Tra le realtà italiane che si occupano di riqualificazione energetica spicca Renovit, la piattaforma italiana di Snam e CDP Equity, che ha come mission principale quella di promuovere efficienza energetica in aziende, condomini, terziario e pubblica amministrazione
Che la transizione energetica e la diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra siano una priorità dell’Unione europea (e quindi dell’Italia) è un dato assodato. Ma a partire da quest’anno c’è una sfida in più da affrontare per raggiungere i target europei al 2030 e al 2050, vale a dire l’obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,9% e per gli Stati membri di ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà della Pubblica amministrazione. È entrata in vigore, infatti, la direttiva sull’efficienza energetica varata dall’Ue lo scorso luglio, che dovrà essere recepita anche nel nostro Paese. In ragione di obiettivi così sfidanti, sarà necessario individuare modelli in grado di massimizzare il rapporto costi benefici sia in termini ambientali sia in termini finanziari. È in questo scenario che le ESCo possono giocare un ruolo fondamentale in quanto attori in grado di proporre soluzioni efficaci in entrambe le direzioni.
OLTRE 13 MILA EDIFICI DELLA P.A. PER UN CONSUMO DI 4,3 TWH DI ENERGIA: LE SFIDE DELLA RIQUALIFICAZIONE
Gli edifici della pubblica amministrazione in Italia sono oltre 13.000 e consumano ogni anno circa 4,3 TWh di energia, per una spesa complessiva di 644 milioni di euro. La sfida principale è però rappresentata dalla mancanza di quadri normativi coerenti e stabili, operatori credibili e soluzioni concrete che rendono le operazioni di efficientamento particolarmente complesse a causa della diversità e della varietà degli edifici coinvolti (uffici, scuole, ospedali e case di cura, edifici residenziali, strutture sportive, musei, solo per citarne alcune), nonché delle limitazioni nei vincoli di bilancio pubblico. C’è molto lavoro da fare, ma esistono strumenti che possono favorire queste iniziative e rappresentare un’apripista per iniziative simili a livello di mercato.
IL RUOLO DI RENOVIT NEL PROCESSO DI EFFICIENTAMENTO
Tra le realtà italiane che si occupano di riqualificazione energetica spicca senza dubbio, la piattaforma italiana di Snam e CDP Equity, certificata B Corp, che ha come mission principale proprio quella di promuovere l’efficienza energetica di aziende, condomini, terziario e pubblica amministrazione e favorire lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del Paese.
COME OPERA RENOVIT
Renovit si pone come interlocutore preferenziale con la Pubblica amministrazione per supportare percorsi di sostenibilità e di decarbonizzazione, L’azienda opera, sia attraverso la classica partecipazione alle gare, sia ricorrendo allo strumento del Partenariato Pubblico Privato: un contratto di durata pluriennale per la progettazione, il finanziamento, la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e la fornitura di “servizi energia” con garanzia di prestazione (Energy Performance Contract), anche attraverso l’investimento di capitali privati. Un meccanismo per cui il rischio è assunto totalmente da parte dell’operatore privato, la cui remunerazione è in funzione della disponibilità dell’opera, della corretta e integrale prestazione dei servizi e dell’effettivo risparmio ottenuto rispetto all’obiettivo minimo concordato con l’ente.
L’ENERGY PERFORMANCE CONTRACT DELL’OSPEDALE SANTA MARIA ALLE SCOTTE DI SIENA
Un esempio del modo in cui opera Renovit è rappresentato dall’Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena: con l’aggiudicazione tramite gara europea del contratto di concessione dei servizi di gestione energetica e relative opere di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico, Renovit Public Solutions – società del Gruppo Renovit specializzata in interventi di efficientamento energetico a beneficio della P.A. – garantirà per i prossimi 16 anni interventi nel risparmio energetico e nella sostenibilità ambientale con investimenti pari a 20 milioni di euro. Interventi che si concretizzeranno nella realizzazione di opere di riqualificazione energetica, adeguamento impiantistico e gestione degli impianti stessi.
Più nel dettaglio, il progetto comporterà un generale miglioramento delle condizioni di comfort e igienico-sanitarie degli ambienti, con un impatto positivo sulla qualità dell’aria, sul microclima ambientale e sulla qualità dell’acqua, grazie ad interventi radicali. Che dovrebbero portare a una significativa riduzione delle emissioni in atmosfera stimata in circa 4.680 tonnellate di CO2 all’anno, equivalente all’anidride carbonica assorbita da parte di 6.685 nuovi alberi piantati e all’eliminazione di 3.500 auto utilitarie dalla circolazione stradale.
Per l’Azienda ospedaliera l’accordo risulta particolarmente virtuoso perché consente una riduzione dei consumi di energia primaria della struttura di circa il 30%, pari a 2054 Tep/anno. Non solo. Grazie agli investimenti previsti per gli impianti di ventilazione, l’ospedale di Siena sarà tra i primi in Italia ad avere aria “certificata” e pulita contro il Covid-19, recependo le indicazioni riportate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad aprile 2021. Accanto all’adozione della Certificazione ISO 50001 e di una politica di gestione dell’energia, il percorso attivato con la Carbon Footprint consentirà infine di monitorare anche le emissioni dei gas climalteranti e strutturare un piano di riduzione pluriennale, quantificando i traguardi raggiunti tramite ricalcolo ogni 5 anni.
Una riqualificazione così profonda per una struttura ospedaliera già esistente, come questa in corso di realizzazione a Siena, rappresenta un unicum in Italia, ed è valso all’azienda Ospedaliera l’aggiudicazione del primo premio Smart Hospital Award, all’interno della categoria “Aziende sanitarie pubbliche”, nell’ambito del meeting nazionale Forum Sistema Salute 2023.
CRISTIAN ACQUISTAPACE, (AD RENOVIT ): L’ENERGIA MIGLIORE È QUELLA CHE NON SI CONSUMA
“E’ sempre più noto che l’energia migliore – a parità di attività alimentate – non è né verde né fossile, è molto più semplicemente, quella che non consumi. Per riuscire in questa impresa, però, occorrono tanti fattori: le competenze e le risorse di una realtà come Renovit, certo, ma anche una domanda fatta di soggetti pubblici e privati che vogliono impegnarsi e abbattere concretamente il proprio impatto ambientale e, infine, un quadro regolatorio efficace e di lungo periodo – ha commentato Cristian Acquistapace, amministratore delegato di Renovit -. Abbiamo la necessità di consolidare il mercato dell’efficienza energetica in seno a politiche di ampio respiro, che astenendosi da iniziative estemporanee di incentivazione creino condizioni di sistema stabili, favorevoli alla convergenza degli investimenti pubblico-privato, nonché funzionali al raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e di ristrutturazione del patrimonio pubblico che derivano dalla normativa europea.”