L’Autorità sblocca i fondi per il primo trimestre 2026: 85 milioni per lo smantellamento delle centrali e 500mila euro per il Parco Tecnologico. Destinati anche i proventi delle aste CO2 a coprire i costi di incentivazione per le energie pulite e l’efficienza energetica.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha dato il via libera all’erogazione di 85,5 milioni di euro in favore di Sogin, la società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. Con la deliberazione 557/2025/R/EEL del 16 dicembre 2025, firmata dal presidente Stefano Besseghini, è stato conferito mandato alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) di procedere ai pagamenti a titolo di acconto per il primo trimestre del 2026. I fondi, che saranno prelevati dal conto A2 destinato alla copertura degli oneri nucleari, verranno versati in tre tranche distinte: 35 milioni entro il 15 gennaio, 25 milioni entro il 13 febbraio e ulteriori 25 milioni entro il 16 marzo. Queste risorse sono destinate a coprire i costi delle attività di decommissioning, fondamentali per la messa in sicurezza dei siti.
RISORSE ANCHE PER IL DEPOSITO NAZIONALE
Oltre ai fondi per lo smantellamento, la delibera prevede uno specifico stanziamento per il progetto del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DN-PT), l’infrastruttura strategica destinata a ospitare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani. Per queste attività, ARERA ha autorizzato l’erogazione di un acconto di 0,5 milioni di euro, da versare entro il 16 marzo 2026. Anche in questo caso, le risorse saranno attinte dal conto A2 e l’erogazione avverrà “salvo conguaglio”, in attesa della verifica a consuntivo dei costi effettivamente sostenuti.
IL CONTESTO REGOLATORIO E LA SICUREZZA NUCLEARE
Il provvedimento si inserisce nel quadro normativo definito dal decreto legislativo 31/2010 e dal decreto ministeriale del 26 gennaio 2000, che affidano ad ARERA il compito di rideterminare gli oneri nucleari sulla base di criteri di efficienza economica. La decisione risponde inoltre agli obblighi di sicurezza nucleare sanciti dal decreto legislativo 230/95, che impone al titolare delle autorizzazioni (Sogin) di mantenere risorse finanziarie e umane adeguate. Sebbene la Legge di Bilancio 2023 abbia spostato il peso degli oneri nucleari dalle bollette elettriche alla fiscalità generale, l’Autorità mantiene il suo ruolo di garante nella determinazione dei costi riconosciuti, operando sulla base dei piani finanziari trimestrali presentati da Sogin, l’ultimo dei quali è stato trasmesso il 28 novembre 2025.
PROVENTI ASTE CO2: OLTRE 12 MILIONI PER LE RINNOVABILI
La delibera non si limita al nucleare. Arera ha infatti disposto la destinazione dei proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione di CO2 relative all’anno 2023. In linea con il decreto interministeriale del 30 ottobre 2024 e con le indicazioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), una quota pari a 12.309.587,35 euro sarà convogliata nel “Conto per nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilate”. Queste risorse serviranno a coprire i costi di incentivazione per le energie pulite e l’efficienza energetica, alleggerendo il peso delle misure che gravano sulle tariffe dell’energia elettrica, in attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 199/2021 sulla transizione ecologica.


