Il ministro: Il decreto Rigassificatori è legge: un altro tassello fondamentale a cui, come Mase e come Governo, abbiamo lavorato nell’ottica di garantire al Paese una sempre maggiore sicurezza e indipendenza energetica
Arriva il via libera dell’Aula del Senato con 97 sì, 67 no e 1 astenuto alla fiducia posta dal governo sul decreto Rigassificatori. Il testo, che prevede “misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico, è già stato approvato dall’Aula della Camera, con il sì alla fiducia diventa quindi legge.
I CONTENUTI DEL DECRETO
Rispetto al decreto originario, nell’ultimo testo approntato è stato inserito anche il provvedimento sulle bollette, oltre ad alcune novità su biomasse e geotermia.
I IRGASSIFICATORI GALLEGGIANTI
Come prima novità, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, i soggetti interessati potranno proporre nuove istanze per la realizzazione di nuovi rigassificatori galleggianti. I termini per la presentazione di istanze di autorizzazione per la realizzazione o l’esercizio, anche a seguito di ricollocazione, di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione ai Commissari straordinari del Governo già nominati, sono riaperti fino al 29 luglio 2023. Ed è esteso anche per il termine di conclusione del procedimento di autorizzazione che passa da 130 a 200 giorni, prevedendo però che includa le valutazioni ambientali, e la sua sottoposizione alla Commissione tecnica Pniec-Pnrr.
GASDOTTI E OLEODOTTI STRATEGICI
Sono poi considerati strategici i gasdotti e gli oleodotti o le infrastrutture elettriche che fanno parte della rete nazionale di trasporto purché la realizzazione o l’efficientamento “siano volti ad assicurare l’approvvigionamento e il trasporto lungo la direttrice nazionale sud-nord ovvero lungo i corridoi infrastrutturali energetici europei mediante opere rientranti nell’elenco unionale dei Progetti di interesse comune”.
LA GEOTERMIA
L’articolo 3-quater, introdotto nel corso dell’esame alla Camera, consente ai soggetti titolari di permessi di ricerca di risorse geotermiche per la realizzazione di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza, dopo cinque anni dall’inizio dei lavori, di presentare, nell’ambito della successiva richiesta della concessione, istanza di potenziamento con una variazione del programma dei lavori. In tal caso si prevede non si applichi il limite di 5 MW di potenza nominare installata, né il limite di 40 GWh annui di energia immessa nel sistema elettrico previsto dalla normativa vigente per detti impianti.
IL BIOGAS
L’articolo 3-quinquies, invece, introdotto nel corso dell’esame alla Camera, prevede sia necessario sottoporre a Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) gli interventi di parziale o completa riconversione alla produzione di biometano di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, gas di discarica o gas residuati dai processi di depurazione. Indica poi le condizioni al sussistere delle quali gli interventi su impianti per la produzione di biometano in esercizio possono essere sottoposti a PAS anziché ad autorizzazione unica. Infine, estende ai gasoli paraffinici ottenuti da sintesi o da idrotrattamento utilizzati, tal quali, nell’uso previsto in sostituzione del gasolio le agevolazioni previste dal testo unico sulle imposte sulla produzione e sui consumi a favore del gasolio commerciale.
IL DL BOLLETTE E LE MISURE CONTRO IL CARO ENERGIE
Si confermano una serie di misure già previste in passato per combattere il caro energia a partire dal bonus sociale elettrico e gas (per i clienti con Isee fino a 15.000 euro o fino a 30.000 euro per le famiglie con più di quattro figli); la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali; e l’azzeramento degli oneri di sistema relativi al gas naturale.
INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
L’articolo 3-octies, inserito dalla Camera, prevede, per le prossime procedure competitive per l’assegnazione di incentivi ad impianti da fonti rinnovabili, l’aggiornamento su base mensile delle tariffe di riferimento poste a base d’asta sulla base dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, per tener conto dell’inflazione media cumulata tra il 1° agosto 2019 e il mese di pubblicazione del bando.
L’articolo 3-octies introduce nell’articolo 9 del D.lgs. n. 199/2021 un nuovo comma 6-bis, il quale dispone che per le procedure d’asta indette dal GSE per l’assegnazione di incentivi agli impianti eolici, fotovoltaici, idroelettrici e alimentati da gas residuati dai processi di depurazione, a decorrere dalla data di entrata in vigore della disposizione qui in esame, i valori delle tariffe di riferimento indicati nella tabella 1.1 dell’allegato 1 al D.M. 4 luglio 2019 siano aggiornati, in fase di pubblicazione dei singoli bandi, da parte del GSE su base mensile, facendo riferimento all’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, per tenere conto dell’inflazione media cumulata tra il 1° agosto 2019 e il mese di pubblicazione del bando.
ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE SVOLTE DAGLI ENTI DEL TERZO SETTORE E DALLE IMPRESE SOCIALI
L’articolo 3-septies, inserito sempre dalla Camera, qualifica come attività di interesse generale svolta dagli Enti del terzo settore e dalle imprese sociali la produzione e l’accumulo e la condivisione di energia da fonti rinnovabili a fini di autoconsumo.
PICHETTO FRATIN: MAGGIORE SICUREZZA ENERGETICA, AL LAVORO PER ITALIA HUB ENERGETICO
Il decreto Rigassificatori è legge: un altro tassello fondamentale a cui, come Mase e come Governo, abbiamo lavorato nell’ottica di garantire al Paese una sempre maggiore sicurezza e indipendenza energetica. E’ un impegno che si declina nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento e di produzione nazionale: in questa direzione, sono previsti nuovi strumenti per accelerare gli interventi infrastrutturali strategici. Il decreto interviene inoltre nel sostegno a famiglie e imprese, per alleggerire il peso delle bollette. Stiamo lavorando per trasformare l’Italia in un hub energetico per l’approvvigionamento europeo. Il decreto approvato è un ulteriore importante passo avanti nella realizzazione di tutti questi obiettivi”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.
LE REAZIONI POLITICHE
Durante le dichiarazioni di voto in Aula si è registrato un netto contrasto tra maggioranza e opposizione.
“È un decreto farsa, sono nove mesi che assistiamo a provvedimenti sbagliati, che si tengono tutti alla larga dal vero problema, quello delle disuguaglianze che sono le più ampie di sempre. Tutti i provvedimenti di questo Governo non fanno altro che andare nella direzione opposta. In questo quadro anche il cosiddetto Dl rigassificatori è un decreto farsa, che non ha nulla per ridurre le bollette e nulla per portare il Paese verso l’indipendenza energetica” ha detto Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato, in un passaggio del suo intervento in aula sul Dl rigassificatori.
“E’ l’ennesimo provvedimento di un governo ambiguo che ieri predicava bene e oggi razzola male; che a parole si dice vicino alle famiglie ma poi non affronta i problemi urgenti; che continua ostinato a spaccare il Paese, ed è responsabile di forti ritardi rispetto agli obiettivi del pacchetto Energia e Clima 2030 e rispetto al Piano nazionale. Per non parlare dei ritardi complessivi legati al PNRR, in cui si sta chiarendo l’inadeguatezza del governo”, ha detto il senatore Nicola Irto, componente della Commissione Ambiente, Energia e Lavori pubblici, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama sul dl rigassificatori. “Si tratta di un provvedimento caotico, scritto male, privo di soluzioni strutturali al caro-energia e omissivo sullo sviluppo delle
fonti rinnovabili. Inoltre, rischia di portare un aggravio dei costi per le famiglie, non dara’ veri benefici ai cittadini con difficolta’ economiche o con problematiche di salute – ha aggiunto -. E questo perché non c’é stata la volontà di un intervento strutturale del governo. Questo è l’esecutivo delle incoerenze della propaganda politica”. I
“Abbiamo provato a migliorare il testo: alla Camera prima, nella velocissima seduta in commissione al Senato, ma non è stato possibile. Per inciso, con più di 30 decreti in meno di nove mesi, il governo Meloni ha l’infelice primato della decretazione d’urgenza a colpi di fiducia e sta di fatto istituzionalizzando un monocameralismo silenzioso che svilisce il ruolo del Parlamento”.
Di tutt’altro tenore i toni della maggioranza: “Questo decreto è uno strumento strategico per la produzione di energia in Italia dopo che la guerra in Ucraina ci ha imposto un totale cambio di paradigma, mettendo al primo posto l’energia da noi prodotta e agevolando ovunque possibile la produzione nazionale”, ha detto il senatore di Forza Italia Roberto Rosso intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sul dl rigassificatori aggiungendo che con questa legge, l’indipendenza e la sicurezza energetica “sono più vicine”.
Stesso discorso per il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo: “È un provvedimento attraverso il quale poniamo un altro mattone dell’indipendenza energetica dell’Italia e della sua indipendenza nazionale. Si introducono norme sulla semplificazione e, senza voler disattendere le scelte del decisore pubblico, si procede anche ad una decisa sburocratizzazione legislativa. È un decreto che va nella giusta direzione per affrontare i costi energetici, la diversificazione delle fonti, comprese le rinnovabili, e verso una graduale decarbonizzazione, il tutto secondo un’ottica organica che guarda al futuro della nostra Nazione e dei nostri figli”.
Una proposta è invece arriva in Aula daò Gruppo Azione-Italia Viva: “C’è un tesoretto di alcuni miliardi, derivante dalla riduzione del prezzo dell’energia sul 2023. Utilizziamolo certamente per fare un intervento incisivo sul credito di imposta, ma usiamone una parte per ridurre i prezzi alla pompa dei carburanti, che hanno subito rincari ingiustificabili e sono una spada di Damocle sulla testa degli italiani. La benzina è tornata a sfiorare i 2 euro”, ha detto in Aula la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.