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La Von Der Leyen dice stop al petrolio russo. “Entro sei mesi fine delle forniture da Mosca”

Il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni c’è stato dopo che Berlino ha abbandonato il suo veto, con il vicecancelliere Robert Habeck che ieri aveva affermato ai ministri dell’Ue la non contrarierà della Germania al divieto del petrolio alla Russia.

“Oggi presentiamo il sesto pacchetto di sanzioni. In primo luogo, stiamo elencando ufficiali militari di alto rango e altre persone che hanno commesso crimini di guerra a Bucha” “sappiamo chi sono e saranno ritenuti responsabili”. In secondo luogo, “ridimensioniamo Sberbank – di gran lunga la più grande banca russa – e altre due grandi banche”. Terzo, “stiamo bandendo dalle nostre onde radio tre grandi emittenti statali russe, che amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo aggressivo. Infine, proponiamo un divieto del petrolio russo. Sia chiaro: non sarà facile. Ma dobbiamo semplicemente lavorarci sopra. Faremo in modo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato. Per massimizzare la pressione sulla Russia, riducendo al minimo l’impatto sulle nostre economie”. Sono le parole della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen pronunciate di fronte al Parlamento europeo.

LE SANZIONI SUL PETROLIO

“Elimineremo gradualmente la fornitura russa di petrolio entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno europeo”, ha precisato la presidente della Commissione Ue.

NUOVO PACCHETTO DI AIUTI ALL’UCRAINA

“L’Ucraina deve vincere questa guerra. Tanto deve essere ricostruito. Ecco perché propongo di iniziare a lavorare su un ambizioso pacchetto di ripresa per i nostri amici ucraini. Questo pacchetto dovrebbe portare enormi investimenti per soddisfare i bisogni e le riforme necessarie”, ha concluso la Von Der Leyen.

CADE IL VETO DELLA GERMANIA

Il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni c’è stato dopo che Berlino ha abbandonato il suo veto, con il vicecancelliere Robert Habeck che ieri aveva affermato ai ministri dell’Ue la non contrarierà della Germania al divieto del petrolio alla Russia. A 555.000 barili al giorno, la Germania ha importato il 35% del suo greggio dalla Russia nel 2021, ma nelle ultime settimane lo ha ridotto al 12%, ha affermato domenica il ministero dell’Economia tedesco.

SLOVACCHIA, UNGHERIA, CECHIA E BULGARIA PRONTE A CHIEDERE DEROGHE

La proposta di concedere a Slovacchia e Ungheria deroghe all’embargo del petrolio russo potrebbe aprire nuove fratture fra i paesi dell’Ue. Lo scrive il sito della tv pubblica tedesca Ard, citando fonti diplomatiche di Bruxelles. La proposta della Commissione potrebbe innescare una nuova polemica: anche Repubblica Ceca e Bulgaria stanno spingendo per eccezioni, adducendo come motivo le loro economie fortemente dipendenti dal petrolio russo. Nel frattempo iniziano oggi a Bruxelles le trattative fra i rappresentanti permanenti dei 27 paesi membri dell’Ue sulla proposta del sesto pacchetto di sanzioni della Commissione che contiene, fra l’altro, lo stop al petrolio da Mosca.

LA REPUBBLICA CECA FRENA: MANCANO MECCANISMI DI CONDIVISIONE DEGLI ONERI

Un primo freno alla proposta della Commissione Ue di embargo sul petrolio russo è infatti arrivato da Praga. Il divieto di importazione del petrolio non contiene alcun meccanismo per condividere gli oneri, ha detto a Reuters il ministro dell’Industria e del Commercio ceco Jozef Sikela a margine di una conferenza. La proposta non include meccanismi per acquisti congiunti e distribuzione congiunta. “Lo stiamo ancora studiando, ma per me è un problema”. La Repubblica Ceca dunque è il primo paese a reagire con scetticismo ai contenuti della proposta di embargo al petrolio russo illustrata questa mattina dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. La proposta prevede deroghe per Slovacchia e Ungheria, a causa della forte dipendenza dal petrolio russo e della difficoltà di attingere ad alternative per la mancanza di sbocchi sul mare. Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti diplomatici di Bruxelles, oltre alla Repubblica Ceca anche la Bulgaria starebbe avanzando riserve sulla bozza della Commissione.

DALL’UNGHERIA FORTI RISERVE

L’Ungheria ha espresso forti riserve sui piani dell’Unione Europea per un embargo petrolifero contro la Russia. Budapest non vede disposizioni nella proposta presentata dalla Commissione Ue che “garantiscano la sicurezza energetica dell’Ungheria”, ha criticato il governo ungherese in un comunicato fatto pervenire questa mattina all’agenzia di stampa francese Agence France Presse (AFP). Alla domanda se ciò significasse un rifiuto diretto della proposta, l’ufficio stampa del governo ungherese non ha voluto rispondere. (Energia Oltre – plm)

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