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Domanda globale carbone destinata a rimanere su livelli record nel 2023. Il report Aie

La forte crescita delle economie asiatiche compensa i cali del carbone in Europa e Nord America, evidenziando la necessità di politiche e investimenti più incisivi per accelerare la crescita dell’energia pulita

Il consumo globale di carbone ha raggiunto un nuovo massimo storico nel 2022 e si manterrà vicino a questo livello record quest’anno, grazie alla forte crescita in Asia sia per la produzione di energia che per le applicazioni industriali, che supera i cali negli Stati Uniti e in Europa. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento sul mercato del carbone dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie).

CONSUMO DI CARBONE AUMENTATO NEL 2022

Il consumo di carbone nel 2022 è aumentato del 3,3% a 8,3 miliardi di tonnellate, stabilendo un nuovo record, ha spiegato Aie. Secondo il rapporto, nel 2023 e nel 2024 i piccoli cali nella produzione di energia elettrica da carbone saranno probabilmente compensati da aumenti nell’uso industriale del carbone, sebbene vi siano ampie variazioni tra le regioni geografiche.

ASIA IN PRIMA FILA NEL 2023

L’Agenzia internazionale per l’energia prevede inoltre che nel 2023 la Cina, l’India e i Paesi del Sud-Est asiatico rappresenteranno insieme 3 tonnellate di carbone su 4 consumate a livello mondiale. Nell’Unione Europea, la crescita della domanda è stata minima nel 2022, poiché un picco temporaneo nella produzione di energia elettrica a carbone è stato quasi compensato da un minore utilizzo nell’industria. Si prevede che quest’anno l’uso del combustibile in Europa scenderà bruscamente grazie all’espansione delle energie rinnovabili e alla parziale ripresa del nucleare e dell’idroelettrico dopo i recenti crolli. Negli Stati Uniti, l’abbandono del carbone è accentuato anche dal calo dei prezzi del gas naturale.

DOMANDA CRESCIUTA DELL’1,5% NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2023

Dopo tre anni turbolenti, segnati dallo shock Covid-19 nel 2020, dal forte rimbalzo post-pandemia nel 2021 e dalle turbolenze causate dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, i mercati del carbone sono finora tornati a modelli più prevedibili e stabili nel 2023, ha spiegato l’analisi di Aie. L’Agenzia internazionale per l’energia stima che la domanda globale di combustibile sia cresciuta di circa l’1,5% nella prima metà del 2023, per un totale di circa 4,7 miliardi di tonnellate, grazie a un aumento dell’1% nella produzione di energia e del 2% negli usi industriali non energetici.

A livello regionale, la domanda di carbone è diminuita più rapidamente del previsto nella prima metà di quest’anno negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, rispettivamente del 24% e del 16%. Tuttavia, la domanda dei due maggiori consumatori, Cina e India, è cresciuta di oltre il 5% nel primo semestre, più che compensando i cali registrati altrove.

SADAMORI: DOMANDA OSTINATAMENTE ALTA IN ASIA

“Il carbone è la principale fonte di emissioni di anidride carbonica del settore energetico e in Europa e negli Stati Uniti la crescita dell’energia pulita ha fatto diminuire strutturalmente l’uso del carbone – ha dichiarato Keisuke Sadamori, direttore dell’Aie per i mercati e la sicurezza energetica -. Ma la domanda rimane ostinatamente alta in Asia, anche se molte di queste economie hanno incrementato in modo significativo le fonti di energia rinnovabile. Abbiamo bisogno di maggiori sforzi politici e investimenti – sostenuti da una più forte cooperazione internazionale – per guidare un massiccio aumento dell’energia pulita e dell’efficienza energetica per ridurre la domanda di carbone nelle economie in cui il fabbisogno energetico è in rapida crescita.”

LA DOMANDA SI SPOSTA IN ASIA

Secondo il report Aie lo spostamento della domanda di carbone verso l’Asia continua. Nel 2021, Cina e India rappresentavano già i due terzi del consumo globale, il che significa che insieme hanno utilizzato il doppio del carbone rispetto al resto del mondo. Nel 2023, la loro quota si avvicinerà al 70%. Al contrario, gli Stati Uniti e l’Unione Europea – che insieme rappresentavano il 40% tre decenni fa e oltre il 35% all’inizio di questo secolo – rappresentano oggi meno del 10%.

La stessa ripartizione si osserva sul versante della produzione. I tre maggiori produttori di carbone – Cina, India e Indonesia – hanno tutti prodotto quantità record nel 2022. Nel marzo 2023, sia la Cina che l’India hanno stabilito nuovi record mensili, superando per la seconda volta in assoluto i 400 milioni di tonnellate e per la prima volta i 100 milioni di tonnellate. Sempre a marzo, l’Indonesia ha esportato quasi 50 milioni di tonnellate, un volume mai raggiunto prima da nessun Paese. Per contro, gli Stati Uniti, un tempo il più grande produttore di carbone al mondo, hanno più che dimezzato la produzione dal picco del 2008.

Dopo l’estrema volatilità e i prezzi elevati dello scorso anno, nella prima metà del 2023 i prezzi del carbone sono scesi agli stessi livelli dell’estate 2021, grazie all’ampia offerta e al calo dei prezzi del gas naturale. Il carbone termico è tornato ad avere un prezzo inferiore a quello del carbone da coke e il grande premio per il carbone australiano si è ridotto in seguito all’attenuazione del clima dirompente de La Niña che aveva ostacolato la produzione. Il carbone russo ha trovato nuovi sbocchi dopo essere stato bloccato in Europa, ma spesso con sconti considerevoli.

COMMERCIO VIA MARE RECORD QUEST’ANNO

Il carbone più economico ha reso le importazioni più interessanti per alcuni acquirenti sensibili ai prezzi. Le importazioni cinesi sono quasi raddoppiate nella prima metà di quest’anno e il commercio globale nel 2023 è destinato a crescere di oltre il 7%, superando la crescita della domanda complessiva, per avvicinarsi ai livelli record registrati nel 2019. Il commercio di carbone via mare nel 2023 potrebbe superare il record di 1,3 miliardi di tonnellate stabilito nel 2019, ha concluso l’Analisi Aie.

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