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Indonesia

Il nazionalismo dell’Indonesia sul nichel spaventa i mercati

L’Indonesia ha le più grandi riserve al mondo di nichel. E vuole creare una filiera domestica per le batterie attraverso gli investimenti stranieri

Il quotidiano Nikkei Asia racconta di una corsa all’apertura di impianti per la lavorazione del nichel in Indonesia da parte delle aziende straniere, come la tedesca BASF o la francese Eramet.

NAZIONALISMO DELLE RISORSE

Il nichel è un materiale fondamentale per la produzione delle batterie, e l’Indonesia – che ne ha le più grandi riserve al mondo – punta a creare una filiera domestica per questi componenti dei veicoli elettrici. Il Nikkei Asia scrive che le “politiche aggressive” perseguite da Giacarta stanno sollevando qualche preoccupazione per le ripercussioni negative del cosiddetto “nazionalismo delle risorse”.

Il governo indonesiano sta infatti forzando le aziende straniere ad aprire stabilimenti nel paese, per favorire la creazione di posti di lavoro e acquisire know-how tecnologico. Nel gennaio 2020, due anni prima di quanto previsto, ha fatto entrare in vigore il divieto all’esportazione di nichel grezzo e ha annunciato che a giugno approverà una nuova legge che vieterà l’export di concentrato di rame e di bauxite entro il 2023.

LE AZIENDE INTERESSATE

BASF ed Eramet stanno valutando di costruire un complesso per la raffinazione del nichel e del cobalto in Indonesia, che dovrebbe iniziare le attività verso la metà degli anni 2020. I due metalli si utilizzano nel catodo delle batterie: le strutture di BASF ed Eramet produrranno 42mila tonnellate all’anno di nichel e 5mila di cobalto.

Anche la società giapponese Sumitomo Metal Mining ha fatto sapere di essere interessata ad aprire una raffineria in Indonesia entro la metà del decennio, investendo potenzialmente miliardi di dollari.

Il ministero dell’Energia e delle risorse minerali dell’Indonesia ha detto che al momento ci sono tre impianti di raffinazione di nichel in fase di costruzione nel paese, che inizieranno le attività entro il 2023. Uno di questi verrà utilizzato dalla società mineraria statale Aneka Tambang.

I DATI SUL NICHEL

L’interesse internazionale per l’Indonesia è dovuto ai suoi grandi giacimenti di nichel: il paese ne ha prodotte 760mila tonnellate nel 2020 e vale all’incirca il 30 per cento dell’output mondiale. Le riserve indonesiane valgono il 22 per cento del totale globale.

L’EFFETTO SUI MERCATI

Per favorire gli investimenti esteri – si parla di grosse aziende del settore come Tesla, LG Chem e CATL –, lo scorso novembre l’Indonesia si è dotata di una legge per la semplificazione dei procedimenti normativi. Ma l’amministrazione del presidente Joko Widodo vuole anche incoraggiare la produzione di batterie da parte di società indonesiane.

Il nazionalismo delle risorse di Giacarta, però, sta avendo un impatto sui mercati. Il governo indonesiano ha annunciato formalmente il divieto di esportazione di nichel il 2 settembre del 2019; lo stesso giorno i prezzi dei contratti trimestrali per il nichel sono arrivati a 18.060 dollari a tonnellata alla London Metal Exchange. Vale a dire un aumento del 50 per cento circa rispetto ai valori di luglio, prima che iniziassero a circolare delle voci sul possibile ban.

I prezzi oggi si sono stabilizzati, ma rimangono comunque alti. Il Nikkei Asia scrive che l’influenza dei paesi produttori di nichel può esercitare pressione sui prezzi, spingendoli verso l’alto.

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