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Gnl, commercio “resiliente” nonostante la pandemia: il report GIIGNL

Le importazioni globali di GNL crescono dello 0,4% a 356 milioni di tonnellate nel 2020. Capacità di rigassificazione fino a 947 milioni di mt / anno

Le importazioni globali di GNL sono aumentate nel 2020 dello 0,4% anno su anno a 356,1 milioni di tonnellate. Lo ha affermato il GIIGNL, l’international group of liquefed natural gas importers nel suo rapporto annuale

GNL RESILIENTE

Nel rapporto, GIIGNL ha affermato che il commercio di GNL si è dimostrato “resiliente” nonostante le sfide imposte dalla pandemia e sebbene il tasso di crescita sia stato notevolmente inferiore rispetto all’aumento del 13% su base annua nel 2019.

OTTO NUOVI TERMINAL GNL NEL 2020

Otto nuovi terminali di importazione di GNL sono stati commissionati nel 2020, afferma il rapporto: due in Brasile e uno in Bahrain, Croazia, India, Indonesia, Myanmar e Porto Rico.

CAPACITÀ DI RIGASSIFICAZIONE A 947 MILIONI DI TONNELLATE ALLA FINE DEL 2020

La capacità di rigassificazione totale è salita a 947 milioni di tonnellate all’anno entro la fine del 2020, con un aumento di 25,9 milioni di tonnellate all’anno rispetto all’anno precedente.

CRESCITA NEL 2021

Inoltre, alla fine del 2020, risulterebbero in costruzione 11 nuovi terminali galleggianti e 22 nuovi terminali onshore.

“La capacità totale di rigassificazione in costruzione a fine anno ha raggiunto i 157 milioni di tonnellate / anno, di cui il 74% in Asia”, si legge.

Una volta completati, questi nuovi impianti porteranno facilmente la capacità di rigassificazione globale a oltre 1 miliardo di tonnellate all’anno.

OFFERTA A 454 MLN DI TONNELLATE

Dal lato dell’offerta, la capacità di liquefazione globale ha raggiunto i 454 milioni di tonnellate all’anno entro la fine dell’anno, con una nuova capacità aggiuntiva pari a 24 milioni di tonnellate all’anno.

Alla fine dell’anno erano in corso di realizzazione circa 108 milioni di tonnellate / anno di nuova capacità di liquefazione, ha detto GIIGNL.

LE EMISSIONI

Nel rapporto, il presidente di GIIGNL Jean Abiteboul ha affermato che il GNL ha offerto un potenziale significativo per aiutare a ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria in Asia sostiutendo il carbone e altri combustibili inquinanti in una varietà di settori.

“Investimenti sostanziali in infrastrutture e accesso a forniture a basso costo saranno vitali affinché si concretizzi la nuova domanda”, ha affermato Abiteboul aggiungendo che l’ottimismo dell’industria del GNL “comporta anche grandi responsabilità”.

L’EUROPA E LE EMISSIONI

“Le emissioni di metano potrebbero influenzare sempre di più le future discussioni sul commercio internazionale, in particolare con l’Ue”, ha affermato.

Gli acquirenti di gas europei tengono sempre più conto dell’impronta di metano delle forniture che ricevono: “Fortunatamente, le emissioni di gas serra associate alla catena di approvvigionamento del GNL possono essere attentamente monitorate e mitigate grazie all’esperienza dell’industria del gas combinata con lo sviluppo di nuove tecnologie – ha detto Abiteboul -. Come nel caso di altri settori, l’industria del GNL sta implementando attivamente soluzioni per ridurre al minimo la sua impronta di carbonio, compresi gli sforzi per evitare, ridurre e compensare le emissioni di gas serra”.

Il metano è significativamente più inquinante dell’anidride carbonica, con stime che suggeriscono che sia 84 volte più potente della CO2 in un periodo di 20 anni.

La Commissione Europea lo scorso ottobre ha pubblicato la sua prima strategia volta a contenere le emissioni di metano e prevede di portare avanti proposte legislative sulla questione nel corso del 2021.

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