Una nuova analisi dell’Aie dimostra che un’azione politica adeguata può contribuire a ridurre le emissioni anche con una economia in crescita.
Uno sforzo globale per realizzare le giuste politiche di efficienza energetica potrebbe, da solo, garantire alle emissioni di gas serra di raggiungere rapidamente il picco e poi diminuire, anche nel caso in cui l’economia globale raddoppiasse la crescita entro il 2040. È quanto sostiene l’ultima analisi dell’Agenzia internazionale per l’energia sull’efficienza energetica che fa seguito al nuovo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) che ci ricorda come le emissioni globali di gas a effetto serra debbano rapidamente diminuire per consentire al mondo di rispettare gli impegni assunti con l’accordo di Parigi. L’efficienza energetica e la bioenergia – due settori in cui l’Aie ha recentemente fatto luce – sono entrambi critici per questo sforzo.
LA CHIAVE È LA MAGGIORE EFFICIENZA ENERGETICA
“Energy Efficiency 2018” esamina le opportunità di migliorare l’efficienza energetica globale fino al 2040, e ritiene che i soli guadagni di efficienza potrebbero consentire al mondo di assicurare il doppio del valore economico dall’energia che utilizza rispetto ad oggi. In questo modo si ridurrebbero le bollette energetiche per i consumatori di oltre 500 miliardi di dollari all’anno, si taglierebbero le importazioni di energia e l’inquinamento atmosferico nelle città, una questione chiave per molti paesi. Il rapporto delinea una visione per il 2040 con il 60% di spazio edificabile in più, un altro 20% di popolazione e il doppio del Pil globale, ma con un utilizzo solo marginale di maggiore energia rispetto ad oggi e una riduzione delle emissioni di gas serra del 12%. La realizzazione di questa visione richiede però secondo l’Aie, un’immediata intensificazione dell’azione politica. Ad esempio, i paesi dovrebbero continuare ad aumentare l’efficienza sia delle automobili sia dei camion, basandosi sui progressi compiuti negli ultimi anni. Un’altra priorità è l’efficienza dei condizionatori d’aria, come evidenziato nel recente rapporto dell’Aie “The Future of Cooling” che ha dimostrato come i condizionatori d’aria potrebbero essere due volte più efficienti di quanto lo siano oggi con le giuste politiche.
BIROL (AIE): EFFICIENZA ENERGETICA È IL PRIMO COMBUSTIBILE
“Energy Efficiency 2018” delinea una strategia globale incentrata su ciò che i governi possono fare per cogliere i benefici economici, sociali e ambientali di una maggiore efficienza energetica. L’analisi dell’Aie sull’efficienza energetica ha identificato le azioni chiave che possono produrre l’impatto più positivo. Ciò include il miglioramento dell’efficienza degli edifici e dell’industria e il ruolo chiave di settori come l’aviazione e il trasporto marittimo, dove l’efficienza energetica sta diventando sempre più importante. “Mentre diversi paesi sono dotati di varie risorse energetiche – che si tratti di petrolio, gas, energia eolica, solare o idroelettrica – ogni singolo paese ha un potenziale di efficienza energetica – ha sottolineato il direttore esecutivo dell’Aie Fatih Birol in una nota -. L’efficienza può consentire crescita economica, riduzione delle emissioni e miglioramento della sicurezza energetica. Il nostro studio dimostra che le giuste politiche di efficienza potrebbero da sole permettere al mondo di raggiungere più del 40% dei tagli alle emissioni necessari per raggiungere gli obiettivi climatici senza richiedere nuove tecnologie. Grazie all’importanza cruciale dell’efficienza energetica nella costruzione di un futuro sicuro e sostenibile, l’Aie lo considera il ‘primo combustibile’ e facilita lo scambio di buone pratiche tra economie avanzate ed emergenti”.