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La Francia dal 2026 tasserà i profitti di EDF derivanti dall’energia nucleare

Lo scorso novembre EDF ha raggiunto un accordo con il governo francese per vendere la sua produzione nucleare ad una media di 70 euro/MWh tra il 2026 e il 2040

La bozza del bilancio francese per il 2025 include una disposizione che sostituirà l’Arenh – l’attuale tariffa regolamentata per l’energia nucleare -, in seguito all’accordo dello scorso anno tra EDF e il governohttps://www.edf.fr/. Lo ha riferito al sito Montel un consulente del Ministero francese dell’Energia.

Tuttavia, la fonte ha spiegato che le soglie del prezzo di mercato oltre le quali lo Stato prenderà il 50% o il 90% delle entrate verranno stabilite per decreto dopo l’approvazione della bozza di bilancio, auspicabilmente entro la fine dell’anno.

L’ACCORDO TRA EDF E IL GOVERNO FRANCESE

Lo scorso novembre, EDF ha raggiunto un accordo con il governo francese per vendere la sua produzione nucleare ad una media di 70 euro/MWh (ai prezzi del 2022) nel periodo 2026-2040. L’accordo include la tassazione delle entrate dell’azienda oltre determinati livelli – 78-80 euro/MWh e 110 euro/MWh – per ridistribuirle ai consumatori di energia.

Gli esperti energetici hanno criticato l’elevato livello della prima soglia, che è quasi il doppio della tariffa Arenh di 42 euro/MWh a cui EDF è costretta a vendere 100 TWh/anno della sua produzione nucleare agli altri fornitori nazionali.

LO STATO FRANCESE TORNA A CHIEDERE DIVIDENDI A EDF

Inoltre, secondo le proposte di bilancio, l’utility francese nel 2025 dovrà pagare allo Stato, suo unico azionista, un dividendo di 2 miliardi di euro. Lo Stato non chiede un dividendo dal 2016, un modo per alleviare le finanze di EDF, fortemente indebitata. Tuttavia, la società nel 2023 ha registrato un utile netto di 10 miliardi di euro, in gran parte grazie alla ripresa della produzione nucleare.

Nel frattempo, la bozza di bilancio aumenta i sussidi per le energie rinnovabili di 4,6 miliardi di euro a causa dell’implementazione di nuove capacità e – ha affermato il ministero – “del calo dei prezzi dell’elettricità di mercato, che aumenta il costo del sostegno pubblico per i progetti”.

LA TASSA SUL CONSUMO DI ENERGIA DELLE FAMIGLIE

Il governo, poi, il prossimo anno prevede di raccogliere altri 3 miliardi di euro, più che raddoppiando una tassa sul consumo di energia “a circa 50 euro/MWh” per le famiglie, invece degli attuali 21 euro/MWh.

Il precedente governo aveva pianificato di aumentare la tassa a 33 euro/MWh, il livello pre-crisi energetica, ponendo fine alle misure straordinarie adottate per limitare le bollette dell’energia elettrica. L’attuale proposta prevede un calo dei prezzi all’ingrosso, per garantire che la bolletta finale diminuisca ulteriormente “di circa il 9%”.

La lobby energetica francese UFE ha criticato duramente la misura, definendola “incoerenza fiscale e climatica, quando l’elettrificazione dei nostri usi – un pilastro per raggiungere la neutralità carbonica – è in stallo”. Secondo una fonte del ministero, Parigi starebbe valutando anche di aumentare una tassa sul gas, poiché verrebbe compensata sulle bollette dal calo dei prezzi all’ingrosso.

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