Bruxelles inserisce CALLISTO e SoutH2 Corridor nella lista delle opere chiave transfrontaliere. Procedure accelerate e fondi CEF per la decarbonizzazione e la sicurezza energetica.
La Commissione Europea ha ufficialmente approvato la seconda lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) e di Mutuo Interesse (PMI), conferendo lo status di infrastrutture strategiche a 235 iniziative transfrontaliere fondamentali per il futuro energetico del continente. In questo scenario, l’Italia gioca un ruolo di primo piano grazie alla conferma dei progetti guidati da Snam: il CALLISTO Mediterranean CO2 e il SoutH2 Corridor. L’inserimento in questa lista garantisce l’accesso a procedure autorizzative accelerate e l’eleggibilità per i finanziamenti del Connecting Europe Facility (CEF), strumenti indispensabili per velocizzare la transizione verso un’economia a zero emissioni e rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti.
I PROGETTI SNAM: DALLA CATTURA DELLA CO2 ALL’IDROGENO VERDE
Al centro della strategia italiana riconosciuta dall’Europa vi sono due infrastrutture decisive per la decarbonizzazione. Il progetto CALLISTO Mediterranean CO2 mira a sviluppare il più grande hub multimodale del Mediterraneo per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. L’iniziativa fa leva sull’hub di Ravenna CCS (Carbon Capture and Storage), una joint venture tra Eni e Snam, e sulle infrastrutture di trasporto di quest’ultima, con l’obiettivo di abbattere le emissioni dei distretti industriali “hard to abate” senza penalizzare la produzione delle imprese energivore.
Parallelamente, il SoutH2 Corridor si configura come una dorsale dell’idrogeno lunga 3.300 km. Guidato da Snam insieme ai gestori di rete TAG, GCA e bayernets, il corridoio collegherà il Nord Africa a Italia, Austria e Germania, costituendo una delle principali arterie per l’importazione di idrogeno verde nel cuore dell’Europa.
LA MAPPA DELLE INFRASTRUTTURE EUROPEE: 1.500 MILIARDI DI INVESTIMENTI
La lista varata dalla Commissione riflette l’urgenza di completare l’Unione dell’Energia. Dei 235 progetti selezionati, 113 riguardano l’elettricità e le reti intelligenti, essenziali per integrare la crescente quota di rinnovabili, mentre ben 100 sono dedicati all’idrogeno e agli elettrolizzatori, segnalando un cambio di passo decisivo verso questo vettore energetico. Completano il quadro 17 progetti per il trasporto della CO2 e 3 per le reti intelligenti del gas. Secondo uno studio della Commissione, il fabbisogno di investimenti in infrastrutture energetiche europee si avvicinerà a 1.500 miliardi di euro tra il 2024 e il 2040: la selezione attuale è il primo passo concreto per colmare questo gap.
COMPETITIVITÀ E SICUREZZA: LA VISIONE STRATEGICA
L’approvazione di questi progetti non risponde solo a esigenze climatiche, ma anche geopolitiche ed economiche. Come evidenziato nel Piano d’azione della Commissione, una rete energetica efficiente è cruciale per garantire energia accessibile a industrie e famiglie. Bruxelles intende supportare l’implementazione attraverso un coordinamento politico rafforzato con gli Stati membri e presenterà a breve il “Pacchetto Reti Europee” e l’iniziativa “Autostrade dell’Energia” per eliminare le strozzature infrastrutturali.
I PROSSIMI PASSAGGI ISTITUZIONALI
L’iter formale prevede ora che la lista dei progetti venga sottoposta al Parlamento Europeo e al Consiglio sotto forma di Atto Delegato. I co-legislatori avranno due mesi di tempo (prorogabili di altri due) per accettare o respingere l’elenco nella sua interezza, senza possibilità di emendamenti. Una volta adottata definitivamente, la Commissione intensificherà la collaborazione con i promotori dei progetti, come Snam, per assicurarne una realizzazione rapida e senza intoppi.


