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Deposito unico scorie o più siti? Il ministro Pichetto: “Valutiamo”. Il nucleare? “Serve”

Oltre che parlare di nucleare a margine di un evento, sul dissesto idrogeologico il ministro ha detto: “Abbiamo esigenze diverse rispetto al passato e sull’occupazione del territorio dovremmo porci il problema della demolizione dei fabbricati, tema difficile tema che investe tutta una serie di valutazioni anche di ordine culturale”

“Ho chiesto agli uffici una valutazione sulla bassa e media intensità che trattasi essenzialmente di rifiuti ospedalieri civili se è il caso di fare un deposito unico nucleare o andare avanti con più depositi. Considerato che nella bassa intensità addirittura ci sono liquidi che decadono in otto giorni e il rischio di far trasportare quel liquido per tutta l’Italia con una decadenza simile potrebbe essere un assurdo. Avuta la valutazione da parte degli uffici e da parte degli esperti tireremo le somme”. Così il Ministro Gilberto Pichetto Fratin a margine alla Giornata nazionale per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico.

“ANCHE LASTRICANDO ITALIA CON SOLARE ED EOLICO NON ARRIVEREMO A SODDISFARE CONSUMI TRA 15-20 ANNI, SERVE NUCLEARE”

“Oggi consumiamo 300 mld di kWh all’anno, gli analisti ci dicono che nei prossimi 15-20 anni raddoppieremo a 600-700. Anche lastricando tutta l’Italia con fotovoltaico e pale eolico che tra l’altro trovano moltissima opposizione, non ci arriveremmo senza una produzione continuativa e pulita. Potremmo arrivarci con carbone o petrolio ma non penso sia la scelta corretta” ha aggiunto Pichetto Fratin

PICHETTO: SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO NON È QUESTIONE DI FONDI MA DI CAPACITÀ DI SPENDERE E FARE BENE

“Purtroppo non è questione di fondi ed è grave doverlo dire: abbiamo riprogrammato gli Fsc ribaltando una percentuale altissima, la questione dirimente è la capacità di fare bene le cose, di spendere e di andare avanti con le opere, di avere dei percorsi chiari con i tempi perché credo che il cambiamento climatico non è in discussione e non è in discussione che l’area ha sei aree climatiche diverse con tutta una serie di conseguenze”. Così il Ministro Gilberto Pichetto Fratin durante il suo intervento alla Giornata nazionale per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. “Negli ultimi decenni abbiamo previsto oltre 90 miliardi di investimenti, l’Ue ha stimato in 500 mld l’impegno dei 27 negli ultimi decenni e la neo commissaria europea Roswall ha detto che gli eventi meteo estremi sono aumentati del 500% in Italia. È la conseguenza di un paese immerso nel Mediterraneo, un mare che ha visto aumenti di 3 gradi rispetto alla media storica”, ha aggiunto il ministro.

“DOBBIAMO PORCI IL PROBLEMA DELLA DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI”

“Ora abbiamo esigenze diverse e rispetto all’occupazione del territorio dovremmo porci il problema della demolizione dei fabbricati, tema difficile tema che investe tutta una serie di valutazioni anche di ordine culturale che implica incroci di competenze colossale ma è chiaro che l’80% dei fabbricati degli anni ‘50 – ‘60 non sono più ricostruibili con il quadro normativo attuale, serve qualcosa di organico. Posso dire che qualche passo avanti lo abbiamo fatto come dare più potere ai presidenti delle regioni, abbiamo tecnologie che possono darci informazioni che prima non avevamo e questo ci permette di prevenire”.

“METTERE MANO AL PROBLEMA DELLA GOVERNANCE”

“Poi dobbiamo mettere mano alle governance. Non vuole essere a discapito della trasparenza ma dobbiamo smetterla tutti di chiedere continuamente consultazioni”, ha spiegato Pichetto. “Non c’è norma che non abbia monitoraggio, pubblicazione, un visto, un parere: questo è a danno dei cittadini e del paese perché questi passaggi che producono tomi colossali fanno un danno al paese. Noi dobbiamo dare massima trasparenza, conoscenza e informazioni ma anche aiutare ad essere un po’ più semplici, chiari e trasparenti”, ha concluso il ministro.

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