Advertisement vai al contenuto principale
Nucleare

Perché i mini reattori nucleari possono integrare le rinnovabili

C’è un rinnovato interesse verso l’energia nucleare, pensata come partner delle fonti rinnovabili. Molte aziende – anche TerraPower di Bill Gates – sono al lavoro per progettare reattori più piccoli e facili da costruire

TerraPower, l’azienda fondata da Bill Gates che si occupa di progettare reattori nucleari, ha detto di voler costruire delle piccole centrali nucleari che possano immagazzinare energia ed integrarla nelle reti elettriche, così da aumentarne l’affidabilità. Nel prossimo futuro le reti saranno infatti caratterizzate da quote sempre maggiori di fonti rinnovabili ma intermittenti, come l’eolico e il solare.

Il CEO di TerraPower Chris Levesque ha detto che, se il piano avrà successo, entro il 2050 ci saranno “centinaia di questi reattori in tutto il mondo”.

L’INTERESSE PER IL MINI-NUCLEARE

TerraPower non è l’unica azienda ad aver mostrato interesse per dei reattori nucleari di dimensione ridotta. Bloomberg ricorda come anche l’americana NuScale Power, la russa Rosatom e la cinese China National Nuclear Corporation, ad esempio, siano al lavoro per sviluppare reattori di nuova generazione, molto più piccoli di quelli a cui siamo abituati e – in un caso – capaci di entrare anche dentro una casa unifamiliare.

Con reattori così piccoli, le centrali nucleari diventerebbero più semplici, più veloci e più economiche da costruire. E potrebbero rappresentare un’opzione abbordabile per la produzione di energia elettrica “pulita” – cioè senza emissioni di anidride carbonica –, specialmente per quei paesi in via di sviluppo che vogliono intraprendere un percorso di decarbonizzazione.

I PROBLEMI DEL NUCLEARE

L’energia nucleare, benché rappresenti un’alternativa “sostenibile” alle fonti fossili, viene comunque guardata con un certo sospetto. Le preoccupazioni sono innanzitutto legate ai rischi per la sicurezza e alla gestione delle scorie radioattive.

Dietro allo scetticismo verso il nucleare non c’è solo la cattiva percezione dell’opinione pubblica, ma anche una ragione economica. Le energie eolica e solare hanno costi inferiori rispetto a quella nucleare, rendendo quest’ultima decisamente meno competitiva.

Secondo le stime di Bloomberg, l’energia eolica ha un costo medio di circa 44 dollari per megawattora, mentre l’energia solare di circa 50 dollari/MWh. Ma le previsioni dicono che in alcune parti del mondo le rinnovabili arriveranno a meno di 20 dollari per megawattora entro la fine del decennio. Il reattore nucleare progettato da NuScale dovrebbe invece avere un costo di 55 dollari/MWh; quello sviluppato da TerraPower di 50 dollari/MWh.

L’INTEGRAZIONE NUCLEARE-RINNOVABILI

Il mini-nucleare sviluppato da aziende come TerraPower non è però stato pensato come alternativa alle fonti rinnovabili, ma come integrazione a queste. Anche perché la transizione energetica non porterà ad un rimpiazzo totale delle “vecchie” fonti – così come il petrolio non ha sostituito il carbone –, ma piuttosto all’aggiunta di “nuove” energie che lavoreranno insieme alle precedenti.

Le centrali nucleari avranno dunque il ruolo di produrre e immagazzinare energia che verrà utilizzata in seguito, quando l’output degli impianti eolici e fotovoltaici sarà scarso (a causa delle condizioni meteorologiche o del momento della giornata, per esempio) oppure in situazioni di forte aumento della domanda.

L’intermittenza delle fonti rinnovabili è uno dei fattori che ha causato la recente crisi della rete elettrica della California.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su