La concorrenza tra l’elettrificazione diretta e la produzione di idrogeno rinnovabile non è stata considerata un problema dalla maggior parte degli intervistati, con l’80% che ha affermato che i due sistemi lavoreranno in sinergia
La mancanza di investimenti in infrastrutture e i costi sono i principali ostacoli all’espansione dell’economia dell’idrogeno. È quanto sottolinea un report della società di gestione e verifica del rischio DNV dal titolo “Affrontare la sfida di un’economia dell’idrogeno”.
IL NODO DELLE INFRASTRUTTURE
La grande maggioranza dei professionisti dell’energia intervistati d DNV ha affermato che il riutilizzo dell’infrastruttura esistente potrebbe essere essenziale per lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio su larga scala.
Il report ha sottolineato, inoltre, che l’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio potrebbe essere fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
IDROGENO FONDAMENTALE PER ABILITARE PERCORSI DI DECARBONIZZAZIONE
“Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, il mondo deve passare più velocemente a un sistema energetico profondamente decarbonizzato – ha dichiarato in una nota il Ceo di DNV Energy Systems Ditlev Engel -. Oltre ai guadagni in termini di efficienza energetica, ciò richiederà una maggiore produzione di energia rinnovabile ed elettrificazione, e il ridimensionamento delle tecnologie per rimuovere il carbonio dai combustibili fossili. Sarà necessario l’idrogeno per connettere e abilitare questi percorsi”.
SI SOTTOVALUTANO I LIMITI E LE BARRIERE PRATICHE ALLA DIFFUSIONE DEL VETTORE
Quasi tre quarti degli intervistati hanno affermato che le attuali ambizioni sull’idrogeno “tendono a sottovalutare i limiti e le barriere pratiche”, ha affermato DNV, sebbene quasi la metà dei professionisti dell’energia abbia affermato che la maggior parte degli obiettivi nazionali e organizzativi sono da considerarsi realistici.
Il rapporto ha rilevato che per coloro che non sono attualmente investiti o coinvolti nel settore, la mancanza di infrastrutture è la ragione principale per concentrarsi altrove.
SI PENSA ALLE RETI GAS
Sarebbe necessaria una nuova infrastruttura per il lancio dell’idrogeno verde, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili, anche se si potrebbero trarre lezioni dal rapido aumento della capacità delle fonti rinnovabili negli ultimi anni, in particolare in Europa, spiega il report aggiungendo che la grande maggioranza degli intervistati pensa che sarebbe necessario riutilizzare le reti gas per sviluppare l’idrogeno blu, prodotto dal gas naturale con la cattura e lo stoccaggio del carbonio.
Oltre a questa soluzione, DNV ha individuato in un solido quadro normativo e in politiche chiare l’altro tassello fondamentale per guidare gli investimenti nell’idrogeno.
I NUMERI
Quasi la metà delle aziende intervistate con investimenti nell’idrogeno ha affermato che il vettore energetico rappresenterà oltre il 10% dei propri ricavi entro il 2025, considerando che attualmente rappresenta solo l’1% delle entrate per quasi la metà delle aziende intervistate.
AUMENTO DRASTICO DELLA DOMANDA
La grande maggioranza delle compagnie energetiche è entrata nel settore dell’idrogeno solo negli ultimi cinque anni, con oltre la metà che è stata coinvolta solo negli ultimi tre anni, evidenzia DNV.
Allo stesso modo, si prevede che la domanda aumenterà drasticamente nei prossimi anni, con un terzo dei consumatori di idrogeno che si aspetta che il vettore rappresenti un decimo della spesa per energia e materie prime entro il 2025, da solo il 9% delle aziende attuali.
NESSUNA CONCORRENZA TRA ELETTRIFICAZIONE E PRODUZIONE IDROGENO
Al contrario, la concorrenza tra l’elettrificazione diretta e la produzione di idrogeno rinnovabile non è stata considerata un problema dalla maggior parte degli intervistati, con l’80% che ha affermato che i due sistemi lavoreranno in sinergia, aiutando entrambi a crescere.