Advertisement Skip to content
Auto Elettriche

Ecco perché servono 14.000 punti di ricarica per auto elettriche ogni settimana in Europa. L’analisi Acea

Secondo la ricerca, i camion richiederanno 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l’84% sarà in hub della flotta

Sostenuta da una nuova ricerca, l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) chiede a tutti gli Stati membri dell’UE di aumentare con urgenza gli investimenti in infrastrutture per auto, furgoni, camion e autobus a ricarica elettrica.

CRESCITA DISOMOGENEA

L’industria automobilistica sta già immettendo sul mercato centinaia di modelli di veicoli a basse e zero emissioni, ma è seriamente preoccupata per la lentezza dello sviluppo delle infrastrutture necessarie per caricare e rifornire questi veicoli. Infatti, le vendite di auto elettriche ricaricabili sono aumentate di 10 volte negli ultimi cinque anni, raggiungendo 1,7 milioni di unità l’anno scorso (o il 18% del mercato totale). Il numero di ricariche pubbliche nell’UE è cresciuto invece di 2,5 volte nello stesso periodo.

LA RICERCA MCKINSEY

Secondo una nuova ricerca intersettoriale basata su un’analisi di McKinsey, sarebbero necessari fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE entro il 2030 per raggiungere la proposta di riduzione del 55% di CO2 per le autovetture. Questa cifra è quasi il doppio di quella presentata dalla Commissione europea nella sua proposta di regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi (AFIR), che è ora in fase di negoziazione al Parlamento europeo e al Consiglio.

SERVONO 14 MILA PUNTI DI RICARICA A SETTIMANA IN TUTTA L’UE

Questo significa che fino a 14.000 punti di ricarica pubblici per tutti i segmenti di veicoli dovrebbero essere installati in tutta l’UE ogni settimana – rispetto a meno di 2.000 a settimana come accade attualmente.

LE PAROLE DI ZIPSE

“La transizione verso lo zero è una corsa a lungo termine – ha dichiarato il presidente dell’ACEA e CEO del BMW Group, Oliver Zipse -. La sfida chiave ora è quella di convincere tutti gli stati membri ad accelerare il passo nello sviluppo delle infrastrutture necessarie. Abbiamo assolutamente bisogno di una conclusione ambiziosa della proposta AFIR, sia in termini di tempi che di obiettivi che fissa per ogni paese dell’UE”.

INVESTIMENTI CONSIDEREVOLI MA ANCHE ENORMI BENEFICI AMBIENTALI

Anche se all’inizio saranno richiesti investimenti considerevoli, questi rappresentano solo una frazione degli investimenti totali in progetti infrastrutturali comparabili – e porterebbero enormi benefici ambientali. Infatti, il nuovo documento di ricerca stima i costi annuali per le infrastrutture pubbliche di ricarica a 8 miliardi di euro – circa il 16% degli investimenti in 5G e reti internet ad alta velocità.

AI CAMION SERVIRANNO 279MILA PUNTI DI RICARICA ENTRO IL 2030

I luoghi, lo spazio e i livelli di potenza necessari per l’infrastruttura dei veicoli pesanti sono sostanzialmente diversi da quelli delle autovetture. Secondo il documento di ricerca, i camion richiederanno 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l’84% sarà in hub della flotta. I restanti punti di ricarica saranno prevalentemente pubblici, veloci lungo l’autostrada (36.000) e punti di ricarica notturna pubblici (9.000).

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su