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OIES: Le centrali elettriche a gas possono costare meno e inquinare come le rinnovabili

L’ultima ricerca dell’Oxford Institute for Energy Studies cambia le carte in tavola nella transizione. Le centrali a gas possono costare meno ed inquinare quanto gli impianti rinnovabili. Ecco come

Le centrali elettriche alimentate a gas possono costare meno ed inquinare quanto gli impianti rinnovabili. È quanto rivela l’ultimo studio dell’Oxford Institute for Energy Studies, che dimostra come il gas naturale può diventare una fonte a basse emissioni competitiva con le rinnovabili. Come? Adottando le migliori pratiche nella produzione di gas e le tecnologie di CCS più avanzate.

GAS, IL RUOLO DELLA CCS

La ricerca dell’OIES pubblicata a maggio 2025, che sottolinea il potenziale del gas come fonte energetica a basse emissioni e come elemento centrale per la stabilità delle reti elettriche moderne, grazie alla sua dispacciabilità.
Nell’ultimo anno le tecnologie per la CCS hanno raggiunto livelli di efficienza vicini al 100% e i costi sono scesi in maniera importante. Infatti, test pilota hanno dimostrato tassi di cattura della CO₂ post-combustione che raggiungono il 99%. È importante sottolineare che la cattura lorda della CO₂ del 99,2% dai gas di scarico delle turbine a gas a ciclo combinato (CCGT) riduce il 100% del CO₂ fossile rilasciata in fase di combustione del gas naturale.

Gli ultimi studi condotti dal Laboratorio Nazionale di Tecnologia Energetica degli Stati Uniti (NETL) e dall’Agenzia Internazionale per l’Energia dimostrano che è possibile raggiungere anche tassi di cattura lorda di CO₂ per le CCGT fino al 97% e 98,5%. L’ostacolo è che aumentano anche le emissioni indirette di gas serra per unità di elettricità generata a causa del maggiore consumo di gas.

QUANTO PESANO LE PRATICHE VIRTUOSE NELLA PRODUZIONE DI GAS

Le emissioni della supply chain del gas naturale oscillano tra 4,2-14 gCO₂e/MJ. La ragione di un range così ampio è che esistono differenti pratiche di produzione e altrettante regolamentazioni. Le emissioni fuggitive di metano durante la produzione di gas naturale fanno la parte del leone. Rappresentano infatti circa il 50% dell’intensità delle emissioni di gas serra del ciclo di vita della fornitura media europea di gas naturale.

Lo studio prende ad esempio il caso della Columbia Britannica, che tra il 2006 e il 2021 ha visto un calo delle emissioni fuggitive di metano per la produzione di gas naturale dell’81%. Un risultato raggiunto grazie alle nuove regolamentazioni introdotte dal governo nel 2021 per ridurre le emissioni di metano dall’industria petrolifera e del gas naturale del 75% rispetto al 2014 entro il 2030, per poi azzerarle entro il 2035.

GLI OSTACOLI CHE AUMENTANO COSTI ED EMISSIONI DELLE RINNOVABILI

Negli ultimi anni costi dell’elettricità generata da eolico e fotovoltaico sono diminuiti considerevolmente negli ultimi anni. Tuttavia, l’intermittenza è diventata una sfida sempre più pressante e dispendiosa, a causa dell’amento della quota di generazione green. La produzione elettrica da combustibili fossili continua a fornire importanti servizi di generazione programmabile e inerzia per le reti elettriche, caratteristiche essenziali per mantenere la stabilità del sistema energetico. La ricerca dimostra che tenendo conto dello stoccaggio per affrontare l’intermittenza, aumentano sia i costi che l’impronta carbonica della generazione eolica e solare. L’adozione di tecnologie più innovative nel campo della CCS, regolamentazioni progressive e incentivi appropriati può rendere il gas un alleato nella transizione, in grado di bilanciare la sicurezza energetica e la sostenibilità economica con gli obiettivi climatici.

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