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idrogeno verde

Entro il 2030 verrà realizzato solo 30% dei progetti di idrogeno verde

Secondo l’AIE, su 2.200 progetti di idrogeno verde in fase di pianificazione, costruzione e messa in funzione, al settembre 2024 solo 434 avevano raggiunto la decisione finale di investimento

L’idrogeno verde viene considerato un elemento cruciale nel percorso di decarbonizzazione. Nonostante questo consenso e una rilevante mole di investimenti, il settore sta affrontando delle sfide significative che ne rallentano la crescita. Una nuova analisi di Mufg Emea, parte della serie Low Carbon Financing, chiede di adottare delle soluzioni di finanziamento più legate alla domanda, per accelerare l’implementazione di questa tecnologia fondamentale.

Secondo il rapporto, anche in mercati con un solido supporto normativo come l’Unione europea, il Regno Unito e il Giappone, i progressi concreti siano stati più lenti del previsto, poiché gli sviluppatori si sono scontrati con progetti di vasta portata e complessità, anche finanziaria. È per questo che Bloomberg New Energy Finance (BNEF) stima che, della capacità di idrogeno annunciata per essere messa in funzione entro la fine del decennio, solo il 30% sarà effettivamente realizzata.

I PROGETTI DI IDROGENO VERDE RALLENTANO

La domanda globale di idrogeno è in costante aumento: nel novembre scorso l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha monitorato oltre 2.200 progetti in fase di pianificazione, costruzione e messa in funzione, con un aumento del 40% rispetto al 2023. Tuttavia, al settembre 2024 solo 434 di questi progetti avevano raggiunto la decisione finale di investimento. Insomma, i numeri indicano che la realizzazione sta rallentando, nonostante il crescente sostegno politico di oltre 74 Paesi.

Entro il 2050, si prevede che il consumo di idrogeno verde raggiungerà tra 125 e 585 milioni di tonnellate all’anno, spinto dal crescente impiego in numerosi settori, tra cui l’acciaio, i prodotti chimici e i fertilizzanti.

GLI INVESTIMENTI NELL’IDROGENO VERDE CRESCONO

Questo spiega anche perché gli sviluppatori stanno investendo grossi capitali nei progetti sull’idrogeno: se nel 2020 gli investimenti totali erano di 76,6 miliardi di euro, siamo passati a 332 miliardi nel 2022 e a circa 579 miliardi nel 2024.

I FATTORI LIMITANTI ALLO SVILUPPO DELL’IDROGENO VERDE

Secondo Mufg, sono due i maggiori fattori limitanti che ostacolano il pieno sviluppo dell’idrogeno verde: la differenza di costo rispetto all’idrogeno grigio e un interesse ancora insufficiente da parte degli acquirenti. Per colmare il divario di costo diversi governi, nell’Unione europea, nel Regno Unito e in Asia, hanno introdotto dei meccanismi di supporto per la produzione di idrogeno, nell’ottica di rafforzare l’offerta. Misure che hanno funzionato, portando ad un aumento del 90%, a livello globale, dei progetti che hanno raggiunto la decisione finale di investimento. Il BNEF stima che, entro il 2030, cinque Paesi riusciranno a rendere l’idrogeno verde più economico di quello grigio, ed altri seguiranno a breve.

I POSSIBILI MECCANISMI PER AIUTARE IL SETTORE

L’analisi del Mufg, osservando i quadri normativi di Ue, Regno Unito e Giappone, suggerisce che anche i Paesi più avanzati faticano a garantire una realizzazione di progetti di idrogeno verde su larga scala.

Mufg propone allora alcuni meccanismi per rafforzare la sostenibilità finanziaria dell’idrogeno:

– crediti d’imposta per l’idrogeno a basse emissioni venduto a settori strategici come la produzione di acciaio, fertilizzanti e carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), per migliorarne la competitività e stimolare la domanda;

– contratti per differenza (CfD) specifici per settore, che offrano prezzi di esercizio più alti per gli acquirenti di settori difficili da decarbonizzare. Ciò contribuirebbe a garantire entrate più prevedibili e investibili;

– programmi come H2Global, un intermediario abilitante del mercato che colma il divario tra produttori di idrogeno e gli acquirenti finali. Si tratta di iniziative che riducono il rischio sugli investimenti e stimolano lo sviluppo del mercato

UNA FASE NATURALE DI UN’INDUSTRIA NASCENTE

Lo studio conclude che, sebbene lo slancio del mercato possa sembrare rallentare, si tratta di una fase naturale nel percorso di un’industria nascente. Con un sostegno politico adeguato e tempestivo, il settore potrà crescere ed avere un ruolo di primo piano nella diffusione dell’idrogeno verde, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza energetica.

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