attuazione a uno dei decreti delegati della riforma fiscale che riduce di 1,5 centesimi di euro al litro le accise sulla benzina e aumenta dello stesso importo quelle sul gasolio.

PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO INTERMINISTERIALE DI MASE E MEF

Ieri infatti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e da quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti di concerto con Matteo Salvini, titolare delle Infrastrutture e trasporti e Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura.

DI QUANTO AUMENTANO (E SI ABBASSANO) LE ACCISE PER BENZINA E DIESEL

Da questa mattina, più precisamente l’accisa sulla benzina scende di 15 euro per mille litri passando a 713,40 euro per mille litri (contro i 728,40 precedenti) mentre l’accisa sul gasolio usato come carburante sale di 15 euro a 632,40 per mille litri.

ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI SODDISFATTE A META’

Soddisfatti a metà le associazioni dei consumatori che chiedono un taglio della tassazione complessiva dei carburanti. Per Assoutenti si tratta di una misura necessaria visto che i listini alla pompa praticati in Italia sono “tra i più cari in Europa”.

ASSOUTENTI CHIEDE UNA RIDUZIONE GENERALIZZATA DALLA TASSAZIONE E A UNA ARMONIZZAZIONE IN TUTTA L’UE

“Oggi le tasse (Iva e accise) pesano per il 61,1% sulla benzina e per il 57,2% sul gasolio – spiega Assoutenti – Solo nel 2023, ultimo dato ufficiale disponibile, della spesa totale di 70,9 miliardi euro per i carburanti, ben 38,1 miliardi sono finiti nelle casse dello Stato a titolo di Iva e accise. Una tassazione che porta i listini alla pompa di benzina e gasolio in Italia ad essere tra i più alti in Europa: il nostro Paese si piazza infatti oggi al 6° posto nella classifica Ue dei Paesi con il gasolio più costoso, e al 7° posto per il prezzo della benzina. Se però si considerano i listini al netto delle tasse, l’Italia scende al 17° posto in Europa per il prezzo della benzina, e addirittura crolla al 22° posto per il diesel”.

“Al di là del riordino delle accise chiesto dall’Ue, riteniamo urgente aprire una riflessione a livello comunitario affinché si arrivi ad un sistema unico di tassazione sui carburanti, identico in tutta Europa, anche per evitare che l’Italia perda competitività rispetto a Paesi dove i carburanti costano sensibilmente meno e impattano meno su famiglie, industrie e imprese”, ha precisato il presidente Gabriele Melluso.

UNC: BENE ABBASSAMENTO ACCISE BENZINA MA CHE FINE HA FATTO APP CARBURANTI?

L’Unione nazionale consumatori plaude all’abbassamento delle accise sulla benzina e all’innalzamento delle accise sul gasolio. “Certo i consumatori che hanno auto a gasolio saranno penalizzati, ma il loro aggravio, pari, considerando anche l’Iva al 22%, a 1,83 cent al litro, ossia 91,5 cent per un pieno di 50 litri, con un rincaro annuo a famiglia, nell’ipotesi di due rifornimenti al mese, pari a 21 euro e 96 cent, sarà compensato da un analogo risparmio per chi ha una vettura a benzina””, ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Che si è chiesto, tuttavia che fine abbia fatto “l’unica cosa utile prevista dal decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, ossia l’app che doveva suggerire ai consumatori quale è il distributore di carburanti più conveniente nella loro zona. Dopo la bellezza di 2 anni e 4 mesi dal varo del decreto, l’app non ha ancora visto la luce e non se ne sa più nulla. Un ritardo vergognoso!” ha concluso Dona.

CODACONS: RIALLINEAMENTO ACCISE COSTERÀ 364 MLN DI EURO ANNUI A FAMIGLIE CON AUTO DIESEL

Secondo il Codacons il riallineamento delle accise costerà in totale 364 milioni di euro annui agli automobilisti che dispongono di una automobile alimentata a gasolio, con la spesa per il pieno che sale di 0,915 euro a vettura. Su un parco auto circolante pari a 40,5 milioni di vetture in Italia, il 42% è la quota di quelle alimentate a benzina, 40,9% quelle a gasolio. Questo significa che ad oggi circolano nel nostro Paese circa 17 milioni di auto a benzina, e oltre 16,6 milioni di auto diesel, ha sottolineato l’associazione dei consumatori. “Tuttavia una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina determinerà un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde”, ha però concluso il Codacons.

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