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Edison

Edison chiede un ‘ombrello politico’ per EastMed: “Garantisce sicurezza e cooperazione”

Nicola Monti, ad di Edison, è stato ascoltato in commissione Esteri alla Camera sulle possibili iniziative e interlocuzioni del Governo italiano nei confronti dei Paesi aderenti al progetto Eastmed.

Un ‘ombrello politico’ per provare a realizzare il gasdotto EastMed che potrebbe portare gas dai giacimenti israeliani all’Europa. Il tutto nell’ottica di una maggiore diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti europei, nel solco del Repower Eu. Lo ha chiesto Nicola Monti, ad di Edison, in audizione in commissione Esteri alla Camera sulle possibili iniziative e interlocuzioni del Governo italiano nei confronti dei Paesi aderenti al progetto Eastmed.

DI FRONTE A NOI ORIZZONTE DI 30 ANNI PER IL GAS

“Abbiamo di fronte a noi un orizzonte di 30 anni” per arrivare alla decarbonizzazione completa del 2050, “in cui l’Europa dunque continuerà a consumare gas che ha almeno un ciclo di investimenti di fronte a se” e “non crea un problema di non utilizzo dell’infrastruttura”, ha spiegato Monti in audizione. “Un progetto – ha proseguito l’ad di Edison – che darebbe all’Italia il ruolo di paese veicolo, di hub che può fare se realizza altri collegamenti con un mix di impianti di rigassificazione e gasdotti”.

UN PROGETTO DI COOPERAZIONE PER IL MEDITERRANEO

“Possiamo considerare il progetto come cooperazione per il Mediterraneo, parte da Israele, tocca la Grecia e l’Italia e per noi è importante considerae questa strategicità dal punto di vista geopolitico”, ha aggiunto Monti ricordando che EastMed interseca altri corridoi come il Tap. “Anche la Turchia ha interesse, perché si crea un rotta alternativa” e “un dialogo che va supportato dal punto di vista politico senza togliere l’elemento valoriale che è avere il collegamento diretto con l’Europa senza altri paesi di transito”.

PROGETTO IMPORTANTE CHE HA BISOGNO DI OMBRELLO POLITICO

“Un progetto politico così grande” come quello di EastMed “ha bisogno di un ombrello politico che è quello che chiediamo noi adesso. Considerare cioè alla luce di quanto successo nell’ultimo anno di diversificare le fonti di approvvigionamento in Europa e del nuovo corso politico che abbiamo in Italia, di riconsiderare l’adesione al progetto, un ombrello politico molto ampio che consentirebbe di mantenere il progetto nel Repower Eu tra i progetti di interesse comunitari e di accedere i fondi del Pnrr”.

POSSIBILE REALIZZARLO IN 3-4 ANNI

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione di EastMed “la posa a mare si può realizzare in tempi più rapidi rispetto a una posa a terra, i tempi autorizzativi sono più veloci. Parliamo di 3-4 anni. Il vantaggio è che le riserve sono già parzialmente sviluppate e in produzione, si tratta di realizzare pozzi aggiuntivi per sfruttare appieno il potenziale” ha concluso Monti.

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