Il dibattito sulla mobilità sostenibile è dominato dalle automobili, ma la transizione passa anche dalle due ruote. Il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha spostato per un attimo l’attenzione dalle auto, annunciando che quest’estate verrà presentata la “Dichiarazione europea sul ciclismo”
Il dibattito sulla mobilità sostenibile è dominato dalle automobili, ma la transizione passa anche dalle due ruote. Il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha spostato per un attimo l’attenzione dalle auto, annunciando che quest’estate verrà presentata la “dichiarazione europea sul ciclismo”. La carta conterrà i principi per promuovere l’utilizzo della bicicletta e la strategia per metterli in atto. Un segnale che mostra che l’Europa è consapevole del ruolo che le biciclette possono assumere nel lungo e tortuoso percorso verso la decarbonizzazione dei trasporti.
TIMMERMANS: “PROMUOVERE LE DUE RUOTE È UN’AZIONE PER IL CLIMA
Nel discorso di apertura al Summit Cycling Industries Europe 2023 di Bruxelles Timmermans ha spiegato che gli obiettivi della Commissione sono favorire la diffusione delle biciclette e raddoppiare la sicurezza stradale.
La definizione di piani di mobilità urbana sostenibile, la costruzione di parcheggi per biciclette, gli incentivi alla produzione di biciclette e e-bike sono alcune delle misure che potrebbero essere messe in campo. La parola d’ordine secondo Timmermans è visione.
“Se vai in bicicletta devi guardare in lontananza, non proprio di fronte a te, perché farlo aumenta notevolmente il rischio di un incidente. In questo senso, credo che sia come la politica. Se guardi proprio davanti a te, ti schianterai. Dovete anche avere una visione per il futuro più a lungo termine, ed è questo che ci unisce oggi”, ha affermato il vicepresidente della Commissione Europea.
“In tutta Europa, la bicicletta sta diventando parte integrante del nostro mix di trasporti. È giunto il momento che la politica europea la riconosca come modalità di trasporto a pieno titolo. Qualunque sia la criticità da affrontare, se vogliamo continuare a spostarci in futuro, la risposta è sempre più bicicletta. Quindi, potenziare il ciclismo non è solo una priorità politica, è un obbligo economico, sociale, culturale”, ha aggiunto Timmermans.
SOSTENIBILITÀ, I BENEFICI DELLE DUE RUOTE
Timmermans ha sottolineato che la bicicletta può contribuire in modo determinante alla transizione verso la mobilità sostenibile.
“La bicicletta è di gran lunga la forma più pulita e più conveniente di trasporto. Ecco perché i rappresentati della COP26 di Glasgow hanno pienamente riconosciuto che l’adozione di misure per promuovere la bicicletta nelle nostre città e regioni è in realtà un’azione per il clima”.
Un discorso che vale soprattutto per le città, dove le due ruote vanno per la maggiore e possono portare a una riduzione delle emissioni sul tragitto casa-lavoro. Sempre più europei stanno optando per le biciclette. Nel 2020 le vendite di e-bike nel Continente hanno fruttato oltre 10 miliardi di euro. Inoltre, 8 e-bike su 10 vendute in Europa sono prodotte da aziende europee.
“La bicicletta ci ha anche salvati durante la pandemia. Le città e le regioni che hanno promosso le due ruote, come Bruxelles, non solo erano meglio attrezzate per far circolare i loro cittadini, ma hanno anche permesso loro di respirare aria più pulita. Non solo siamo meglio attrezzati, i cittadini si muovono, permettono anche ai cittadini di respirare aria più pulita, un’impresa enorme. E ripeto, teniamo a mente le persone che muoiono prematuramente quando pensiamo al ciclismo”, ha ricordato Timmermans.
TIMMERMANS: L’EUROPA HA INVESTITO MA SERVE UN ALTRO SFORZO
Timmermans ha ricordato gli investimenti e finanziamenti europei per favorire l’aumento delle piste e altre infrastrutture ciclabili, nonché la maggiore diffusione delle biciclette. Tuttavia, il Vicepresidente della Commissione ha detto che bisogna fare di più.
“Già 14 Stati membri hanno aderito alla sua richiesta di una dichiarazione europea sul ciclismo. Esiste un ruolo dell’Unione europea nella promozione della bicicletta? O dovrebbe essere lasciato alle città, quindi agli Stati membri? No, c’è un ruolo per l’Unione europea e in effetti sta già accadendo. Nel 2020, i fondi regionali europei hanno stanziato oltre 2 miliardi di euro per costruire piste ciclabili e sentieri in tutta Europa, rispetto ai 700 milioni di euro del precedente finanziamento. Nell’attuale tranche, che termina nel 2027, i 3 miliardi di euro di Fondi di coesione possono tradursi in oltre 12.000 chilometri di infrastrutture ciclistiche”, ha concluso Timmermans.