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Franco Def

Gas, auto elettriche e non solo: cosa c’è scritto nel DEF

Cosa contiene il DEF su energia e mobilità 

Proroga delle misure per alleggerire le bollette, preoccupazione per il rialzo dei costi delle materie prime, nuovi incentivi per le auto elettriche e possibili scenari in caso di embargo del gas russo: ecco cosa c’è scritto nel DEF, il Documento di Economia e Finanza, che Energia Oltre ha visionato.

Il documento prevede una crescita del Pil programmatico fissata al 3,1% (dal precedente 4,7%) e deficit confermato al 5,6%.

Tutti i dettagli.

ENERGIA HA INFLUITO PER META’ DELL’INFLAZIONE

Partiamo dal contesto. “L’inflazione globale ha continuato a crescere dall’autunno, inizialmente riflettendo soprattutto un marcato rincaro di carburanti, gas ed elettricità. La componente energetica ha influito per oltre la metà dell’inflazione complessiva registrata nei mesi autunnali. Dalla fine del 2021, si è accentuata la crescita del prezzo del petrolio, superando i 130 dollari al barile e sfiorando i livelli massimi raggiunti nell’estate del 2008, per poi collocarsi intorno ai 110 dollari. Le quotazioni del gas naturale hanno superato i 200 dollari per megawattora, per poi ridimensionarsi tra i 100 e i 120 dollari”, lo si legge nella Bozza del DEF.

“Prima dello scoppio della guerra in Ucraina, si riteneva che le pressioni inflazionistiche sarebbero state temporanee. Nel corso del 2022, si attendeva una stabilizzazione dei prezzi dell’energia e una normalizzazione dei consumi, unitamente all’attenuazione delle strozzature dal lato dell’offerta con minori pressioni sui prezzi. Peraltro, si riconosceva che il graduale ritorno dell’economia al pieno utilizzo della capacità produttiva e gli ulteriori miglioramenti del mercato del lavoro avrebbero potuto innescare una più rapida crescita salariale, con il rischio di rendere più persistente un’inflazione inizialmente considerata come temporanea. Tuttavia, la tendenza al rialzo dell’inflazione è proseguita, determinata principalmente dai più elevati costi dell’energia che spingono al rialzo i prezzi di beni e servizi in molti settori, nonché dai rincari dei beni alimentari. Le tensioni geopolitiche prima e l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia poi, hanno esacerbato la volatilità dei prezzi che si è estesa a tutte le materie prime”.

RIALZO PREZZI MATERIE PRIME SPINGONO AL RIBASSO STIME CRESCITA

I prezzi dell’energia, già cresciuti rapidamente nella seconda parte del 2021, hanno accelerato ulteriormente dopo lo scoppio del conflitto. “Trattandosi di spinte inflazionistiche dal lato dell’offerta, i rischi per la crescita associati al perdurare del conflitto aumenterebbero qualora le banche centrali decidessero di intervenire in modo più deciso per contenere gli aumenti dei prezzi al consumo, soprattutto nelle economie ancora distanti dalla piena occupazione”, si precisa nel DEF, in cui si precisa: “In quest’ottica la situazione nei mercati petroliferi mondiali è stata caratterizzata dalle decisioni dell’OPEC+ di incrementare con cautela la produzione di greggio (circa 400.000 barili al giorno ogni mese), mentre la ripresa economica trainava la domanda. Le stime dell’International Energy Agency15 suggeriscono che nei prossimi trimestri la domanda mondiale potrebbe aumentare di altri 1,3 milioni di barili al giorno, tornando definitivamente al livello pre-Covid di 99,7 milioni di barili al giorno alla fine del 2022. Le limitazioni all’offerta di natura tecnica e decisionale riscontrate nel 2021 e nei primi mesi del 2022 pongono un rischio sull’effettiva capacità di assorbire le tensioni nel mercato del gas”, si legge nel documento, in cui si afferma che “l’attuale contesto internazionale ha indotto l’OCSE a rivedere al ribasso le stime di crescita globale per il 2022. Nelle previsioni rilasciate all’inizio di marzo, l’OCSE assume che le tensioni nei mercati finanziari e dell’energia si protrarranno per un anno. Rispetto alla valutazione pubblicata a dicembre, l’Istituto prevede un tasso di crescita dell’economia mondiale del 3,4 per cento (-1,1pp) e un incremento di 2,5pp dell’inflazione”.

