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Cingolani

Le due versioni di Cingolani sui rifiuti

Secondo il Fatto Quotidiano il ministro sarebbe d’accordo con gli inceneritori quando parla in italiano e contrario nei documenti in inglese

“Dalla lettura dei documenti con cui la Com-
missione europea ha autorizzato il Piano di ripresa italiano si scopre che Roberto Cingolani soffre di quella che chiameremo
‘sindrome di Yasser Arafat’. (…) Ecco, il ministro della Transizione ecologica ha due
versioni sugli inceneritori: una in italiano e una in inglese”. Lo scrive il Fatto Quotidiano in edicola oggi.

“Parlando nella lingua del si, Cingolani s’è
posto una domanda: ‘Mi chiedo se sia giusto impedire persino di parlare di inceneritori. C’è un po’ di stampa che ha questo atteggiamento leggermente terrorista che fa si che tu questa parola non la puoi pronunciare’. In un’altra occasione aveva sostenuto che l’argomento è importante, ma divisivo. La discarica deve sparire, ma
per farla sparire bisogna fare qualcosa” e ha “inserito nel decreto Semplificazioni i ‘Nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, residui e rifiuti’, ivi compresi
quelli per la “generazione di energia termica’ (cioè gli inceneritori), tra le opere meritevoli di autorizzazione velocissima (fast track) per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti (sic)”, si legge sul quotidiano.

E in inglese? “No, nell’idioma di Shakespeare il ministro è contrarissimo a bruciare rifiuti. Si legge nei Commnission stątf working document allegati al via libera al Pnrr italiano (e disponibili sul sito della Commissione): ‘L’Italia ha fornito in particolare garanzie che
i suoi investimenti nella gestione dei rifiuti non contengono investimenti in inceneritori e sono previsti trattamenti biologici’. Di più:
il Pnrr ‘prevede che l’Italia presenti una nuova strategia per l’economia circolare entro il 2022’ che contenga anche ‘una revisione delle tasse ambientali sui rifiuti per incentivare il riciclaggio a scapito dello smaltimento in discarica e dell’incenerimento'”, ha concluso il quotidiano.

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