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L’ecobilancio 2022 dello Stato? Al Mite quasi il 50% delle risorse (su circa 9,5 mld complessivi)

Mite e Mef insieme assorbono il 73% del totale degli stanziamenti iniziali

Le risorse finanziarie stanziate dallo Stato per la spesa primaria per la protezione dell’ambiente e l’uso e gestione delle risorse naturali secondo il Disegno di legge di Bilancio ammontano a circa 9,5 miliardi di euro nel 2022, pari all’1,3% della spesa primaria complessiva del bilancio dello Stato. Le stesse registrano una flessione nel 2023 e nel 2024 (rispettivamente 1% e 0,9% della spesa primaria complessiva del bilancio dello Stato), dovuta a misure che esplicano i loro effetti principalmente nel 2022, tra cui il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. Si tratta delle risorse iniziali stanziate in conto competenza per il triennio 2022-2024. Rispetto agli stanziamenti iniziali destinati alle stesse finalità nel 2021, pari a poco meno di 6 miliardi di euro (0,9% della spesa primaria complessiva del bilancio dello Stato), si registra un incremento del 59% circa. È quanto emerge dall’ecobilancio dello Stato redatto dalla Ragioneria generale dello Stato (Rgs).

STANZIAMENTI SONO AL NETTO DI POSSIBILI VARIAZIONI

Gli stanziamenti iniziali di competenza, sottolinea Rgs, “rappresentano solo una parte delle risorse finanziarie che saranno effettivamente destinate a finalità ambientali nel corso dell’esercizio. Tenendo conto di quanto si è verificato in precedenti esercizi, gli stanziamenti di bilancio possono aumentare per effetto di variazioni in corso di esercizio. Nel 2020, ad esempio, variazioni intervenute in corso d’esercizio hanno prodotto stanziamenti definitivi maggiori di quelli iniziali per circa 1.849 milioni di euro. Inoltre, la spesa ambientale appare caratterizzata da una sensibile quota di residui passivi provenienti dagli esercizi precedenti: nel 2020, circa il 25,9% delle risorse a disposizione (massa spendibile) per finalità ambientali è derivata per l’appunto da residui accertati all’inizio dell’esercizio”.

I SETTORI CON I MAGGIORI STANZIAMENTI

I settori in cui si concentra la maggior parte delle risorse iniziali destinate alla spesa primaria ambientale del 2022 – circa il 52% – sono: “protezione dell’aria e del clima” (18,3%), “ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente” (17,5%) ed “uso e gestione delle materie prime energetiche non rinnovabili (combustibili fossili)” (16,1%). Inoltre, una quota ulteriore, pari al 30%, si ripartisce tra i settori “protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e di superficie” (11,8%), “protezione della biodiversità e del paesaggio” (9,7%) e “ricerca e sviluppo per l’uso e la gestione delle risorse naturali” (8,5%).

Negli anni 2023 e 2024 la spesa primaria ambientale continua ad essere principalmente finalizzata alla “protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e di superficie”, alla “ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente” e alla “protezione dell’aria e del clima”, che assorbono complessivamente nei due anni rispettivamente il 48% e il 50,4% della spesa primaria ambientale.

I TRASFERIMENTI DI RISORSE

Una quota rilevante degli stanziamenti iniziali di competenza è costituita da trasferimenti ad altri operatori (amministrazioni pubbliche, imprese, famiglie e istituzioni sociali private), sottolinea il report della Ragioneria generale dello Stato: nel complesso tali trasferimenti rappresentano il 58,8% degli stanziamenti iniziali nel 2022, composti per il 24,4% da trasferimenti in conto capitale e per il 34,4% da trasferimenti di parte corrente. Negli anni 2023 e 2024, la percentuale complessiva dei trasferimenti si attesta, rispettivamente, al 49,2% ed al 60,6%. La riduzione dei trasferimenti tra il 2022 e il 2023 riguarda gli ingenti trasferimenti di parte corrente previsti principalmente nel 2022 per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre il prelievo di combustibili fossili. I trasferimenti in conto capitale sono destinati prevalentemente alla “protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e di superficie” (5,9% nel 2023 e 6% nel 2024) e all’“uso e gestione delle materie prime energetiche non rinnovabili (combustibili fossili)” (6,5% nel 2023 e 7,2% nel 2024). Seguono la “protezione della biodiversità e del paesaggio” (4,9% nel 2023 e 6% nel 2024) e la “protezione dell’aria e del clima” (5,2% nel 2023 e 8,4% nel 2024).