RIPROGRAMMAZIONE OBIETTIVI 2022-2024

In questo contesto, “alla luce dell’abbassamento della previsione di indebitamento netto tendenziale al 5,1 per cento del PIL, il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di rapporto tra deficit e PIL del DPB (5,6 per cento del PIL) e di utilizzare il risultante margine di 0,5 punti percentuali di PIL per finanziare un nuovo provvedimento, che vedrà la luce nel mese di aprile. Il nuovo decreto-legge ripristinerà anzitutto i fondi di bilancio temporaneamente de-finanziati a parziale copertura del decreto-legge n. 17/2022, pari a 4,5 miliardi in termini di impatto sul conto della PA. I restanti cinque miliardi saranno destinati a quattro ordini di interventi:

  • l’incremento dei fondi per le garanzie sul credito;
  • l’aumento delle risorse necessarie a coprire l’incremento dei prezzi delle opere pubbliche;
  • ulteriori interventi per contenere i prezzi dei carburanti e il costo dell’energia;
  • ulteriori misure che si rendano necessarie per assistere i profughi ucraini e per alleviare l’impatto economico del conflitto in corso in Ucraina sulle aziende italiane.

Vengono inoltre confermati gli obiettivi di indebitamento netto del 2023 e 2024 rivisti in chiave migliorativa nella NADEF e nel Documento Programmatico di Bilancio 2022 dell’anno scorso, ovvero 3,9 per cento del PIL nel 2023 e 3,3 per cento del PIL nel 2024. Per il 2025 il nuovo obiettivo di deficit è posto pari al 2,8 per cento del PIL. In base alle proiezioni di finanza pubblica a legislazione vigente illustrate in precedenza, ciò crea uno spazio per finanziare misure espansive pari allo 0,2 per cento del PIL nel 2023 e allo 0,1 per cento nel 2024 e nel 2025″, si legge nella bozza del DEF visionata da Energia Oltre. 

MISURE CONTRO IL CARO BOLLETTE

Sul fronte energetico, in particolare, anche per il primo trimestre 2022, il Governo, al fine di contenere gli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale, ha previsto “risorse per l’annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, la riduzione degli oneri per le restanti utenze elettriche non domestiche e l’abbattimento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas. Per il primo trimestre 2022 è inoltre stabilita la riduzione dell’Iva al 5 per cento per il gas naturale per tutte le utenze e vengono rideterminate le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e le compensazioni per la fornitura di gas naturale riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e a quelli in gravi condizioni di salute (vedi anche infra)”.

“Per i consumi di gas è prorogata per il secondo trimestre 2022 la riduzione al 5 per cento dell’IVA sulle somministrazioni per combustione per usi civili e industriali e la diminuzione delle aliquote degli oneri generali di sistema. Per gli utenti domestici economicamente svantaggiati o che versano in gravi condizioni di salute vengono rideterminate anche per il secondo trimestre le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e le compensazioni per la fornitura di gas naturale, prevedendo anche l’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari per il periodo 1° aprile – 31 dicembre 2022”, si legge nella bozza.

“Al fine del contenimento dei prezzi dei carburanti sono ridotte le aliquote di accisa su benzina e gasolio per un periodo di trenta giorni. Vengono, inoltre, intraprese una serie di misure a favore del settore dell’autotrasporto, tra le quali vi è l’istituzione di un fondo le cui risorse sono finalizzate a mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti, e a beneficio delle imprese esercenti attività agricola e della pesca attraverso il riconoscimento di un contributo, sotto forma di credito d’imposta, per l’acquisto di carburanti nel primo trimestre del 2022”.

INCENTIVI PER AUTO ELETTRICA

Nel Documento di Economia e Finanza si accenna anche ai nuovi incentivi auto.
“Nell’ambito delle misure strutturali in materia energetica e di politica industriale sono disposti interventi a favore del settore automotive finalizzati all’insediamento, alla riconversione e riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili nonché per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali”, riporta la Bozza del DEF, Documento di Economia e Finanza, che Energia Oltre ha visionato.

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