Si stima che 35 milioni di cittadini dell’Unione europea nel 2020 non siano riusciti a riscaldare adeguatamente le proprie case. Una cifra cresciuta in modo significativo per i costi energetici aumentati a seguito della guerra in Ucraina
Nel 2022 la crisi energetica ed economica ha fatto precipitare milioni di persone nella povertà, con molte famiglie in tutto il mondo che lottano per pagare le bollette energetiche e far fronte all’aumento dei costi. Mentre l’Europa e altre parti del mondo hanno superato l’inverno con abbastanza gas per il riscaldamento, l’illuminazione e la cucina, per il 2023 si prevede che le continue carenze energetiche e l’aumento dei prezzi aggraveranno la povertà energetica.
LA DIFFUSIONE DELLA POVERTÀ ENERGETICA
Sempre più persone in tutto il mondo hanno sperimentato la povertà a causa del continuo aumento delle bollette energetiche, di altri elevati costi di consumo e dell’inflazione in diversi Paesi. E molti hanno sperimentato anche la povertà energetica, il che significa che molte famiglie non hanno accesso a servizi e prodotti energetici essenziali, per cui non possono riscaldare, raffreddare e illuminare le loro case, così come cucinare, attività essenziali per mantenere un ambiente dignitoso tenore di vita e contribuire a garantire una buona salute.
Si stima che 35 milioni di cittadini dell’Unione europea – circa l’8% della popolazione Ue – nel 2020 non siano riusciti a riscaldare adeguatamente le proprie case. Una cifra che è aumentata in modo significativo, poiché i costi energetici sono aumentati a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. E, oltre chi lo scorso anno è caduto in condizioni di povertà energetica, si prevede che quest’anno anche altri saranno duramente colpiti dalle crisi energetiche ed economiche in corso.
GLI EFFETTI DELLA GUERRA SUI PREZZI DELL’ENERGIA
Un recente studio ha rilevato che circa 141 milioni di persone in più in tutto il mondo potrebbero trovarsi in condizioni di estrema povertà a causa dell’aumento del costo della vita. Si stima che, dall’inizio del conflitto Russia-Ucraina, i costi energetici per le famiglie di tutto il mondo siano aumentati tra il 62,6% e il 112,9%. E, con la fine della guerra in vista e le continue interruzioni della catena di approvvigionamento, i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari potrebbero continuare a salire almeno per i prossimi due anni. Le stime indicano che la spesa complessiva delle famiglie è aumentata tra il 2,7% e il 4,8%. Sulla base di questo aumento, lo studio suggerisce che tra 78 e 141 milioni di persone potrebbero precipitare non solo nella povertà energetica, ma anche nella povertà estrema.
Yuli Shan, uno degli autori dello studio, ha dichiarato che “gli alti prezzi dell’energia colpiscono le finanze delle famiglie in due modi: gli aumenti del prezzo del carburante aumentano direttamente le bollette energetiche, mentre gli input energetici necessari per produrre beni e servizi fanno salire i prezzi anche per quei prodotti, e in particolare per il cibo, che colpisce indirettamente le famiglie. I costi insostenibili dell’energia e di altre necessità – ha aggiunto Shan – spingeranno le popolazioni vulnerabili nella povertà energetica e persino nella povertà estrema”.
LA POVERTÀ ENERGETICA IN EUROPA
Stiamo assistendo ad un aumento della povertà energetica in tutta Europa. In Olanda, Statistics Netherlands (CBS) e l’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata (TNO) hanno mappato la povertà energetica e hanno scoperto che le famiglie che vivono in queste condizioni dal 2020 al 2022 sono aumentate di circa 90.000, da 450.000 ad oltre 540.000.
Nel Regno Unito, ad aprile le bollette energetiche aumenteranno del 40%, dopo che il governo ha ridotto il suo regime di sussidi. I prezzi britannici dell’energia sono aumentati da una media annuale di 1.258 sterline del 2020/21 a 3.019 sterline di ottobre 2022, il che significa che la garanzia del prezzo dell’energia del governo potrebbe aver sovvenzionato solo parzialmente gli aumenti dei costi energetici delle famiglie in questo periodo. La ricerca della National Energy Action (NEA) mostra che oltre 6,7 milioni di famiglie britanniche oggi vivono in condizioni di povertà energetica, una cifra che dal 2020 è raddoppiata.
Nel frattempo, in Germania si pensa che circa un tedesco su quattro viva in condizioni di povertà energetica, rispetto ad uno su sei del 2018. Questa condizione colpisce in modo sproporzionato le classi inferiori, con una persona della classe medio-bassa che ha circa il doppio delle probabilità di impoverirsi energeticamente rispetto a circa un anno fa. Mentre il governo tedesco ha tentato di alleviare la pressione dei costi sui consumatori, sovvenzionando l’energia per le famiglie a basso reddito e riducendo l’uso di gas attraverso misure di risparmio energetico e passando a combustibili diversi, le persone sono ancora colpite duramente dall’aumento dei prezzi.
LA DIPENDENZA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI E LA PRESSIONE SUI GOVERNI
Ora, gli esperti stanno facendo pressione sui governi e sugli organismi internazionali affinché introducano delle politiche incentrate sulla riduzione a breve termine dell’onere dei costi energetici per le famiglie e sull’accelerazione dell’obiettivo a lungo termine della transizione verso le energie rinnovabili. Gli autori dello studio hanno suggerito che uno dei principali motori dell’attuale crisi energetica è l’attuale dipendenza globale dai combustibili fossili, che ha portato all’insicurezza energetica a causa della dipendenza da poche e selezionate potenze ricche di petrolio e gas.
Klaus Hubacek, un altro autore dello studio sulla povertà, ha spiegato che “questa crisi sta peggiorando la povertà energetica e la povertà estrema in tutto il mondo. Per i Paesi poveri, il costo della vita indebolisce i loro faticosi guadagni nell’accesso all’energia e nella riduzione della povertà. Garantire l’accesso all’energia a prezzi accessibili e ad altre necessità è una priorità per quei Paesi, ma le politiche a breve termine che affrontano la crisi del costo della vita devono allinearsi con gli obiettivi di mitigazione del clima e altri impegni di sviluppo sostenibile a lungo termine”.
Con la carenza di energia che dovrebbe continuare per tutto il 2023 – il che significa costi energetici ancora più elevati, ulteriormente esacerbati dalla crisi economica globale e dal costo della vita – possiamo aspettarci che altri milioni di persone finiranno in povertà. Per alleviare le pressioni sui consumatori, i governi non solo dovranno introdurre politiche per sovvenzionare l’energia attraverso tasse sugli extraprofitti e altri regimi a breve termine, ma dovranno anche accelerare la transizione verde per migliorare la sicurezza energetica a lungo termine.