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La Giordania investe sul gas

Il costo previsto del progetto sarà di 4,2 milioni di dollari al 2019 e 8,5 al 2020. L’opera varcherà i confini tra Giordania e Israele
Stanziati 2,1 milioni di dollari del bilancio nazionale 2018 giordano per le operazioni preliminari di scavo di un gasdotto che collegherà la Giordania con Israele.
Il costo del progetto, secondo quanto pubblicato il 31 dicembre dal quotidiano al-Ghad, dovrebbe superare i 4,2 milioni di dollari nel 2019 e gli 8,5 milioni nel 2020. L’opera valicherà il confine tra i paesi intorno al valico di Sheikh Hussein, situato a 90 km da Amman.
La National Electric Power Company (NEPCO) di Giordania, società di gestione dei servizi elettrici nel Paese, firmò con Noble Energy nel settembre 2016 un accordo per l’importazione nel regno del 40% di fabbisogno di gas del paese per la produzione di energia elettrica da Israele. Attualmente, la compagnia americana possiede il 39% delle quote di gestione del giacimento di gas naturale Leviathan, al largo delle coste israeliane.
Secondo dati recenti del Ministero dell’Energia giordano, il fabbisogno quotidiano di gas del regno e’ stimato pari a 400 milioni di piedi cubici, tutti importati per generare elettricità. Negli ultimi due anni, sono state organizzate manifestazioni di protesta nella capitale giordana, Amman, contro i piani di importazione di gas da Israele e, anche questa volta, il Comitato contro la normalizzazione dei rapporti con lo stato ebraico ha infatti chiesto di fermare il progetto.
Giovanni Malaspina