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Ceer

L’Arabia Saudita ora punta sull’auto elettrica. Per la nuova mobilità Riyad lancia Ceer

Dal petrolio alla mobilità elettrica. Anche se con ritardo, i sauditi annunciano il loro primo marchio di automobili EV: Ceer. Due le partnership di rilievo, da Oriente a Occidente, con Foxconn e con BMW

Nascere su giacimenti infiniti di petrolio è anche questione di fortuna. Utilizzare i petroldollari per reinventarsi e affrontare la stagione di cambiamenti in atto, invece, richiede abilità. E probabilmente la monarchia saudita non sembra avere troppo fiuto per gli affari avendo lanciato, soltanto ora, Ceer, il suo primo brand per la mobilità elettrica e sostenibile di domani, quando le auto con motori diesel o a benzina saranno fermi negli sfasciacarrozze.

L’ARABIA SAUDITA TARDA SULL’AUTO ELETTRICA?

Il nuovo marchio, il primo dell’Arabia Saudita, arriva difatti con colpevole ritardo, se si considerano gli investimenti fatti finora dalla Cina. È stato persino anticipato dalla Togg turca. E, come il brand lanciato dal presidente Recep Tayyip Erdoğan, anche il marchio saudita è stato annunciato in pompa magna.

Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha dichiarato: “L’Arabia Saudita non sta solo costruendo un nuovo marchio automobilistico, ma sta dando vita a una nuova industria e a un ecosistema che attrae investimenti internazionali e locali, crea opportunità di lavoro per i talenti locali, abilita il settore privato e contribuisce ad aumentare il PIL dell’Arabia Saudita nel prossimo decennio, come parte della strategia del Fondo Pubblico di Investimento per guidare la crescita economica in linea con la Vision 2030.”

I NUMERI DI CEER

Ceer sarà il primo marchio automobilistico saudita a produrre veicoli elettrici in Arabia Saudita e progetterà, produrrà e venderà una gamma di veicoli per i consumatori dell’Arabia Saudita e della regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa), tra cui berline e veicoli utilitari sportivi. A quanto pare le prime vetture arriveranno entro il 2025. Allo stato attuale, però, non sono stati presentati né render né bozzetti.

Il marchio saudita non è ancora uscito dall’autofficina ma ha davanti a sé un ritardo non indifferente da recuperare, che tuttavia potrebbe comunque essere colmato, nel giro di poco, grazie ai fondi, pressoché infiniti, del Fondo Pubblico di Investimento (PIF) che gestisce capitali per oltre 600 miliardi di dollari e non è nuovo al mondo dell’automotive, avendo acquisito partecipazioni, per esempio, in Pagani, McLaren, Aston Martin, ma soprattutto in un altro grande marchio di auto elettriche: la californiana Lucid Motors che aprirà nel Paese una nuova gigafactory.

Secondo i documenti del PIF, Ceer attirerà oltre 150 milioni di dollari di investimenti diretti esteri e creerà fino a 30.000 posti di lavoro diretti e indiretti. Si prevede che Ceer contribuirà direttamente al PIL dell’Arabia Saudita per 8 miliardi di dollari entro il 2034.

L’ALLEANZA CON FOXCONN E BMW

L’azienda, che è una joint venture tra PIF e la taiwanese Hon Hai Precision Industry Co. (“Foxconn”), prenderà in licenza la tecnologia dei componenti da BMW per utilizzarla nel processo di sviluppo del veicolo.

Foxconn svilupperà l’architettura elettrica dei veicoli, dando vita a un portafoglio di prodotti all’avanguardia nelle aree dell’infotainment, della connettività e delle tecnologie di guida autonoma. Ogni veicolo sarà progettato e prodotto in Arabia Saudita e testato secondo i più alti standard di sicurezza e di controllo della qualità automobilistica globale.

Il presidente di Hon Hai Technology Group, Young Liu, ha dichiarato: “Sfrutteremo l’esperienza tecnologica di Foxconn per sostenere la visione di Ceer di creare una gamma di veicoli elettrici iconici, costruiti attorno ai temi della connettività, dell’infotainment e dell’autonomia. Vogliamo – ha chiosato – rendere i veicoli elettrici mainstream, e questo è ciò che Ceer intende realizzare in Arabia Saudita e nella regione in generale”.

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