AL MITE IL 47,7% DELLE RISORSE

La maggior parte delle risorse destinate a finalità ambientali sono assegnate al Ministero della transizione ecologica (47,3% nel 2022) e al Ministero dell’economia e delle finanze (25,7%), che insieme assorbono il 73% del totale degli stanziamenti iniziali. Inoltre, complessivamente, oltre il 22% delle risorse iniziali si distribuisce tra il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (11,3%), il Ministero dell’interno (7,4%) ed il Ministero della difesa (3,7%).
La distribuzione della spesa primaria ambientale tra le diverse Missioni discende dalle diverse competenze dei Ministeri in materia ambientale. La quota maggiore di risorse per finalità ambientali riguarda la Missione “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” (40,3% nel 2022, 49,9% nel 2023 e 38,4% nel 2024), nella quale rientra la maggior parte delle attività del Ministero della transizione ecologica, che ha competenza su tutti i settori ambientali di intervento, e alcuni interventi del Ministero dell’economia e delle finanze. Sono incluse in questa Missione anche alcune attività del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari del Ministero della difesa, tra le quali quelle relative alla salvaguardia della biodiversità, tutela e gestione delle aree naturali protette, educazione e monitoraggio ambientale.

La Missione “Energia e diversificazione delle fonti energetiche” (23,4% nel 2022, 2,2% nel 2023 e 2,4% nel 2024), che rappresenta la seconda per importanza nel 2022, comprende prevalentemente le attività ambientali in capo al Ministero della transizione ecologica relative alla promozione dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e alla regolamentazione del mercato energetico, attività acquisite dal citato dicastero, ai sensi del decreto legge 1 marzo 2021, n. 22, a seguito del trasferimento dal Ministero dello sviluppo economico delle funzioni in materia di politica energetica e delle competenze su energie rinnovabili, decarbonizzazione, efficienza energetica, ricerca e nuove tecnologie energetiche pulite, mobilità sostenibile, piano idrogeno e strategie di settore, decommissioning nucleare, transizione sostenibile delle attività di ricerca e produzione di idrocarburi. La flessione che si registra tra il 2022 e gli anni 2023 e 2024 è dovuta alla misura di contenimento dei prezzi del settore elettrico e del gas.

Nella Missione “L’Italia in Europa e nel mondo” (9% nel 2022, 11% nel 2023 e 13,8% nel 2024) sono comprese le risorse destinate alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio nell’ambito dell’Unione Europea.

La spesa ambientale della Missione “Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali” (che rappresenta il 6% per il 2022, il 5,9% per il 2023 e il 5,9% per il 2024) è costituita in buona parte dalle risorse che il Ministero dell’interno trasferisce ai comuni per gli investimenti in opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile e per gli interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.

La Missione “Casa e assetto urbanistico” (4,2% nel 2022, 4,5% nel 2023 e 5,7% nel 2024) è costituita in prevalenza dalle attività in materia politiche abitative, urbane e territoriali in capo al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, nell’ambito del programma “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica”.

La spesa ambientale della Missione “Soccorso civile” (2,9% nel 2022, 3,5% nel 2023 e 4,2% nel 2024) comprende prevalentemente le attività ambientali in capo al Ministero dell’interno relative agli interventi di prevenzione dal rischio e soccorso pubblico di competenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Nella Missione “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca” (2,8% nel 2022, 3,5% nel 2023 e 4% nel 2024) sono compresi principalmente gli interventi per lo sviluppo del piano irriguo nazionale e le attività di promozione della ricerca nel settore agricolo agroalimentare e rurale.

3,8 MLD ALLO SVILUPO SOSTENIBILE E ALLA TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

In termini assoluti sui 9,4 mld stanziati per il 2022, 3,8 riguardano lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente, 2,2 mld l’energia e la diversificazione delle fonti energetiche, 851,5 mln l’Italia in Europa e nel mondo e così via.

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